Bari: presentato a Palazzo di Città il Festival Jazz “Musiche Corsare”.
In onore del centenario dalla nascita del pianista George Russell il Festival "Musiche Corsare" sceglie di celebrarlo nella sua seconda edizione.
Bari: presentato a Palazzo di Città il Festival Jazz “Musiche Corsare”.
È stata presentata nella mattinata del 3 aprile 2023, nella sala giunta di Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Culture Ines Pierucci, la seconda edizione del festival “Musiche Corsare”, organizzato dall’associazione culturale “Nel Gioco del Jazz” con il sostegno del ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Bari, in programma al Teatro Forma dal 20 al 23 aprile prossimi. All’incontro con la stampa sono intervenuti il presidente di “Nel Gioco del Jazz” Donato Romito e il direttore artistico della rassegna, il sassofonista Roberto Ottaviano.
Il cartellone del festival, dedicato quest’anno al pianista jazz George Russell nel centenario della nascita, comprende nove concerti con ospiti internazionali, tra cui Dave Burrell, gigante della tradizione afroamericana, Jim Black, Wayne Horvitz e Ralph Alessi, nomi di punta della scena newyorchese, Samuel Braser e Marc Ducret, esponenti di spicco del jazz europeo, e ancora Delius Tobias, Francesco Bearzatti, Francesco Bigoni, Boris Savoldelli e Roberto Ottaviano con l’estensione del progetto Eternal Love.
“Vorrei dedicare questa edizione di Musiche Corsare a Nico Cirasola, scomparso questa notte, che, come tutti i grandi artisti, ha sempre percorso la sua strada controcorrente, dai tempi di Focaccia Blues, nella difesa del territorio dall’invasione dei grandi marchi – ha esordito Ines Pierucci -. L’accezione positiva della parola improvvisazione, insita nel carattere distintivo del jazz, trova nella professionalità artistica di Ottaviano, accanto alla creatività stilistica, la progettazione, lo studio e la storia del jazz che da Bari hanno fatto il giro del mondo. Sin dal titolo, questo festival si confà ai percorsi coraggiosi degli artisti che si muovono nel panorama del jazz come Roberto Ottaviano che, insieme a tanti altri musicisti della nostra terra, diventano capitani marittimi e ambasciatori della città di Bari fuori dai confini territoriali, attraverso la musica jazz.”.
“Musiche Corsare – ha spiegato Donato Romito – vuole garantire a Bari una presenza sicura e costante per un genere musicale a volte ritenuto minore e che invece, proprio dal punto di vista culturale, esprime un collage di tutte le sensazioni che l’animo umano riesce ad esternare attraverso la voce o i vari strumenti utilizzati, proprio secondo quel suonare “dentro” e “fuori” evocato dal grande compositore George Russell, al quale è dedicata questa seconda edizione, durante la quale si alterneranno eccellenze italiane e straniere del jazz, in un susseguirsi di musiche dal sapore intenso e genuino. Al di là di ogni pregiudizio verso altri generi musicali, riteniamo che il pubblico debba riappropriarsi della capacità dell’ascolto, della curiosità, dell’esplorazione verso la musica jazz, per scoprire il profondo messaggio che diffonde, da sempre la “mission” della nostra associazione”.
“Nel Gioco del jazz – ha sottolineato Roberto Ottaviano – ha sempre cercato e trovato uno spazio per operazioni coraggiose e poco inclini al facile consenso di fianco alle vedette di punta di un panorama ampio qual è quello del jazz e della musica improvvisata. Tuttavia, a Bari mancava un festival in cui si concentrassero in pochi giorni proposte e artisti curiosi del rapporto tra nuova scrittura e strategie improvvisative, come si faceva in Puglia dai tempi gloriosi dell’Europa Festival di Noci e del Talos di Ruvo. E con Musiche Corsare ci rivolgiamo proprio ai curiosi, a quelli che non si accontentano, che collegano le cose, prendono spunto e credono alla cultura come tradizione in movimento”.
Il primo dei nove concerti di “Musiche Corsare” è in programma giovedì 20 aprile (ore 21), s’intitola “Feel of drummatiko”, omaggio del batterista Fabio Accardi ai “drummers composers”, i batteristi-compositori che hanno segnato la storia del jazz, da Tony Williams a Jack DeJohnette, da Peter Erskine a Billy Cobham, giganti del ritmo ai quali renderà omaggio con Walter Celi (voce e percussioni), Francesco Lomangino (sax, flauto), Fabrizio Savino (chitarra), Bruno Montrone (pianoforte) e Gianluca Aceto (basso).
Doppio set venerdì 21 aprile (ore 20.30) con l’apertura affidata al progetto Disorder at the Border, che si presenta in versione quartetto con Tobias Delius (sax) in veste di ospite accanto al trio originario composto da Daniele D’Agaro (sax e clarinetto), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zlatko Kaucic (batteria), quindi la stessa formazione cui si deve nel 2022 il disco live “Kataklisma” frutto di un approccio musicale fortemente narrativo. Seguirà (ore 21.45) il quartetto Sweeter Than The Day nel quale il pianista di area newyorchese Wayne Horvitz (una lunga militanza accanto a John Zorn e Bobby Previte) sperimenta la combinazione tra improvvisazione, rock elettrico e pianismo lirico in compagnia di Francesco Bigoni (sax tenore), Danilo Gallo (basso) e Zeno De Rossi (batteria).
Triplo appuntamento sabato 22 aprile con un concerto mattutino (ore 11) del Mat Trio, formazione che con Marcello Allulli (sax), Francesco Diodati (chitarra) ed Ermanno Baron (batteria) propone un jazz molto dinamico, mentre in serata si terranno gli altri due set. Il primo (ore 20.30) è dei Dark Dry Tears, con il ritorno di Danilo Gallo (basso) in veste di leader di una band nella quale, accanto a due stelle della scena europea come il clarinettista Francesco Bigoni e il sassofonista Francesco Bearzatti, spicca la presenza di Jim Black, fuoriclasse della batteria e tra gli artefici del “downtown newyorchese”. L’altro concerto (ore 21.45) prevede la performance del duo “telepatico” composto dal trombonista svizzero Samuel Blaser e dal chitarrista francese Marc Ducret, sorta di estensione spigolosa del compagno di avventura.
Chiusura domenica 23 aprile con il solo in matinée (ore 11) del cantante-performer Boris Savoldelli, che alternerà l’interpretazione di brani originali, classici e ardite sperimentazioni vocali, mentre in serata sono previsti il solo di Dave Burrell (20.30), il grande pianista americano con le radici ben piantate nella tradizione afroamericana, nonché protagonista del free jazz con Archie Shepp e David Murray, e il progetto What Love (ore 21.45), versione estesa del quintetto Eternal Love di Roberto Ottaviano, che con Gaetano Partipilo, Francesco Bearzatti e Marco Colonna forma la potente sezione sax della super band, nella quale l’equilibrio tra scrittura e improvvisazione vede il coinvolgimento di Ralph Alessi alla tromba, Samuel Blaser al trombone, Michele Sannelli al vibrafono, Alexander Hawkins al piano, Giovanni Maier al contrabbasso, Danilo Gallo al basso e Zeno De Rossi alla batteria.
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