Trump: «Putin è impazzito. Se prova a prendersi tutta l’Ucraina, la Russia cadrà». Il Cremlino replica: «Parole emotive».
Il presidente Usa attacca anche Zelensky: «Tutto ciò che dice crea problemi». Il Cremlino replica: «Parole emotive». Record di attacchi russi: 355 droni e 9 missili in 24 ore. L'Ue: «Mosca non vuole la pace, serve più pressione».
Trump: «Putin è impazzito. Se prova a prendersi tutta l’Ucraina, la Russia cadrà». Il Cremlino replica: «Parole emotive».
Il presidente Usa attacca anche Zelensky: «Tutto ciò che dice crea problemi». Il Cremlino replica: «Parole emotive». Record di attacchi russi: 355 droni e 9 missili in 24 ore. L’Ue: «Mosca non vuole la pace, serve più pressione».
Un’ondata senza precedenti di raid russi ha colpito l’Ucraina nelle ultime 48 ore, con attacchi combinati di droni e missili che hanno seminato morte e distruzione in tutto il Paese. Il bilancio è drammatico: almeno 12 morti, tra cui bambini, decine di feriti e intere città sotto allarme antiaereo. Di fronte a questo scenario, il presidente americano Donald Trump ha rotto gli indugi e ha lanciato un attacco frontale contro Vladimir Putin: «È impazzito. Sta uccidendo molte persone. Missili e droni contro le città ucraine per nessuna ragione».
Lo sfogo di Trump è arrivato via Truth, il social da lui fondato, in reazione al massiccio bombardamento russo che ha visto l’impiego di 367 droni nella notte tra sabato e domenica e altri 355 nelle ore successive, secondo quanto riferito dall’Aeronautica ucraina. «Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin, ma gli è successo qualcosa. È completamente impazzito», ha scritto il tycoon, paventando il crollo della Russia se Mosca dovesse davvero tentare di annettere l’intera Ucraina. «Ho sempre detto che voleva tutta l’Ucraina, non solo una parte. Se lo fa, sarà la fine per la Russia», ha aggiunto il presidente americano, che ha anche lasciato intendere che potrebbero arrivare sanzioni statunitensi: «Non mi piace quello che sta facendo, non mi piace per niente… sanzioni? Certamente, le valuto».
Ma Trump non ha risparmiato nemmeno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, reo – secondo il leader americano – di “parlare troppo”: «Tutto quello che esce dalla sua bocca crea problemi. Non mi piace, è meglio che smetta. Non aiuta l’Ucraina». In un passaggio che sa di autoassoluzione, Trump ha infine dichiarato che il conflitto «non sarebbe mai iniziato se fossi stato presidente. Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di Trump. Io sto solo aiutando a porvi fine».
La replica del Cremlino: «Decisioni necessarie per la sicurezza»
Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino, arrivata per bocca del portavoce Dmitrij Peskov: «Putin prende le decisioni che sono necessarie per la sicurezza della Russia», ha affermato, minimizzando le parole di Trump come «una reazione emotiva». Peskov ha anche lanciato un monito all’Europa, definendo “piuttosto pericolose” le decisioni di alcuni Paesi occidentali, Germania in testa, di rimuovere le restrizioni sulla gittata delle armi fornite a Kiev. Tali mosse, ha detto, «sono in assoluto contrasto con ogni aspirazione a una soluzione politica».
Zelensky: «Putin si sente impunito. Serve la forza per fermarlo»
Dopo la terza notte consecutiva di attacchi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato il “terrore combinato” russo con droni e missili: «Solo un senso di totale impunità può consentire alla Russia di colpire in questo modo», ha scritto su Telegram. «Questi attacchi non hanno alcun senso militare, ma un significato politico chiaro: Putin disprezza un mondo che preferisce il dialogo alla pressione».
Il leader ucraino ha ribadito che l’unica via per fermare Mosca è «la forza – quella degli Stati Uniti, dell’Europa, di tutte le nazioni che rispettano la vita». Ha poi chiesto sanzioni più dure, in particolare contro le finanze russe e il commercio del petrolio. Mercoledì sarà in visita ufficiale a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Merz: «Nessun limite alla portata delle armi per Kiev»
In un’intervista alla televisione pubblica tedesca WDR, il cancelliere Merz ha confermato che «non c’è più alcuna limitazione alla portata delle armi fornite all’Ucraina». Secondo il leader tedesco, Kiev può ora colpire obiettivi anche in territorio russo: «Putin interpreta le offerte di dialogo come segni di debolezza. Se nemmeno una proposta di incontro in Vaticano è stata accettata, allora dobbiamo prepararci a una guerra molto più lunga di quanto immaginiamo».
La Commissione UE: «Mosca non vuole la pace. Serve più pressione»
Dura la condanna arrivata da Bruxelles: «Gli ultimi attacchi mostrano chiaramente che Mosca non è interessata alla pace», ha dichiarato una portavoce della Commissione Europea. «Stiamo lavorando a un pacchetto di sanzioni capace di paralizzare davvero l’economia russa. Mosca capisce solo la forza».
Scenario in evoluzione
Mentre la guerra aerea continua a mietere vittime, anche sul fronte terrestre le forze russe intensificano l’offensiva, specialmente nel Donbass.
Tra escalation militare, accuse incrociate e mancate aperture diplomatiche, il conflitto in Ucraina si avvita su sé stesso. Trump alza il tiro contro Putin, ma lancia strali anche verso Zelensky. Il Cremlino rilancia con nuove minacce. E mentre la diplomazia resta impotente, l’Europa risponde promettendo armi e sanzioni. La guerra, più che mai, sembra lontana dal trovare una via d’uscita.
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