Ucraina, storico incontro Trump-Zelensky a San Pietro: «Molto produttivo». Cremlino: Kursk liberata, ma Kiev smentisce.
A Roma, prima delle esequie di Papa Francesco, Trump e Zelensky si sono incontrati nella basilica di San Pietro. Dialogo definito «produttivo» da Washington e «costruttivo» da Kiev. Intanto Mosca annuncia la liberazione di Kursk, smentita dall’Ucraina.
Ucraina, storico incontro Trump-Zelensky a San Pietro: «Molto produttivo».
A Roma, prima delle esequie di Papa Francesco, Trump e Zelensky si sono incontrati nella basilica di San Pietro. Dialogo definito «produttivo» da Washington e «costruttivo» da Kiev. Intanto Mosca annuncia la liberazione di Kursk, smentita dall’Ucraina.
Roma – In un’atmosfera carica di emozione e significati simbolici, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono incontrati oggi in Vaticano, poco prima dei funerali di Papa Francesco. Un incontro che, secondo fonti ufficiali, è stato definito «molto produttivo» dalla Casa Bianca e «costruttivo» da Kiev, mentre da Parigi l’Eliseo lo ha qualificato come «positivo».
Il faccia a faccia, durato circa dieci minuti nella basilica di San Pietro, ha visto i due leader seduti uno di fronte all’altro, tra le navate della chiesa, in una scena che è stata immortalata da una fotografia già divenuta virale sui social. Trump e Zelensky, accompagnati rispettivamente dalle mogli Melania e Olena, si sono poi separati per partecipare alle esequie del Pontefice, seguiti da numerose altre personalità internazionali.
Incontro “molto produttivo”, ma niente secondo round
Fonti della Casa Bianca hanno sottolineato la «grande importanza» del dialogo avvenuto tra Trump e Zelensky. Inizialmente si era ipotizzato un secondo incontro tra i due nella stessa giornata, ma questo è stato smentito successivamente: secondo quanto riferito da RBC-Ucraina, tutte le questioni principali sarebbero già state affrontate durante il primo colloquio, e la partenza di Trump dopo i funerali ha reso impossibile un nuovo summit.
Sui contenuti discussi, il riserbo resta massimo, ma sia Trump che Zelensky hanno dato segnali chiari sui temi principali: la ricerca di una pace stabile, la protezione delle popolazioni civili e un possibile cessate il fuoco completo e incondizionato. «Un buon incontro, abbiamo discusso molto a quattr’occhi. Ci auguriamo che tutto quanto detto abbia un risultato concreto», ha scritto Zelensky sui suoi canali social.
Dialogo allargato a Macron e Starmer
Non solo Trump. Nelle ore a ridosso del funerale, Zelensky ha avuto anche un colloquio a latere con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer. Anche questo breve scambio è stato immortalato in un secondo scatto molto condiviso sui social network. Un’ulteriore testimonianza della rilevanza diplomatica del momento, che potrebbe aprire nuove prospettive per il negoziato sul conflitto ucraino.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha avuto un rapido scambio con Trump, con la promessa di organizzare un incontro più formale nelle prossime settimane.
Zelensky: «Un incontro che può diventare storico»
«Non servono parole per descrivere l’importanza di questo incontro storico: due leader impegnati per la pace nella basilica di San Pietro», ha sottolineato Andrii Sybiha, ministro degli Esteri ucraino, celebrando su X (ex Twitter) l’evento. Lo stesso Zelensky ha ribadito: «Un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico se si raggiungessero risultati congiunti».
Sul campo: Kursk contesa, Kiev smentisce Mosca
Mentre a Roma si registrava questo momento di diplomazia internazionale, sul fronte della guerra è proseguito lo scontro tra le versioni di Mosca e Kiev. Il Cremlino ha annunciato la “liberazione” della regione russa di Kursk da incursioni ucraine, una notizia immediatamente smentita dalle autorità ucraine, che parlano di «propaganda» e assicurano che l’Ucraina «non ha perso alcuna posizione significativa» in quell’area.
Un segnale che, nonostante i segnali di apertura diplomatica a San Pietro, il conflitto resta feroce e tutt’altro che risolto.
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