Zelensky al G7 in Canada: “Un’Ucraina forte e sovrana” sullo sfondo di tensioni internazionali
Il presidente ucraino atteso domani al summit di Kananaskis, con accoglienza a Calgary e un incontro strategico con Trump a margine del vertice
Zelensky al G7 in Canada: “Un’Ucraina forte e sovrana” sullo sfondo di tensioni internazionali
Kananaskis (Canada) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso domani in Canada per partecipare come ospite al Vertice G7 che si apre a Kananaskis, nello stato dell’Alberta. Un appuntamento ad alta tensione internazionale, segnato da un’intensificazione degli attacchi ucraini contro obiettivi militari russi e da una crescente pressione diplomatica sull’asse Mosca-Pechino.
Zelensky parteciperà alla sessione centrale del summit dedicata al tema “Un’Ucraina forte e sovrana”, in un momento in cui la resistenza di Kyiv fronteggia simultaneamente i raid russi, le incognite internazionali e la ricerca ostinata di appoggi concreti da parte dell’Occidente. Non mancheranno, al margine del summit, incontri bilaterali cruciali, su tutti quello con Donald Trump, già confermato dalla Casa Bianca. L’ex presidente americano, ora nuovamente candidato per il 2024, potrebbe giocare un ruolo chiave in una mediazione con il Cremlino, o quantomeno nel ridisegno del posizionamento statunitense nella crisi ucraina.
Nel pomeriggio di domani, dopo il vertice, Zelensky raggiungerà Calgary, dove sarà accolto da una calorosa folla della comunità ucraina locale, che si prepara a manifestargli sostegno in un momento cruciale per il futuro del Paese.
Ucraina, Von der Leyen e Meloni compatte: “Serve più pressione su Mosca e un’Europa unita per la pace”
Nel frattempo, sul fronte diplomatico, si registra una nuova e decisa presa di posizione dell’Unione Europea. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, intervenuta in conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, ha dichiarato: «Dobbiamo mettere più pressione sulla Russia per portarla al tavolo negoziale e arrivare alla pace. Le sanzioni funzionano. La Ue è determinata a mettere l’Ucraina in una posizione di forza». L’invito non è solo rivolto a Mosca, ma implicitamente anche agli alleati: mantenere la compattezza è considerato ora più che mai vitale.
Un messaggio condiviso anche dalla premier italiana Giorgia Meloni, che ha avuto colloqui con diversi leader europei alla vigilia del G7, da Keir Starmer a Friedrich Merz. «Questo G7 è l’occasione per confrontarsi su crisi gravi come quella in Medio Oriente, ma soprattutto per ribadire che una pace giusta e duratura in Ucraina è ancora possibile, purché supportata da una difesa solida e una posizione europea comune», ha dichiarato Meloni durante il bilaterale con il primo ministro britannico.
Scenari di guerra e diplomazia in stallo: droni ucraini colpiscono le basi russe, trattative congelate a Istanbul
Intanto, il terreno di scontro fra Russia e Ucraina si infiamma. Fonti russe riferiscono che decine di bombardieri strategici sono stati danneggiati o messi fuori uso in seguito a un attacco massiccio condotto da droni ucraini contro basi aeree nel cuore della Federazione Russa. Il ministero della Difesa di Mosca ha parlato di “attacchi terroristici” orchestrati dagli 007 ucraini, sostenendo che i responsabili siano stati già arrestati. Kiev ha smentito con forza la versione, lasciando filtrare invece l’intenzione di “minare le capacità operative russe in vista dell’estate”.
La tensione ha avuto un’eco anche in Turchia, dove si stavano svolgendo colloqui informali tra delegazioni di Russia e Ucraina. I colloqui, già partiti in salita, sono ora in stallo. “Il clima è più teso che mai”, fanno sapere fonti diplomatiche europee. Una frattura che rischia di compromettere ogni prospettiva di cessate il fuoco entro l’estate, nonostante la dichiarata disponibilità di Vladimir Putin a riprendere i negoziati dopo il 22 giugno, come emerso da una telefonata con lo stesso Trump.
Il peso umano della guerra e la sfida geopolitica: Zelensky al G7 come simbolo di una resistenza globale
Ma il bilancio umano resta il vero dramma: nelle ultime ore, un drone ucraino ha colpito una fabbrica di automobili nella Repubblica russa del Tatarstan, causando la morte di un lavoratore e il ferimento di altri tredici. E un disertore russo, rifugiatosi a Parigi, avrebbe condiviso dati scioccanti sulle perdite subite da Mosca: le indiscrezioni parlerebbero di oltre 58.000 morti e più di 120.000 feriti fra le fila russe tra il 2022 e il 2024, secondo i documenti estratti da una chiavetta USB contenente i registri interni di due divisioni.
Nel contesto di un’Europa che cerca compattezza e di una NATO che si prepara al prossimo vertice all’Aja, il G7 di Kananaskis si annuncia come uno dei più delicati degli ultimi anni. In ballo non c’è solo il futuro dell’Ucraina, ma l’intero assetto geopolitico euro-atlantico. E la presenza di Zelensky – con i suoi dossier, i suoi alleati, e i suoi droni – ne è il simbolo più potente.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

