Ucraina, scontro Trump-Zelensky: le reazioni dell’Europa e dall’Italia
Scontro tra Trump e Zelensky infiamma la politica internazionale. Meloni propone un summit, Salvini sostiene Trump, l'opposizione attacca.
Ucraina, scontro Trump-Zelensky: le reazioni dell’Europa e dall’Italia
Il violento scontro verbale avvenuto tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto ripercussioni a livello globale. L’incontro, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di confronto diplomatico, si è trasformato in una contrapposizione durissima, mettendo in evidenza la frattura tra le posizioni degli Stati Uniti e quelle dell’Ucraina. In Italia, la situazione ha provocato reazioni contrastanti nel panorama politico, con dichiarazioni nette da parte dei principali leader di governo e di opposizione.
La posizione del governo italiano
La premier Giorgia Meloni ha immediatamente proposto un summit internazionale per affrontare la crisi. Secondo Meloni: “ogni divisione dell’Occidente ci rende più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà”. La sua posizione sottolinea la necessità di un confronto immediato tra Stati Uniti, Europa e alleati per mantenere una linea comune nella difesa dell’Ucraina e della stabilità globale.
Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha invece espresso un sostegno totale a Trump. In un post sul suo canale social di X ha dichiarato: “Dopo tre anni di guerra e centinaia di migliaia di morti, è giunta l’ora della pace. L’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare con gli Stati Uniti per evitare una Terza Guerra Mondiale”. Per Salvini, la leadership di Trump rappresenta un’opportunità per cambiare il corso della storia occidentale.
L’altro vicepremier, Antonio Tajani di Forza Italia, ha invece mantenuto un atteggiamento più cauto, ribadendo il sostegno all’indipendenza dell’Ucraina e invitando alla prudenza: “Dobbiamo reagire con calma e vedere come si svilupperà la trattativa tra Stati Uniti, Russia, Ucraina ed Europa. Serve una strategia di pace giusta” ha dichiarato il titolare della Farnesina.
Le reazioni politiche in Italia: il pensiero dell’opposizione
All’interno del governo si sono delineate due posizioni distinte: da un lato il forte allineamento di Salvini con Trump, dall’altro la prudenza di Tajani e l’iniziativa diplomatica di Meloni. Questa situazione rende più complessa la gestione della politica estera italiana, soprattutto in vista della missione della premier a Londra, dove incontrerà il primo ministro britannico Keir Starmer.
Le opposizioni hanno invece reagito duramente allo scontro Trump-Zelensky. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha accusato Trump di essersi schierato apertamente con Putin e di aver umiliato Zelensky con un atteggiamento “puro bullismo istituzionale”. Ha quindi chiesto a Meloni di chiarire la sua posizione: “O con Trump e i suoi miliardi o con la democrazia e l’Europa”.
Giuseppe Conte (M5S) ha condannato lo scontro alla Casa Bianca, evidenziando il rischio di rafforzare la posizione di Putin: “Andava assolutamente evitato lo scontro che è avvenuto alla Casa Bianca a favore di telecamere: rischia di avvantaggiare Putin, nel complesso negoziato che è stato avviato. Questo negoziato deve essere affrontato e portato avanti tutelando duramente ed efficacemente le ragioni dell’Ucraina, che rimane il Paese aggredito.”
Anche Carlo Calenda (Azione) ha definito Trump un “bullo”, mentre Riccardo Magi (Più Europa) ha definito “indegno” il comportamento del presidente USA, chiedendo a Meloni di prendere le distanze.
L’Europa
In risposta allo scontro anche diversi leader europei hanno espresso solidarietà a Zelensky. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato: “Cari amici ucraini, non siete soli”, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito il sostegno alla resistenza ucraina. Il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, ha elogiato la compostezza di Zelensky e ha affermato che l’UE continuerà a lavorare per una “pace giusta e duratura”.
Il governo russo ha invece accolto lo scontro come un segnale di crisi interna all’Occidente. Secondo fonti del Cremlino, lo scontro Trump-Zelensky è stato “storico” e segna un indebolimento della leadership americana nella gestione della crisi ucraina.
Le prospettive future
L’Italia, con una posizione divisa tra il sostegno a Trump e la necessità di mantenere l’unità europea, si trova in una situazione diplomatica complessa. La proposta di Meloni per un summit internazionale potrebbe rappresentare un tentativo di mantenere l’equilibrio tra le due visioni.
Nel frattempo, il dibattito sulla guerra in Ucraina si intensifica. L’Europa dovrà decidere se seguire una linea più autonoma rispetto agli Stati Uniti o continuare a sostenere la strategia americana.
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