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Trump e Xi, telefonata di disgelo: riavvio sul commercio, tensioni su Taiwan.

Colloquio di 90 minuti tra i due presidenti. Intesa sui dazi e impegno a nuovi negoziati. Xi mette in guardia su Taiwan: “Evitare l’escalation”. Reciproci inviti a visitare Cina e USA.

Trump e Xi, telefonata di disgelo: riavvio sul commercio, tensioni su Taiwan.

Colloquio di 90 minuti tra i due presidenti. Intesa sui dazi e impegno a nuovi negoziati. Xi mette in guardia su Taiwan: “Evitare l’escalation”. Reciproci inviti a visitare Cina e USA.

Una telefonata attesa, lunga e densa di significati politici quella avvenuta tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo cinese, Xi Jinping. Circa 90 minuti di colloquio che hanno affrontato i dossier più caldi nei rapporti tra le due superpotenze: dalla guerra commerciale ai delicati equilibri su Taiwan. A detta di entrambi, la conversazione è stata “molto positiva” e segna un possibile punto di svolta in un momento di forti tensioni economiche e diplomatiche.

Accordo sui dazi: si riapre il dialogo

Al centro della telefonata, come confermato dallo stesso Trump su Truth Social, vi è stato l’accordo commerciale raggiunto nelle scorse settimane e ora pronto a entrare nella fase operativa. “Ho appena concluso un’ottima telefonata con il Presidente Xi per discutere alcuni aspetti complessi del nostro accordo commerciale recentemente stipulato”, ha scritto il presidente americano, assicurando che “non dovrebbero più esserci dubbi sulla complessità dei prodotti derivati dalle terre rare”.

Trump ha annunciato che i rispettivi team negoziali si incontreranno presto per definire i dettagli dell’intesa. Per gli Stati Uniti saranno presenti il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al Commercio Howard Lutnick e l’ambasciatore Jamieson Greer, rappresentante per il Commercio. La sede dell’incontro non è stata ancora resa nota, ma il clima appare disteso dopo settimane di accuse reciproche e minacce tariffarie.

Xi: “Serve eliminare le interferenze”

Il presidente cinese ha ribadito la necessità di consolidare il consenso e governare “la nave dei rapporti Cina-USA” eliminando ogni tipo di interferenza. Citando i colloqui già avvenuti a Ginevra, Xi ha parlato di “un passo importante” per affrontare le divergenze attraverso il dialogo, elogiando il modello come “ampiamente accolto dalla comunità internazionale”. Secondo Pechino, la Cina ha già iniziato ad attuare seriamente l’accordo di Ginevra, invitando Washington a “valutare in modo realistico i progressi” e a ritirare le “misure negative” adottate contro Pechino, come il blocco dei visti per studenti cinesi.

Il leader cinese ha insistito sulla sincerità di Pechino e sul fatto che “il popolo cinese mantiene le promesse”. Xi ha sottolineato l’importanza di usare il meccanismo di consultazione economica già esistente tra le due potenze, definendolo “l’unica strada possibile” per una cooperazione duratura.

Taiwan, la prima linea rossa di Pechino

Accanto al commercio, è la questione di Taiwan ad alimentare le maggiori preoccupazioni. Xi ha lanciato un monito chiaro: “Gli Stati Uniti devono gestire la questione con attenzione, per evitare che un numero estremamente limitato di indipendentisti trascini i nostri Paesi in una situazione pericolosa di conflitto e scontro”. Pechino ha ribadito che l’isola rappresenta la “prima linea rossa” nelle relazioni bilaterali e ha chiesto a Washington di attenersi alla politica dell’“Unica Cina”.

Pur non entrando nel merito delle ultime dichiarazioni del Pentagono su un possibile intervento cinese, il messaggio di Xi è stato inequivocabile: Taiwan resta un tema non negoziabile per la leadership comunista.

Inviti reciproci e cooperazione rafforzata

In un clima che sembra segnare un punto di svolta rispetto ai toni aspri dei mesi scorsi, Xi ha invitato ufficialmente Trump e la First Lady a visitare la Cina. Il presidente americano ha ricambiato l’invito, dichiarando: “Come presidenti di due grandi nazioni, è qualcosa che entrambi non vediamo l’ora di fare”.

Oltre ai temi economici e a Taiwan, il colloquio ha toccato anche la necessità di rafforzare la cooperazione su altri fronti. Xi ha auspicato una maggiore intensità negli scambi diplomatici, nella difesa, nell’applicazione della legge e nel settore accademico. Non a caso, Washington ha fatto sapere di voler agevolare l’ingresso negli Stati Uniti degli studenti cinesi.

Un fragile equilibrio

Il colloquio telefonico tra Trump e Xi rappresenta il primo confronto diretto dai colloqui di gennaio e giunge in una fase cruciale, con le trattative sui dazi temporaneamente sospese dopo l’accordo di tregua di 90 giorni raggiunto a Ginevra. Ma la tensione resta alta. Solo pochi giorni fa, Trump aveva accusato la Cina di aver “violato completamente l’accordo”, senza però fornire ulteriori dettagli.

La diplomazia ora è tornata a parlare. Ma restano aperte tutte le incognite: sulla tenuta dell’intesa commerciale, sull’equilibrio geopolitico in Asia e sulla gestione del dossier Taiwan.

Per ora, il telefono ha riportato un po’ di calma. Ma la strada verso una normalizzazione resta tutta in salita.

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