Vertice della Comunità Politica Europea a Copenaghen: sì al muro anti-drone per proteggere l’Europa
Leader europei riuniti a Copenaghen discutono nuove strategie di difesa: dall’ipotesi di un muro anti-drone al rafforzamento della cooperazione militare contro la minaccia russa.
Vertice della Comunità Politica Europea a Copenagehn: sì al muro anti-drone per proteggere l’Europa
Tra ieri e oggi si è tenuto l’incontro al vertice della Comunità Politica Europea a Copenaghen, in cui si è discussa la strada da seguire per la difesa europea contro la minaccia russa. Al centro del summit la serie di episodi che hanno coinvolto Danimarca, Norvegia e Germania e la possibilità di difendersi nel caso di invasione dello spazio aereo europeo.
Tra i partecipanti dell’incontro al vertice si può percepire l’agitazione nei confronti della guerra russo-Ucraina, in particolare da parte del primo ministro ungherese Orban, che afferma: “Oggi si va a Copenaghen. Bisogna stare all’erta. Ci aspetta un vertice Ue pericoloso. Sarà una lotta senza esclusione di colpi. Secondo la presidente della Commissione, infatti, l’Europa è in guerra”. Il clima di tensione è sottolineato dai nuovi sistemi di difesa di cui è stata dotata la Danimarca in occasione dell’incontro al vertice. Tra questi l’equipaggiamento anti-drone offerto dagli Stati Uniti e le truppe polacche fornite dal primo ministro Tusk.
Il piano europeo per la difesa e il muro anti-drone
Il summit è iniziato ufficialmente alle 11.30 del 1 ottobre. Tra i temi più importanti trattati durante l’incontro ci sono la difesa e la sicurezza. In merito, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato i lavori dell’UE da approvare al Consiglio Europeo di fine ottobre, affini al tema del conflitto russo-ucraino. A tal proposito, la presidente ha dichiarato: “Copenaghen rimarrà il luogo in cui plasmeremo il futuro della difesa europea”. Il piano sviluppato dall’Unione Europea consisterebbe, fra altre misure, nella creazione di un muro anti-drone; una barriera difensiva lungo il fianco orientale dell’UE per rilevare, monitorare e, se necessario, neutralizzare droni non autorizzati che violano lo spazio aereo. In merito, la gran parte degli stati partecipanti al summit si è espressa a favore della misura, nonostante alcune riserve da parte del cancelliere tedesco Merz.
Il premier finlandese Petteri Orpo ha sottolineato il pericolo che corre l’Europa in questo periodo, dichiarando: “Siamo quasi in guerra ibrida, dobbiamo essere pronti, la Russia non smetterà”. Il primo ministro ha poi precisato che bisognerebbe utilizzare gli asset russi per la sicurezza dell’Europa e dell’Ucraina.
Anche la prima ministra danese Frederiksen si trova d’accordo con Orpo, sostenendo che la Russia stia mettendo in pratica una guerra ibrida contro l’Europa. La premier ha infatti fatto riferimento alla serie di droni sospetti osservati in alcuni paesi europei, tra cui Danimarca, Norvegia e Germania. Frederiksen sostiene: “Se guardiamo solo a cosa accade in Danimarca, poi in Germania o in Norvegia, perdiamo la visione d’insieme. Il modello è quello di una guerra ibrida contro l’Europa. E dobbiamo reagire”.
La minaccia russa non può quindi, secondo Frederiksen, essere affrontata a livello individuale, ma richiede uno sforzo politico e militare comune. La premier sostiene ancora: “Nell’Unione Europea dobbiamo riarmarci tutti. Non possiamo restare divisi, dobbiamo dotarci di un obiettivo europeo condiviso sulla difesa. L’Ucraina va vista non solo come un Paese aggredito, ma come l’avamposto di una strategia russa volta a minacciare tutti noi”.
Macron, d’altro canto, si dice scettico sull’efficacia di un piano di difesa, dichiarando che sarebbe meglio avere “sistemi di allerta precoce avanzati per anticipare meglio la minaccia. Esistono tecnicamente, ma bisogna svilupparli insieme. Bisogna dissuadere con capacità di tiro a lungo raggio, con capacità balistiche europee. Dobbiamo avere più sistemi di difesa aerea e di difesa anti-droni. Quindi c’è da un lato innovazione, ma c’è anche bisogno di capacità di produzione europea”.
Il presidente francese ha inoltre affermato che, “conformemente alla dottrina di ambiguità strategica”, non ci sarebbero esclusioni di colpi nel caso in cui un velivolo russo dovesse violare nuovamente lo spazio aereo europeo. Il capo dell’Eliseo sottolinea inoltre la necessità di “essere forti per contrastare qualsiasi aggressione“, ma anche di dover “rimanere molto cauti ed evitare qualsiasi escalation” per evitare lo scoppio di una terza guerra mondiale.
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