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Ucciso a Teheran Ismail Haniyeh capo di Hamas

Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, è stato ucciso a Teheran durante un raid israeliano contro la sua residenza

Ucciso a Teheran Ismail Haniyeh capo di Hamas.

Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, è stato ucciso mentre era in visita a Teheran durante un raid israeliano contro la sua residenza. Hamas ha confermato la notizia della sua morte. Haniyeh era una figura di spicco nel movimento islamista, avendo ricoperto il ruolo di capo dell’ufficio politico di Hamas dal 2017. Prima di assumere questo incarico, Haniyeh è stato primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) dal 2006 al 2007 e capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza dal 2014 al 2017.

Haniyeh, nato nel gennaio 1962 da una famiglia di pescatori nel campo profughi di Shati, nella Striscia di Gaza, ha vissuto fin dall’infanzia le difficoltà della vita palestinese e il conflitto con Israele. Questo ambiente lo ha avvicinato fin da giovane alle formazioni islamiste, tra cui i Fratelli Musulmani e successivamente Hamas. Durante i suoi studi di letteratura araba all’Università islamica di Gaza, di cui è poi diventato preside, ha rafforzato il suo impegno politico.

Negli anni ’80 e ’90, Haniyeh è stato arrestato diverse volte dalle autorità israeliane durante scontri e proteste palestinesi. È stato incarcerato e deportato in Libano, ma è tornato a Gaza, dove ha iniziato a emergere come figura influente all’interno di Hamas. Nonostante un inizio di carriera relativamente lento, il suo ruolo è cresciuto significativamente durante la Seconda Intifada, portandolo in prima linea nel movimento. Nel 2006, dopo la vittoria di Hamas contro Fatah nelle elezioni palestinesi, Haniyeh è stato nominato primo ministro dell’ANP a Gaza.

La sua leadership è stata segnata da eventi cruciali, come il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit nel 2006, un’operazione che ha aumentato la tensione con Israele e portato alla costruzione di barriere fortificate per prevenire infiltrazioni tramite tunnel sotterranei.

Lo scontro interno tra Fatah e Hamas ha portato alla sua rimozione da primo ministro da parte del presidente Mahmoud Abbas nel 2007, seguito dalla guerra civile e dalla presa del controllo della Striscia di Gaza da parte di Hamas.

Da quel momento, Haniyeh ha consolidato la sua posizione all’interno di Hamas, diventando il leader de facto del governo di Gaza fino al 2017, quando è stato eletto capo politico del movimento, succedendo a Khaled Meshal. Nel 2021 è stato rieletto in questo ruolo. Sebbene inizialmente visto come un membro dell’ala più pragmatica di Hamas, Haniyeh ha mantenuto una linea dura in linea con l’ala militare del movimento, come dimostrato dalle sue dichiarazioni dopo gli attacchi di Hamas contro Israele.

La sua uccisione segna un colpo significativo per Hamas, considerando il ruolo centrale di Haniyeh nel guidare il movimento sia politicamente sia operativamente negli ultimi decenni.

Ucciso a Teheran Ismail Haniyeh capo di Hamas

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