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Castiglione dei Pepoli, la mostra “Gli uomini che piantavano alberi”: la storia dei boschi dell’Appennino

A Palazzo Comunale fino al 23 giugno 2024 sarà possibile visitare la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi”. Un'esposizione, organizzata con i Carabinieri della Forestale di Bologna e di Ferrara, che intende illustrare le modifiche che la popolazione ha apportato al territorio.

Castiglione dei Pepoli (Bologna), la mostra “Gli uomini che piantavano alberi”: la storia dei boschi dell’Appennino

A Castiglione dei Pepoli, all’interno del Palazzo Comunale, fino al 23 giugno 2024, sarà possibile visitare il nuovo allestimento della mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi” che racconta gli ultimi duecento anni di storia del territorio, dei boschi e delle popolazioni dell’Appennino bolognese in parallelo a quella del Corpo Forestale dello Stato oggi confluito nell’Arma dei Carabinieri.

La mostra è stata inaugurata alle ore 16 del 24 maggio 2024 da Maurizio Fabbri – Sindaco del Comune di Castiglione dei Pepoli, Aldo Terzi – Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna e Ferrara e Vittorio Ranuzzi Segni – Presidente dell’Associazione Pro Montibus e Sylvis.

La mostra fotografica, realizzata dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Emilia Romagna”, dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dall’ Accademia Nazionale di Agricoltura prende spunto, nella sua denominazione, dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che, nel libro “L’uomo che piantava gli alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier che, con la sola forza del suo impegno, riesce a far nascere una foresta in un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi cambiandone e migliorandone il destino.

Il territorio montano italiano e in particolare quello appenninico è stato realmente trasformato dall’azione delle popolazioni montane nel corso della storia della Repubblica così come nel racconto dello scrittore francese. Il paesaggio che possiamo gustare oggi, quando camminiamo o visitiamo il nostro appenninico, ricco di verde e di foreste, è molto diverso da quello che vedevano all’inizio del novecento i nostri avi molto più simile ad un paesaggio lunare, desolato e spoglio.

L’obiettivo del progetto espositivo è quello di far conoscere, attraverso le fotografie tratte dagli archivi storici dell’Arma Forestale e da altri archivi cittadini, l’imponente lavoro di sistemazione del territorio e delle foreste realizzato dagli uomini e dalle le donne delle popolazioni dei territori appenninici insieme ai Forestali, prima nel Corpo Forestale e oggi nell’Arma dei Carabinieri; una sorta di “epopea forestale” che ha visto il territorio bolognese al centro di un progetto di sistemazione del territorio nazionale che lo ha profondamente modificato grazie al ritorno del bosco e che oggi, nonostante i cambiamenti climatici, continua ad assicurare i suoi benefici.

La gestione di questo immenso patrimonio è argomento di grande attualità come è emerso in maniera palese lo scorso anno con le conseguenze dell’emergenza climatica che ha colpito la Regione Emilia Romagna.

L’allestimento è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Castiglione dei Pepoli e dell’Associazione Pro Montibus et Sylvis che sono due Istituzioni che sono state parte attiva nella storia della Selvicoltura Italiana; infatti il 27 agosto del 1899 proprio nella piazza antistante il Palazzo Comunale si tenne la prima Feste dell’Albero in Italia.Castiglione dei Pepoli, la mostra "Gli uomini che piantavano alberi”: la storia dei boschi dell'Appennino

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