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Trump e il suo “Risiko” geopolitico: “Non escludo la forza militare per Panama e Groenlandia”.

Dichiarazioni infuocate del presidente eletto: minacce di annessione, dazi contro Canada e Danimarca, pressioni sulla NATO e deregolamentazione interna. Le reazioni internazionali non si fanno attendere.

Trump e il suo “Risiko” geopolitico: “Non escludo la forza militare per Panama e Groenlandia”.

Nella sua prima conferenza stampa del 2025, Donald Trump ha tracciato una linea di politica estera e interna caratterizzata da dichiarazioni incendiarie e progetti controversi. Dal suo resort in Florida, Mar-a-Lago, il presidente eletto ha offerto un quadro di un’America pronta a riaffermare la sua influenza globale attraverso una combinazione di diplomazia assertiva, minacce economiche e possibili azioni militari. Ecco i punti salienti della sua strategia.

La Groenlandia: una nuova frontiera per gli Stati Uniti?

Uno dei temi centrali della conferenza è stata la Groenlandia. Trump ha rilanciato l’idea di un’annessione della più grande isola del mondo, definendola un obiettivo strategico per la sicurezza e il progresso degli Stati Uniti. “Loro e il mondo libero hanno bisogno di sicurezza, protezione, forza e pace. Questo è un accordo che deve realizzarsi. Rendere la Groenlandia di nuovo grande!” ha dichiarato Trump, richiamando il suo celebre slogan elettorale.

La visita di Donald Trump Jr. a Nuuk ha confermato l’interesse per l’isola. Il figlio del presidente ha riferito di un’“accoglienza ottima”, mentre il jet personale della famiglia Trump atterrava su una pista innevata nei pressi di un fiordo. Nonostante l’entusiasmo della famiglia Trump, la Danimarca ha reagito con fermezza. La premier Mette Frederiksen ha ribadito che “la Groenlandia appartiene ai groenlandesi e non è in vendita”. Parallelamente, il re Frederik ha modificato lo stemma reale, ingrandendo i simboli della Groenlandia e delle Isole Faroe, un chiaro segnale di sostegno alle regioni autonome danesi.

Il Canale di Panama: una risorsa strategica

Trump ha poi spostato l’attenzione sul Canale di Panama, definendolo una risorsa critica per l’economia e la sicurezza americana. “È stato costruito per i nostri militari. Ne abbiamo bisogno per garantire la nostra prosperità economica,” ha affermato, ventilando la possibilità di dazi o persino interventi militari per assicurare un controllo più diretto sul canale.

Minacce economiche: il Canada nel mirino

Il Canada è stato uno dei principali bersagli delle dichiarazioni di Trump. Il presidente eletto ha criticato il deficit commerciale tra i due paesi, minacciando di imporre dazi sui prodotti canadesi. “Non abbiamo bisogno dei loro prodotti. Potremmo liberarci di quella linea di confine costruita artificialmente,” ha detto, lasciando intendere la possibilità di una riunificazione del Canada con gli Stati Uniti come 51° stato.

Le reazioni da parte del Canada sono state immediate. La ministra degli Esteri Melanie Jolie ha dichiarato su X: “Non ci piegheremo mai alle minacce.” Il primo ministro dimissionario Justin Trudeau ha aggiunto: “Mai e poi mai il Canada farà parte degli Stati Uniti.”

La NATO e le spese per la difesa

Trump ha rivolto critiche anche agli alleati della NATO, chiedendo un aumento delle spese per la difesa fino al 5% del PIL. Ha avvertito che l’ombrello protettivo degli Stati Uniti potrebbe essere ritirato se i membri dell’Alleanza non si adegueranno. “Se lo possono permettere tutti,” ha sostenuto, accusando gli alleati di non fare abbastanza per la sicurezza comune.

Cambiamenti simbolici: il Golfo d’America

Una delle dichiarazioni più curiose di Trump riguarda il Golfo del Messico, che ha proposto di rinominare “Golfo d’America”. La mossa, percepita come un gesto simbolico, ha suscitato reazioni miste sia negli Stati Uniti che all’estero.

Politiche interne: deregolamentazione e investimenti

In ambito interno, Trump ha annunciato la revoca dei divieti imposti da Biden sulle trivellazioni offshore, facilitando l’emissione di permessi per le aziende che investono negli Stati Uniti. Ha inoltre celebrato un investimento di 20 miliardi di dollari da parte del magnate emiratino Hussain Sajwani per la costruzione di data center. Questo investimento si aggiunge ai 100 miliardi già annunciati a dicembre dal gruppo Sofitel.

Vittorie giudiziarie

Sul fronte giudiziario, Trump ha ottenuto una vittoria importante. La giudice federale Aileen Cannon ha bloccato la pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Jack Smith sulle carte segrete di Mar-a-Lago, almeno fino a una decisione della corte d’appello. Questo sviluppo rafforza la posizione legale del presidente eletto in una questione che ha dominato i titoli negli ultimi anni.

Rapporti internazionali: l’episodio Meloni

Trump ha concluso la conferenza elogiando i suoi rapporti con i leader internazionali. Ha citato la visita lampo della premier italiana Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, descrivendola come un segno di rispetto per l’America. Ha anche ricordato la calorosa accoglienza ricevuta dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi.

Donald Trump

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