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Brescia, appuntamenti estivi ed emozioni dal vivo in città

Brescia, Lunedì 13 luglio, alle 21, nel cortile del palazzo Mo.Ca in via Moretto 78, è in programma il secondo appuntamento di “Mo.Ca. Suona sotto le stelle”, la rassegna musicale inserita ne calendario di “Brescia d’estate – emozioni dal vivo” programma organizzato dal Comune di Brescia per l’estate in città.
Sul palcoscenico allestito nel cortile dell’ex tribunale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, si esibirà il trio composto da Paolo Bacchetta alla chitarra, Giacomo Papetti al basso e Nelide Bandello alla batteria, musicisti che si frequentano da tempo, in progetti originali e che proporranno pezzi dei grandi della musica americana.

Paolo Bacchetta ha studiato con grandi musicisti, Sandro Gibellini e Steve Cardenas, e ha frequentato i corsi estivi di Siena Jazz. Dal 2010 guida il Paolo Bacchetta Trio e il Quartetto Egon (con Piero Bittolo Bon, Nelide Bandello e Giacomo Papetti) il cui disco di esordio è stato pubblicato dall’etichetta Auand nel giugno 2015. Nel 2013 ha dato vita, insieme a Stefano Battaglia, Giacomo Papetti, Daniele Richiedei e Gabriele Rubino, al progetto Quintet, gruppo di ricerca musicale. Il suo ultimo lavoro discografico – in trio con Giulio Stermieri e Zeno De Rossi – s’intitola The Storytellers ed è uscito a marzo sempre per l’etichetta Auand.
Giacomo Papetti, bassista elettrico, contrabbassista, compositore, arrangiatore e produttore, è attivo in ambiti musicali dal jazz al pop/rock alternativo sino alla musica sperimentale. È leader di Small Choices che ha pubblicato per l’etichetta tedesca Aut Records un album di riletture del repertorio euro-colto, e del quintetto Oltaploc, per cui ha composto musiche jazz e post-rock. É co-leader di vari progetti originali: Three Branches (con Achille Succi e Francesco Saiu), Dimidiam (con Massimiliano Milesi), The Grass Tuxedo (con Carlo Poddighe e Emanuele Maniscalco), Ant Mill. Collabora con il compositore Mauro Montalbetti.
Nelide Bandello ha iniziato a suonare la batteria da autodidatta maturando esperienze all’interno di formazioni wave, punk e hard core. Venduto lo strumento, a 19 anni ha attraversato un periodo d’inattività nel corso del quale, consolandosi con la chitarra classica, ha conseguito la laurea in giurisprudenza. Musicista eclettico e curioso, attivo tanto nel jazz quanto nell’underground, nell’indie-rock, nel teatro canzone e nell’improvvisazione più libera, le sue composizioni raccolgono ispirazioni multiculturali e influenze contemporanee, È leader dei progetti Leibniz, con Francesco Bigoni, Pasquale Mirra e Giulio Corini, e Bar Tritolo, con Enrico Terragnoli e Pietro Bittolo Bon.

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