Vertice a Washington: Zelensky, Trump e i leader europei alla ricerca di una pace duratura per l’Ucraina
Alla Casa Bianca vertice cruciale tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i leader europei: sul tavolo garanzie di sicurezza per Kiev, nodi territoriali, nuove sanzioni a Mosca e l’obiettivo di una pace duratura.
Vertice a Washington: Zelensky, Trump e i leader europei alla ricerca di una pace duratura per l’Ucraina
Washington, 16 agosto 2025 – La Casa Bianca è oggi il palcoscenico di uno degli incontri più delicati e carichi di attese dall’inizio del conflitto in Ucraina. Dopo il vertice di Anchorage con Vladimir Putin, il presidente americano Donald Trump accoglie il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e una nutrita delegazione di leader europei per definire i prossimi passi verso una soluzione diplomatica della guerra che da oltre tre anni insanguina l’Europa orientale.
L’appuntamento di oggi ha una valenza storica: per la prima volta, un così alto numero di capi di Stato e di governo europei – tra cui Emmanuel Macron, Giorgia Meloni, Friedrich Merz, Keir Starmer, Alexander Stubb, Donald Tusk, António Costa, insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al segretario generale della Nato Mark Rutte – siede alla stessa tavola con il presidente americano e il leader ucraino.
Una delegazione europea senza precedenti
L’incontro nasce anche dall’esigenza di evitare una ripetizione della confusione diplomatica di febbraio scorso, quando un vertice nello Studio Ovale tra Trump e Zelensky si concluse senza risultati concreti, lasciando sgomento a Bruxelles.
Per questo, l’Europa ha deciso di presentarsi compatta a Washington: non soltanto come spettatrice, ma come parte attiva del negoziato. Secondo fonti diplomatiche citate dalla Bild, il vertice di oggi prevede due sessioni: un incontro bilaterale tra Trump e Zelensky, seguito da un summit allargato ai leader europei.
Dopo Anchorage, Trump frena le dichiarazioni
Dopo il faccia a faccia in Alaska con Putin, Trump ha scelto la via del silenzio mediatico, limitandosi a un laconico post su Truth: “Grandi progressi con la Russia, restate sintonizzati”.
A parlare, piuttosto, sono stati i suoi più stretti consiglieri: Steve Witkoff e il senatore Marco Rubio, entrambi presenti al vertice con lo zar. Witkoff ha rivelato che Putin avrebbe accettato di fornire “garanzie solide” per la sicurezza di Ucraina ed Europa, evocando persino una formula simile all’Articolo 5 della Nato, che sancisce la difesa collettiva in caso di aggressione armata. Una proposta che, se confermata, rappresenterebbe una svolta senza precedenti.
L’arrivo di Zelensky e Meloni a Washington
Nelle ultime ore è arrivato a Washington Volodymyr Zelensky, accompagnato dalla premier italiana Giorgia Meloni. Su X, il presidente ucraino ha ribadito la sua linea:
“Condividiamo tutti un forte desiderio di porre fine a questa guerra in modo rapido e affidabile. La pace deve essere duratura. Difenderemo l’Ucraina e garantiremo la sicurezza del nostro popolo. Saremo sempre grati all’America e ai nostri partner europei per il sostegno”.
Zelensky ha tuttavia messo in guardia contro compromessi pericolosi: “Non possiamo accettare una pace fittizia, come quella del 1994, quando le cosiddette garanzie non impedirono a Putin di preparare nuovi attacchi. La Crimea non avrebbe dovuto essere ceduta allora, così come oggi non rinunceremo a Kiev, Odessa o Kharkiv”.
Trump: “Zelensky può fermare la guerra subito”
Dal canto suo, Trump ha ribadito con fermezza la sua visione: “Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky può porre fine alla guerra quasi immediatamente se lo desidera. Ma deve rinunciare all’ingresso nella Nato e accettare che la Crimea, annessa da Obama senza sparare un colpo, resti russa”.
Una posizione che rischia di mettere Kiev e Washington su binari divergenti, soprattutto alla luce della Costituzione ucraina, che vieta esplicitamente la cessione di territori.
L’agenda del summit
L’agenda ufficiale diffusa dalla Casa Bianca prevede:
- Ore 13:15 (19:15 italiane): incontro bilaterale Trump–Zelensky.
- Ore 14:15 (20:15 italiane): saluto ai leader europei.
- Ore 14:30 (20:30 italiane): foto di gruppo.
- Ore 15:00 (21:00 italiane): vertice plenario con gli europei.
Trump ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Non ho mai ospitato così tanti leader europei contemporaneamente. È un grande onore per me e per gli Stati Uniti”.
Kharkiv sotto attacco alla vigilia del vertice
A poche ore dal summit, la guerra ha ricordato la sua brutalità. La città di Kharkiv, già bersaglio di missili balistici, è stata colpita da un attacco di droni russi che ha causato 3 morti e 17 feriti, tra cui un bambino.
Un raid che rischia di pesare sul clima del vertice, confermando la volontà del Cremlino di mantenere alta la pressione sul campo, anche mentre si parla di pace a Washington.
Garanzie di sicurezza e nodo territoriale
Uno dei punti centrali dei negoziati riguarda le garanzie di sicurezza per Kiev. Per Zelensky è fondamentale che l’America e l’Europa si impegnino insieme a difendere l’Ucraina. Macron e von der Leyen hanno sostenuto questa linea, ma chiedono chiarezza su come queste garanzie saranno implementate e quale sarà il ruolo concreto dell’UE.
Sul piano territoriale, restano profonde divergenze. Fonti vicine al team di Trump hanno lasciato intendere che Putin sarebbe disposto a trattare su cinque regioni – Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e forse Kharkiv o Sumy – ma non sulla Crimea. Zelensky ha ribadito: “La questione territoriale spetta solo a Kiev e Mosca, ma la Costituzione ci impedisce qualsiasi cessione”.
Sanzioni e scenario futuro
Nonostante le aperture, non è stato ancora raggiunto un cessate il fuoco. Marco Rubio ha chiarito: “Lo scopo principale non è una tregua temporanea, ma una pace duratura. Se la guerra continuerà, siamo pronti a imporre nuove sanzioni contro la Russia e i suoi alleati”.
Il segretario di Stato americano ha ammonito che “la gente potrebbe continuare a morire”, lasciando intendere che il cammino verso la pace sarà lungo e incerto.
L’Europa tra attese e timori
Il presidente francese Macron ha proposto di allargare i negoziati trilaterali anche ai partner europei, sottolineando che la guerra in Ucraina non è solo un conflitto regionale, ma una sfida diretta alla sicurezza del continente.
La premier italiana Meloni, atterrata a Washington nella tarda serata di ieri, ha rimarcato che “l’Italia è in prima linea nel sostegno a Kiev, ma ogni soluzione deve garantire giustizia e stabilità”.
Il vertice di Washington potrebbe rappresentare un punto di svolta diplomatico, oppure trasformarsi nell’ennesima occasione mancata. Tra pressioni americane, rigidità ucraine e prudenza europea, il percorso verso una pace “giusta e duratura” resta fragile.
Come ha scritto Zelensky, “questa volta non possiamo permetterci errori: la pace deve essere vera e definitiva”.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

