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Trump congeda Musk con una conferenza stampa alla Casa Bianca: “È il suo ultimo giorno, ma sarà sempre con noi”.

Alle 19:30 italiane, Donald Trump ed Elon Musk insieme nello Studio Ovale per l’addio ufficiale del tycoon di Tesla al ruolo di consulente governativo. Ma l’ex presidente assicura: “Ci aiuterà ancora”.

Trump congeda Musk con una conferenza stampa alla Casa Bianca: “È il suo ultimo giorno, ma sarà sempre con noi”.

Alle 19:30 italiane, Donald Trump ed Elon Musk insieme nello Studio Ovale per l’addio ufficiale del tycoon di Tesla al ruolo di consulente governativo. Ma l’ex presidente assicura: “Ci aiuterà ancora”.

Donald Trump e Elon Musk si presenteranno oggi insieme nello Studio Ovale per quella che è stata annunciata come l’ultima conferenza stampa ufficiale di Musk in qualità di consulente governativo speciale. L’incontro è fissato per le 13:30 ora di Washington (le 19:30 in Italia) e rappresenta l’epilogo simbolico della collaborazione tra il presidente degli Stati Uniti e l’imprenditore di Tesla e SpaceX, durata quasi quattro mesi.

Elon è fantastico! Sarà il suo ultimo giorno, ma non proprio, perché sarà sempre con noi, aiutandoci lungo tutto il percorso”, ha scritto Trump su Truth Social, sottolineando che Musk continuerà a offrire il suo supporto in forma meno formale.

Fine di un incarico controverso

Elon Musk era stato nominato Special Government Employee all’inizio dell’anno, un incarico a tempo determinato previsto per un massimo di 130 giorni, con il compito di guidare il Dipartimento per l’Efficienza Governativa, una nuova struttura voluta da Trump con l’obiettivo dichiarato di ridurre sprechi, frodi e abusi nella pubblica amministrazione.

L’esperienza, però, si è rivelata più turbolenta del previsto. Secondo fonti interne riportate da diversi media statunitensi, la decisione di Musk di lasciare l’amministrazione sarebbe maturata rapidamente nei giorni scorsi, senza una vera e propria conversazione finale con Trump.

A ufficializzare il distacco è stato lo stesso Musk con un post su X (ex Twitter), in cui ha ringraziato l’amministrazione “per la fiducia”, pur senza fare riferimenti diretti al presidente. Toni decisamente più diplomatici rispetto a quelli usati pochi giorni prima durante un’intervista alla CBS, in cui Musk si era detto “profondamente deluso” dalla nuova legge di bilancio varata da Trump, considerata troppo timida sul fronte dei tagli alla spesa pubblica.

Il bilancio: tra ambizioni mancate e reazioni avverse

Il mandato di Musk come consulente governativo è stato costellato da ambizioni altissime e risultati modesti. Il Dipartimento per l’Efficienza Governativa ha lanciato diverse iniziative, tra cui un programma di digitalizzazione degli archivi e un sistema di segnalazione degli sprechi, ma ha raggiunto solo una parte degli obiettivi iniziali.

Le misure più drastiche — in particolare il taglio di migliaia di ruoli federali — hanno sollevato forti critiche da parte dell’opinione pubblica e dei sindacati, oltre a generare un’ondata di boicottaggi contro Tesla, ritenuta simbolicamente responsabile della politica di austerità. In alcune città americane si sono verificati episodi di vandalismo contro veicoli e infrastrutture Tesla, inclusi incendi dolosi.

Secondo gli analisti, la crescente impopolarità di Musk in questo nuovo ruolo ha avuto ripercussioni anche sugli investitori, alimentando timori che l’imprenditore stesse trascurando le sue aziende principali. Durante una conference call con gli azionisti di Tesla lo scorso aprile, Musk aveva già anticipato l’intenzione di ridurre l’impegno con il governo per concentrare maggiori energie sul gruppo automobilistico e su SpaceX.

La Casa Bianca: “Lo ringraziamo per aver lanciato il Doge”

Nella giornata di ieri, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha cercato di mettere in risalto gli aspetti positivi della collaborazione: “Ringraziamo Elon per aver lanciato il Doge”, ha dichiarato in tono scherzoso, riferendosi al programma di monitoraggio digitale ideato da Musk con un nome ispirato all’iconica criptovaluta. “Gli sforzi per ridurre sprechi, frodi e abusi continueranno”, ha aggiunto.

L’amministrazione Trump ha fatto sapere che il Dipartimento per l’Efficienza Governativa proseguirà le sue attività, ma per il momento non è stato annunciato un successore. Resta inoltre da capire se Musk manterrà un qualche tipo di ruolo consultivo informale, come lasciato intendere dallo stesso Trump nel suo post su Truth.

Un commiato a metà

Quella di oggi non sarà, quindi, una vera e propria separazione tra Trump e Musk. Il presidente ha fatto capire che considera l’imprenditore un alleato strategico, sia in termini di visione tecnologica sia come figura chiave nella narrazione del suo secondo mandato. “Elon sarà sempre con noi”, ha detto Trump, congedando Musk più come un collaboratore temporaneamente in pausa che come un addio definitivo.

La conferenza stampa odierna chiarirà probabilmente i contorni futuri di questa relazione. Ma una cosa è certa: con l’avvicinarsi della campagna elettorale per il 2026, Donald Trump difficilmente rinuncerà al sostegno — simbolico o concreto — del più celebre imprenditore dell’America contemporanea.

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