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Turchia: arrestato il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, vietate le proteste

L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, scuote la politica turca. Vietate le manifestazioni fino al 23 marzo. L'opposizione accusa Erdogan di colpo di Stato.

Turchia: arrestato il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, vietate le proteste

Oggi  Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e principale esponente dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan è stato arrestato.

Secondo fonti locali, il fermo sarebbe legato a un’indagine per corruzione e presunti legami con il terrorismo. L’arresto ha scatenato una dura reazione da parte dell’opposizione e della comunità internazionale, mentre il governo turco ha imposto il divieto di manifestazioni nella città fino al 23 marzo per prevenire proteste di massa.

L’arresto di Imamoglu e l’indagine in corso

Imamoglu, considerato il principale avversario politico del presidente Recep Tayyip Erdogan, è stato arrestato insieme ad altri funzionari del Partito Popolare Repubblicano (CHP) e membri della sua amministrazione. Secondo la CNN Turk, oltre 100 persone sono state coinvolte nell’operazione e 84 di loro si trovano attualmente in stato di detenzione.

Il procuratore capo di Istanbul ha dichiarato che le accuse contro Imamoglu includono atti di corruzione e presunti legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione considerata terroristica dal governo turco. Tuttavia, molti osservatori internazionali e membri dell’opposizione ritengono che l’arresto sia motivato politicamente, con l’obiettivo di eliminare un pericoloso concorrente in vista delle elezioni presidenziali del 2028.

Inoltre, nelle ultime settimane, l’Università di Istanbul ha annullato il diploma di Imamoglu per presunte irregolarità amministrative, impedendogli così di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2028, dove sarebbe stato uno dei principali sfidanti di Erdogan.

Reazioni e proteste vietate

Il governatore di Istanbul ha vietato qualsiasi manifestazione politica e la lettura pubblica di comunicati stampa fino al 23 marzo. Inoltre, alcune fermate della metropolitana sono state temporaneamente chiuse per impedire il raduno dei sostenitori di Imamoglu. Nonostante ciò, il Partito Popolare Repubblicano e altri partiti di opposizione hanno denunciato l’arresto come un “colpo di Stato contro la democrazia”.

Özgür Özel, leader del CHP, ha affermato che “il potere in carica sta cercando di impedire alla nazione di scegliere il proprio presidente”. Anche il Partito Democratico dei Popoli (DEM), vicino alla causa curda, ha definito il fermo di Imamoglu un attacco alla volontà popolare e ha chiesto la sua immediata liberazione.

Condanna internazionale e richieste di rilascio

La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’arresto del sindaco di Istanbul. Il Partito Socialista Europeo ha condannato l’azione del governo turco, definendola una minaccia per la democrazia. Anche la delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo ha espresso solidarietà a Imamoglu e ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire per difendere lo stato di diritto in Turchia.

Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: “Erdogan ha trasformato la Turchia in una satrapia. Chiediamo all’Unione Europea di prendere una posizione chiara e inequivocabile a favore della democrazia”.

Mentre il governo di Erdogan rafforza il suo controllo sul potere, l’opposizione denuncia un attacco alla democrazia e alla volontà popolare. Nei prossimi giorni, l’attenzione della comunità internazionale rimarrà focalizzata su Istanbul.

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