Vertice Vilnius: focus sulla questione Ucraina-Russia
Tajani: "incontro che va nella direzione di un rafforzamento del nostro sostegno pratico ai partner colpiti dalle interferenze russe"
Vertice Vilnius: focus sulla questione Ucraina-Russia
Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, sarà oggi e domani, 11 e 12 luglio 2023, a Vilnius (Lituania) insieme al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro della Difesa Guido Crosetto per prendere parte al Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Atlantica.
Il Vertice NATO di Vilnius costituisce un momento importante di riaffermazione politica dell’unità alleata e di verifica dei progressi compiuti nell’attuazione degli impegni presi al Vertice di Madrid del 2022.
Focus particolare sarà sul rafforzamento della postura di deterrenza e difesa nel territorio alleato in conseguenza dell’aggressione russa contro l’Ucraina.
Il Vicepremier Tajani prenderà parte alla riunione informale del Consiglio Atlantico dei Ministri degli Esteri dell’Alleanza, presieduta dal Vice Segretario Generale della NATO Mircea Geoana, e a cui prenderanno parte anche i Ministri di Bosnia-Erzegovina, Georgia e Moldova, e l’Alto Rappresentante dell’Unione europea per la Politica Estera e di Sicurezza Borrell.
L’incontro dei Ministri degli Esteri servirà anzitutto a ribadire il continuo sostegno dell’Italia a questi Paesi e a illustrare le ripercussioni della guerra russa contro l’Ucraina sulla loro sicurezza e stabilità.
La riunione permetterà anche di fare il punto sull’attuazione del sostegno pratico concordato al Vertice di Madrid, e di discutere dei prossimi passi operativi.
“E’ un incontro particolarmente opportuno, perché va nella direzione di un rafforzamento del nostro sostegno pratico ai partner maggiormente colpiti dalle minacce e dalle interferenze russe” ha commentato il Vicepremier Tajani.
Circa la guerra in Ucraina, ha aggiunto che “sta avendo ripercussioni globali in tutta la regione euro-atlantica, compreso il nostro fianco meridionale. La stabilità politica ed economica del Nord Africa, del Medio Oriente e del Sahel è gravemente compromessa dalla crescente instabilità alimentare, dalla recrudescenza del terrorismo, dai flussi migratori irregolari, dall’impatto del cambiamento climatico e, ultimo ma non meno importante, dall’influenza negativa di potenze esterne”.
In riferimento alla questione russo-ucraina, un focus caldo sarà anche quello legato alla possibile adesione dell’Ucraina alla Nato stessa, tema che specie di recente è stato sostenuto dal presidente ucraino secondo il quale proprio Vilnius può essere teatro ideale per la discussione del progetto.
Il leader di Kiev, pronto ad un vertice in Turchia con Erdogan prima dell’incontro nella capitale lituana, conta molto sulla questione legata all’adesione dell’Ucraina alla Nato, tanto da aver sottolineato nei suoi discorsi le “indecisioni” dell’Alleanza su Ucraina e Svezia, accostandole ad una “minaccia globale”.
Stoltenberg, da parte sua, ha spiegato di aspettarsi che, a Vilnius, l’Alleanza potrà arrivare ad un accordo sul fatto che l’Ucraina possa diventare “un membro della Nato”, ma dopo la fine del conflitto con Mosca. Non da meno, secondo il segretario della Nato, saranno altre due questioni al centro del dibattito. La prima legata ad un accordo relativo ad un “programma pluriennale di assistenza” con l’obiettivo concreto di assicurare a Kiev “la piena interoperabilità tra le forze armate ucraine e la Nato”.
La seconda, poi, correlata alla nascita di un “consiglio” proprio tra Nato ed Ucraina che permetta di corroborare i rapporti politici al fine di implementare la cooperazione militare. Un ulteriore aspetto, quindi, sarà specificamente concentrato sul tema dell’orientamento della Nato circa la scelta americana di rifornire Kiev con le bombe a grappolo. Secondo quanto riferito da Stoltenberg, ad oggi non esiste una posizione che accomuna tutti e ogni Paese può valutare la questione in autonomia. L’Alleanza, comunque, non è contraria alle bombe a grappolo e non tutti i Paesi che ne fanno parte hanno approvato la Convezione di Oslo che propone lo stop a questo tipo di armi.
Altro tema “caldo” al centro del vertice lituano sarà quello che riguarda l’adesione della Svezia alla Nato. La Turchia, prima del via libera di Erdogan annunciato da Stoltenberg, aveva sostenuto di non voler approvare l’ingresso dello Stato scandinavo nell’Alleanza, accusando Stoccolma di non voler consegnare alcuni sospetti “terroristi” del Pkk. Per questo motivo, a margine del vertice, Biden ed Erdogan saranno protagonisti di un bilaterale: tema focale proprio l’ok sull’adesione svedese da parte della Turchia.
“Apriamo prima la strada alla Turchia nella Ue e poi spianeremo la strada alla Svezia, proprio come abbiamo fatto con la Finlandia”. Queste le parole di Erdogan poco prima di imbarcarsi sul volo diretto a Vilnius, subordinando così la ratifica da parte di Ankara all’ingresso della Svezia nell’Alleanza all’apertura all’adesione della Turchia alla Ue.
Il presidente turco, che ha incontrato il premier svedese Ulf Kristersson, ha sottolineato che “i progressi del processo per l’ingresso della Svezia nella Nato dipendono dall’applicazione dei principi compresi con il memorandum trilaterale”, riferendosi all’accordo tra Ankara, Stoccolma e Helsinki alla vigilia del vertice Nato del giugno 2022 per l’adesione di Svezia e Finlandia nell’Alleanza stessa.
Nel corso della giornata poi la svolta. “Sono felice di annunciare che il presidente Erdogan ha concordato di concedere l’ingresso della Svezia nella Nato il prima possibile”. Così Stoltenberg al termine dell’incontro trilaterale con i leader di Svezia e Turchia.
Le discussioni verteranno poi, anche, sui rapporti con la Cina. Ed è questo uno dei motivi per cui al vertice presenzieranno i leader di paesi alleati ma esterni. Tra i temi al centro degli incontri le posizioni di Pechino relative a quanto accade del Mar Cinese meridionale e orientale. La Cina, attraverso le parole del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha già riferito all’Alleanza di “concentrarsi su come svolgere un ruolo costruttivo per la pace e la stabilità dell’Europa e del mondo”, invece che “esaltare il tema” correlato proprio alla Cina.
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