Ad Arezzo la seconda edizione dell’Affido Culturale realizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune di Arezzo
Questa seconda edizione del progetto resterà attiva ad Arezzo fino al prossimo giugno
Ad Arezzo la seconda edizione dell’Affido Culturale realizzata dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune di Arezzo
Contrastare la povertà educativa grazie alla collaborazione attiva fra famiglie che stringono un patto finalizzato a realizzare insieme uscite destinate ai più piccoli al cinema, a teatro, nei musei, nelle librerie ed altre esperienze di fruizione culturale.
È con queste finalità che da gennaio viene attivata ad Arezzo la seconda edizione dell’Affido Culturale. Il progetto, giunto per la prima volta in Toscana lo scorso anno, è realizzato dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus e dal Comune di Arezzo, in collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo e la Fondazione Arezzo Comunità, ed è curato da Officine della Cultura. Questa seconda edizione del progetto resterà attiva ad Arezzo fino al prossimo giugno. Saranno coinvolte fino a 12 famiglie e circa 28 bambini di età compresa tra la prima infanzia e l’adolescenza, che potranno partecipare ad un numero minimo di 8 uscite di gruppo.
Lunedì 15 gennaio alle 18 al Cinema Eden di Arezzo si terrà l’evento inaugurale della seconda edizione dell’Affido Culturale. Il programma della serata prevede una lezione-concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo con interventi musicali e il coinvolgimento dei bambini e delle famiglie partecipanti. Nell’occasione saranno presenti la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti, il vice sindaco di Arezzo e presidente della Fondazione Arezzo Comunità Lucia Tanti, il direttore della Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti e il direttore di Arezzo Comunità Alfredo Provenza.
Attivato nel 2022 ad Arezzo grazie al sostegno della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, l’Affido Culturale ha l’obiettivo di mobilitare, contro la povertà educativa, alcune “famiglie risorsa”, valorizzando l’esperienza dell’affido familiare, ma declinandola sullo specifico della fruizione di prodotti e servizi culturali. L’idea di fondo è semplice ma preziosa: genitori che abitualmente portano i figli al cinema, a teatro, al museo o in libreria, possono portare anche un altro bambino, eventualmente accompagnato da un proprio familiare adulto, che altrimenti non farebbe esperienza di questi luoghi per differenti cause.
Si attiva così un insieme di fruizioni culturali condivise, per il tramite delle quali “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie” stringono un “patto educativo” che si avvale di un sostegno complessivo multidimensionale promosso dagli enti culturali del territorio.
Per questa seconda edizione alle risorse di Fondazione Toscana Spettacolo si aggiunge il contributo del Comune di Arezzo, prezioso per ampliare le attività.
Nella prima edizione del progetto, che si è svolta dall’autunno del 2022 a giugno 2023, ad Arezzo sono state realizzate 12 uscite che hanno coinvolto 24 bambini di 8 famiglie.
Il progetto viene realizzato nel contesto della rete nazionale dell’Affido Culturale, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con cui è partito nel 2020 nelle città di Napoli, Roma, Modena, Bari, alle quali si sono aggiunte, a partire dal 2021, Milano e altre città italiane.
Contrasto della povertà educativa minorile
In Italia oltre 1 milione e 200 mila minori vivono in povertà assoluta e altri 2 milioni sono in povertà relativa. La crisi economica ha inciso fortemente sulle condizioni di vita di bambini e ragazzi. Fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta al diminuire dell’età.
La povertà economica è strettamente legata alla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione.
La povertà educativa minorile è un fenomeno multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori. Non è solamente legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda dunque anche la dimensione più generale dello sviluppo. Ecco perché è necessario porre attenzione al tema della povertà educativa, mettere al centro il minore e promuovere il valore della comunità educante.
“Una esperienza che cresce partita con la collaborazione di tipo organizzativo della Fondazione Arezzo Comunità. Oggi il Comune di Arezzo decide di investire anche alcune risorse per potenziare una progettualità che tiene insieme la cultura con le politiche di coesione sociale. Un binomio strategico che insieme al sindaco Ghinelli abbiamo sviluppato fin dal 2015 nella convinzione che la coesione sociale e prima ancora la lotta alla povertà trovino nella cultura una risposta tra le più efficaci”, commenta il vice sindaco e presidente della Fondazione Arezzo Comunità Lucia Tanti.
“Il successo della prima edizione dell’Affido Culturale conferma il valore di un progetto che anche quest’anno intendiamo sostenere in maniera ancora più convinta – afferma Cristina Scaletti, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo -. La collaborazione con il Comune di Arezzo, che insieme a noi ha deciso di contribuire al progetto, consente di estendere la partecipazione, coinvolgendo bambini e adulti in appuntamenti culturali del territorio. Il contrasto alla povertà educativa è un impegno che portiamo avanti nella convinzione che i benefici possano passare di generazione in generazione, migliorando la vita delle persone e aiutando la crescita complessiva del nostro Paese”.
“Siamo felici ed orgogliosi dei risultati ottenuti ad Arezzo con la prima esperienza del progetto Affido Culturale – afferma Patrizia Coletta, direttrice della Fondazione Toscana Spettacolo onlus -, e quindi ancora più convinti della necessità di realizzare questa nuova edizione. Crediamo che i bambini e le famiglie coinvolte possano davvero ricevere benefici importanti dalle arti performative. Così come riteniamo che l’impegno nel contrastare la povertà educativa sia un traguardo a cui tendere per una crescita sociale e culturale di tutta la società”.
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