Trump: “Putin smetta di sparare e tratti”. Tensione tra tregue, diplomazia e nuovi schieramenti.
Il clima tra Russia e Ucraina sembra aprirsi alla possibilità di un accordo, ma restano molte incognite. Trump: «Zelensky più calmo, pronto a un'intesa». Putin annuncia tregua per l'8-10 maggio.
Trump: “Putin smetta di sparare e tratti”. Tensione tra tregue, diplomazia e nuovi schieramenti.
Il clima tra Russia e Ucraina sembra aprirsi alla possibilità di un accordo, ma restano molte incognite. Trump: «Zelensky più calmo, pronto a un’intesa». Putin annuncia tregua per l’8-10 maggio.
Pressioni per un cessate il fuoco duraturo
Donald Trump ha lanciato un appello diretto a Vladimir Putin, invitandolo a «smettere di sparare e raggiungere un accordo». Dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky a San Pietro, il presidente americano ha descritto il leader ucraino come «più calmo» e «desideroso di un’intesa», sottolineando che «Zelensky sta facendo un buon lavoro e vuole un accordo. Ha chiesto più armi».
A chi gli ha chiesto se Zelensky sia disposto a cedere la Crimea nell’ambito di un possibile accordo, Trump ha risposto: «Penso di sì». Ha poi ricordato che «la Crimea è stata ceduta senza sparare un colpo durante l’amministrazione Obama», aggiungendo: «Non so come si possa restituirla ora».
Intanto, la Casa Bianca ha ribadito che Trump mira a una «tregua permanente» tra Russia e Ucraina, mentre esprime crescente frustrazione verso entrambi i leader per la lentezza nel raggiungere un’intesa.
Putin annuncia una tregua temporanea
In parallelo, il Cremlino ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale di tre giorni, dall’8 al 10 maggio, in occasione dell’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo. Il cessate il fuoco partirà dalla mezzanotte tra il 7 e l’8 maggio fino alla mezzanotte tra il 10 e l’11. «La Russia si aspetta che anche l’Ucraina rispetti questa tregua», ha precisato il Cremlino, aggiungendo che in caso di violazioni, «le forze armate russe risponderanno in modo adeguato».
Kiev, però, ha criticato la proposta russa. Il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha dichiarato: «Se Mosca vuole davvero la pace, dovrebbe cessare il fuoco immediatamente e mantenerlo per almeno 30 giorni». Secondo Sybiga, un gesto limitato a tre giorni sarebbe solo «una mossa propagandistica per la parata».
Corea del Nord in campo: truppe a sostegno della Russia
Ad aumentare la complessità del quadro, la Corea del Nord ha confermato ufficialmente il dispiegamento di truppe a sostegno della Russia nella regione di Kursk. Pyongyang ha ribadito la sua «leale attuazione del trattato» con Mosca. Pechino, interpellata sull’argomento, si è limitata a definire la questione «un affare bilaterale» tra Mosca e Pyongyang, evitando ogni commento diretto.
Putin, da parte sua, ha ringraziato i soldati nordcoreani, definendoli «eroi» per il loro ruolo nella «liberazione della regione di Kursk».
Diplomazia al lavoro, ma resta l’incognita sui territori occupati
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito questa settimana «cruciale» per capire se Russia e Ucraina «vogliono davvero la pace». Rubio ha osservato che, dopo circa 90 giorni di tentativi diplomatici, molte posizioni «sono ancora distanti».
Da parte russa, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha ribadito che ogni accordo dovrà prevedere il riconoscimento internazionale della sovranità russa sulla Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. «Il riconoscimento di questi territori è imperativo», ha dichiarato Lavrov in un’intervista al brasiliano O Globo, accusando Kiev di non dimostrare «alcuna capacità di negoziare».
Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha anche sostenuto che debba essere Kiev a dare «un segnale di apertura» per eventuali negoziati diretti, ricordando il decreto ucraino del 2022 che vieta trattative con Putin.
Scontri sul campo e dubbi sulla sincerità russa
Nonostante le dichiarazioni di apertura, sul terreno la guerra continua. Zelensky ha riferito che «la situazione nel Kursk resta difficile, ma resistiamo». Solo nella giornata di ieri si sono registrati circa 70 attacchi russi, soprattutto nelle direzioni di Pokrovsk, Kramatorsk e Lyman.
In un discorso serale, il presidente ucraino ha accusato Mosca di «cercare di ingannare l’America e il mondo» proponendo tregue temporanee senza fermare davvero le operazioni militari. «La Russia vuole prolungare il conflitto», ha dichiarato.
L’Europa sostiene Trump
La Commissione Europea ha accolto positivamente le recenti dichiarazioni di Trump: «Riconosce che gli attacchi della Russia contro l’Ucraina sono inaccettabili», ha dichiarato una portavoce di Bruxelles. Tuttavia, anche tra gli alleati occidentali non mancano le preoccupazioni: secondo Lavrov, l’Europa e Kiev vorrebbero usare la proposta di pace di Trump «per rafforzare militarmente l’Ucraina», un obiettivo che divergerebbe da quello di «una pace immediata» auspicata da Washington.
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