Irriverente, antipatico, politicamente scorretto e persino cattivo. Angelo Duro, l’attore e scrittore comico da oltre due milioni di follower sui social, è riuscito con la sua verve sarcastica a far esplodere il Teatro Manzoni di Milano insolitamente gremito di giovani un lunedì sera. Un vero e proprio successo, destinato a replicarsi il prossimo 21 aprile nello stesso teatro, quello riscosso dal trentasettenne di origine palermitana che è di fatto diventato famoso sui social prima che altrove. Sul palco da solo con un microfono “vintage” con tanto di asta e filo e quattro luci bianche, a “spaccare” è stato il suo monologo che ha raccolto alcuni spezzoni già registrati su web e altri nuovi. Tra le risate del pubblico, le sue lunghe pause, volute, le battute contro gay e disabili che mettono a nudo lo spaccato della società italiana attuale con tutti i suoi difetti, ci sono state anche l’incursione “di quella che sta con me da dieci anni” (locuzione che sta per fidanzata) e il coinvolgimento del pubblico pagante. Lui, un po’ come Checco Zalone, ma meno “macchietta”, dice quello che molti vorrebbero dire e lo fa con durezza (da qui il suo cognome d’arte), a rischio di non piacere ma con l’unico intento (riuscito) di far riflettere. Merita dargli una possibilità il prossimo 21 aprile. Info www.teatromanzoni.it
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