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Zelensky accusa: “Chi temporeggia è complice di Putin”. Trump minimizza, Mosca rilancia.

Dopo i raid russi su Kiev e altre città ucraine, Zelensky attacca l’inerzia dell’Occidente. Trump paragona la guerra a una lite tra bambini, il Cremlino risponde: “È una questione esistenziale”.

Zelensky accusa: “Chi temporeggia è complice di Putin”. Trump minimizza, Mosca rilancia.

Dopo i raid russi su Kiev e altre città ucraine, Zelensky attacca l’inerzia dell’Occidente. Trump paragona la guerra a una lite tra bambini, il Cremlino risponde: “È una questione esistenziale”.

Kiev Un’escalation militare nella notte e una nuova, dura offensiva diplomatica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alza il tono contro quella che definisce l’inerzia dell’Occidente, mentre il suo Paese fa i conti con l’ennesima pioggia di fuoco russa: oltre 400 droni e 40 missili hanno colpito diverse regioni dell’Ucraina, tra cui Kiev, provocando almeno quattro morti e una cinquantina di feriti. “Chi dà alla guerra più tempo è complice di Putin”, ha affermato il leader ucraino, lanciando un chiaro messaggio a chi, come il presidente americano Donald Trump, continua a frenare su nuove sanzioni o su un maggiore coinvolgimento contro Mosca.

Un attacco su larga scala

Il raid russo, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, ha colpito in maniera estesa: dalle regioni occidentali di Volinia e Leopoli a quelle centrali di Kiev, Cerkasy e Poltava, fino all’est e al nord del Paese, coinvolgendo Sumy, Ternopil, Khmelnytsky, Cernihiv. L’allerta è stata diffusa in gran parte del territorio nazionale. Secondo le autorità locali, tra le vittime vi sarebbero tre soccorritori. Numerosi edifici residenziali e infrastrutture sono stati danneggiati. “La Russia non cambia stile – ha scritto Zelensky su Telegram –. Ancora un attacco su larga scala contro le città e la vita quotidiana delle persone”.

Mosca ha giustificato i bombardamenti parlando di risposta agli “attacchi terroristici” ucraini dei giorni precedenti. L’esercito ucraino, dal canto suo, ha confermato di aver colpito almeno due basi aeree in territorio russo, a Engels (regione di Saratov) e Diaguilevo (regione di Ryazan), affermando di aver centrato depositi di carburante e infrastrutture militari.

Zelensky contro l’inerzia: messaggio implicito a Trump

Nel suo intervento, Zelensky non ha citato direttamente Donald Trump, ma il riferimento al presidente è stato inequivocabile. “Se qualcuno non fa pressione e dà alla guerra più tempo per mietere vittime, allora è complice. È corresponsabile. Serve agire con decisione”, ha detto il presidente ucraino. Una presa di posizione che arriva poche ore dopo l’uscita di Trump, che ha paragonato il conflitto tra Russia e Ucraina a una “lite tra bambini in un parco”: “A volte è meglio lasciarli combattere un po’ prima di separarli”, aveva affermato il presidente americano, aggiungendo che deciderà nuove sanzioni “solo quando non ci sarà più alcuna speranza per la pace”. Nessun chiarimento sui tempi: “La scadenza è nella mia testa”, ha tagliato corto.

Zelensky ha reagito con sdegno all’equiparazione tra aggressore e aggredito. “La Russia deve essere ritenuta responsabile – ha ribadito –. Fin dal primo minuto ha colpito città e villaggi per distruggere vite umane”. Poi l’appello agli alleati occidentali: “Abbiamo fatto molto insieme al mondo per difenderci. Ma ora è il momento in cui America, Europa e tutti coloro che vogliono fermare questa guerra devono fare pressione sulla Russia”.

La risposta del Cremlino: “Non è una lite tra bambini”

Anche da Mosca non si è fatta attendere la reazione alle parole di Trump. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha respinto con forza la metafora del presidente statunitense: “Per noi questa è una questione esistenziale, riguarda i nostri interessi nazionali, la nostra sicurezza, il futuro del nostro Paese e dei nostri figli”. Una narrazione che insiste sul conflitto come scontro di civiltà e sopravvivenza, in contrasto con l’immagine minimizzante evocata da Washington.

Escalation senza fine

L’offensiva russa e la controffensiva ucraina sembrano dunque destinate a proseguire, con un bilancio umano sempre più drammatico. Le parole di Zelensky rivelano una crescente frustrazione nei confronti di una parte della comunità internazionale che, a suo dire, temporeggia e sottovaluta le conseguenze di ogni giorno in più di guerra. “Serve agire ora – ha ribadito –. Ogni esitazione si traduce in nuove vittime. E chi lo permette, ne è responsabile”.

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