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Vertice UE, il 6 marzo l’Unione deciderà sul sostegno all’Ucraina: i 27 leader in videoconferenza, focus su scelte future e strategia unitaria

Vertice UE del 6 marzo: decisioni cruciali su Ucraina e difesa europea. Salvini si oppone all'invio di truppe, Londra spinge per un aumento delle spese militari.

Vertice UE, il 6 marzo l’Unione deciderà sul sostegno all’Ucraina: i 27 leader in videoconferenza, focus su scelte future e strategia unitaria

Si è tenuta oggi, Martedì 26 febbraio, la videoconferenza organizzata dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa con i leader Ue per ascoltare il reso conto fornito dal presidente francese Emmanuel Macron. Macron ha infatti aggiornato i leader europei sull’esito del suo recente incontro con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La videoconferenza con i leader dei 27 Paesi dell’UE è stata organizzata in vista del Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo, durante il quale verranno prese decisioni cruciali sul supporto all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea.

Il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha confermato che il vertice è stato “molto utile” per definire una strategia unitaria. Alla riunione hanno partecipato anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e la premier italiana, Giorgia Meloni.

L’incontro tra Macron e Trump ha evidenziato le divergenze tra Europa e Stati Uniti sulla gestione della guerra in Ucraina. Mentre alcuni Paesi europei, come la Francia e il Regno Unito, spingono per un incremento delle spese militari e un maggiore coinvolgimento nelle operazioni di sicurezza, altri, come il Portogallo, ritengono prematuro discutere l’invio di truppe prima della definizione di un piano di pace concreto.

Il dibattito sull’invio di truppe italiane in Ucraina

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha escluso categoricamente l’ipotesi di un intervento militare italiano in Ucraina. “Parlare oggi di mandare soldati italiani in terra di guerra non ha senso“, ha dichiarato rispondendo alla stampa estera. Secondo Salvini, prima di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi di coinvolgimento militare, è necessario che i leader di Mosca e Kiev, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, depongano le armi.

Sul tema delle spese militari, inoltre, il ministro Salvini ha ribadito la priorità del governo italiano nel mantenere un equilibrio tra difesa e spesa sociale. “Si può aumentare, ma l’ultima cosa che faccio è tagliare la spesa sanitaria per aumentare la spesa militare“, ha affermato il ministro. Per Salvini, qualsiasi decisione di incremento della spesa bellica deve essere svincolata dai limiti imposti dall’Unione Europea: “Se è tutto fuori dal pacchetto dei vincoli europei, allora è un altro discorso“.

Inoltre, Salvini ha sottolineato l’importanza di evitare decisioni affrettate che potrebbero ripetere gli errori del passato, facendo riferimento alle missioni in Afghanistan. Attualmente, l’Italia ha circa 7.500 soldati impegnati in missioni di pace in diverse parti del mondo, con una spesa superiore al miliardo di euro.

La posizione della Russia e il rischio di escalation

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dichiarato che Mosca non sta prendendo in considerazione alcuna opzione di forze di peacekeeping europee in Ucraina. Lavrov ha accusato Francia e Regno Unito di voler aggravare il conflitto, sostenendo che la loro strategia sia finalizzata esclusivamente a rifornire l’Ucraina di armi.

La proposta di Macron di introdurre forze di mantenimento della pace è un inganno“, ha affermato Lavrov, escludendo la possibilità di congelare il conflitto lungo la linea di contatto tra le forze russe e ucraine.

Londra spinge per un aumento della spesa militare europea

Dall’altra parte della Manica, il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato un incremento della spesa per la difesa al 2,5% del PIL entro il 2027. La cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha invitato gli altri Paesi europei a seguire l’esempio del Regno Unito, sottolineando la necessità di affrontare le minacce poste dalla Russia.

Reeves ha inoltre anticipato che nei prossimi giorni discuterà con i partner europei del G20 sull’importanza di rafforzare la sicurezza e la difesa comune. A Londra è previsto un vertice sulla difesa europea nel fine settimana, subito dopo l’incontro di Starmer con Trump alla Casa Bianca.

Il ruolo dell’Ucraina e le speranze di Zelensky per una pace duratura

Nel frattempo, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio con Macron per discutere i risultati dell’incontro con Trump. Zelensky ha ribadito la necessità di una posizione comune tra i Paesi europei e di garanzie di sicurezza affidabili per il futuro dell’Ucraina.

Stiamo lavorando per una pace che garantisca che le generazioni future in Ucraina e in tutta Europa siano protette dall’aggressione russa“, ha dichiarato Zelensky, ringraziando Macron per il supporto della Francia.

Il dibattito sull’invio di truppe europee in Ucraina resta aperto, con posizioni contrastanti tra i vari governi. Mentre alcuni leader europei, come Macron e Starmer, sostengono un rafforzamento della difesa comune, altri, come Salvini e il ministro della Difesa portoghese, ritengono prematuro discutere un coinvolgimento militare diretto.

Vertice UE, il 6 marzo l'Unione deciderà sul sostegno all'Ucraina: i 27 leader in videoconferenza, focus su scelte future e strategia unitaria

La prossima tappa cruciale sarà il Consiglio Europeo del 6 marzo, dove i leader dell’UE dovranno decidere il futuro del sostegno a Kiev e la strategia per la sicurezza europea in un contesto geopolitico sempre più complesso.

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