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UE e Ucraina: leader divisi sul piano di finanziamento militare, bocciato il Piano Kallas. Macron convoca un vertice a Parigi

Consiglio Europeo: divisioni tra i leader UE sul piano Kallas per il sostegno militare all'Ucraina. Orban si oppone, Macron convoca un nuovo vertice.

UE e Ucraina: leader divisi sul piano di finanziamento militare, bocciato il Piano Kallas. Macron convoca un vertice a Parigi

Il recente Consiglio Europeo, conclusosi ieri dopo due giornate ricche di incontri, ha evidenziato profonde divisioni tra i leader dell’Unione Europea riguardo ai finanziamenti per la difesa e al supporto militare per l’Ucraina. Il piano proposto dall’Alta rappresentante Kaja Kallas per raccogliere fino a 40 miliardi di euro in aiuti militari non ha trovato il sostegno unanime dei governi europei. In particolare, la resistenza di alcuni Paesi e il veto dell’Ungheria hanno impedito un impegno concreto sul finanziamento.

Un piano senza consenso

Il piano Kallas, che prevedeva la raccolta di fondi sulla base della capacità economica di ogni Stato membro, è stato accolto con freddezza. Le conclusioni finali del vertice si sono limitate a un generico riferimento all’iniziativa, senza menzionare cifre specifiche o impegni concreti.

Un punto particolarmente critico è stato il meccanismo di ripartizione dei fondi, che secondo il progetto originario doveva avvenire in base al Reddito Nazionale Lordo (RNL) di ciascun Paese. Questo criterio ha incontrato l’opposizione di Stati come Francia e Italia, che avrebbero dovuto contribuire in misura maggiore rispetto ad altri Paesi con economie più piccole.

Il sostegno a Kiev e la richiesta di munizioni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in videoconferenza, ha chiesto con urgenza almeno 5 miliardi di euro per l’acquisto di munizioni d’artiglieria. La richiesta è stata sostenuta anche da Kallas, che ha sottolineato l’importanza di fornire almeno 2 milioni di proiettili a Kiev nel breve periodo. Tuttavia, neanche questa proposta ha trovato un accordo tra i leader europei, lasciando l’Ucraina senza garanzie immediate di nuovi aiuti militari.

António Costa, presidente del Consiglio Europeo, ha cercato di minimizzare la portata della mancata intesa, ricordando che i Paesi membri si erano già impegnati a fornire 15 miliardi di euro di aiuti e che ulteriori finanziamenti potrebbero essere annunciati nelle prossime settimane. Ha ribadito inoltre l’intenzione dell’UE di sostenere l’Ucraina anche nel lungo periodo, con un occhio all’integrazione del Paese nell’Unione.

Macron convoca un nuovo vertice a Parigi

A fronte delle difficoltà incontrate nel Consiglio Europeo, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un nuovo vertice a Parigi il prossimo giovedì 27 marzo. L’obiettivo dell’incontro sarà ottenere un impegno “esplicito e dettagliato” sui livelli di sostegno militare all’Ucraina a breve termine e discutere le condizioni per un cessate il fuoco credibile.

Macron ha sottolineato la necessità di garantire un sostegno tangibile all’Ucraina non solo per la fase attuale della guerra, ma anche per il periodo successivo. Secondo il leader francese, è essenziale che l’Europa dimostri unità e determinazione nel suo appoggio a Kiev, in modo da rafforzare la posizione ucraina nei futuri negoziati di pace.

Le difficoltà di un piano volontario

Uno dei punti deboli del piano Kallas è stato il suo carattere volontario, un tentativo di aggirare il veto dell’Ungheria senza ricorrere a un obbligo vincolante per tutti i Paesi membri. Tuttavia, questa impostazione ha reso il progetto meno efficace, lasciando troppo spazio all’incertezza sugli effettivi contributi dei vari Stati.

Molti Paesi hanno anche sollevato dubbi sulla compatibilità del piano con gli aiuti già previsti per l’Ucraina, come i 18 miliardi di euro derivanti dai profitti inaspettati dei beni russi congelati. La mancanza di chiarezza su come questi fondi si integrerebbero con le nuove iniziative ha ulteriormente complicato la discussione.

Prospettive future

Nonostante la mancata approvazione del piano Kallas, alcuni diplomatici ritengono che l’iniziativa possa essere salvata con modifiche strategiche. L’eliminazione del criterio del RNL come base per i contributi potrebbe facilitare un accordo più ampio tra gli Stati membri.

Nel frattempo, l’UE continua a cercare altre strade per garantire il supporto militare a Kiev, con la consapevolezza che la guerra in Ucraina rimane una delle questioni più urgenti per la stabilità del continente. Il vertice di Parigi rappresenterà un ulteriore occasione cruciale per testare la capacità dell’Europa di superare le proprie divisioni e offrire un aiuto concreto all’Ucraina.

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