CAMBIA LINGUA

Tre anni dall’invasione dell’Ucraina: oggi i leader Ue a Kiev per il sostegno internazionale, Zelensky “tre anni di eroismo assoluto degli ucraini”

Il 24 febbraio 2025 segna il terzo anniversario dell'invasione russa in Ucraina. Come sono andati i 3 anni del conflitto tra il sostegno dei leader mondiali e gli impatti sulle forze armate ucraine e sulla popolazione civile

Tre anni dall’invasione dell’Ucraina: oggi i leader Ue a Kiev per il sostegno internazionale, Zelensky “tre anni di eroismo assoluto degli ucraini”

Il 24 febbraio 2022 è una data che ha segnato un punto di non ritorno per l’Ucraina e l’intero panorama geopolitico mondiale. Dopo anni di tensioni e conflitti a bassa intensità, la Russia ha dato il via a una guerra su vasta scala contro l’Ucraina, invadendo il paese con un’offensiva che ha coinvolto diverse regioni ucraine e ha portato a una drammatica escalation del conflitto. Quest’anno, il terzo anniversario dell’invasione, è un momento cruciale per riflettere sull’andamento della guerra, le reazioni internazionali e le possibili prospettive per il futuro.

L’invasione russa: un conflitto che dura da anni

Anche se l’attacco militare su larga scala è iniziato il 24 febbraio 2022, le radici della guerra risalgono a molto prima. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto inizio nel 2014, con l’annessione della Crimea da parte della Russia e l’insorgenza delle autoproclamate repubbliche separatiste nel Donbass, nelle regioni di Donetsk e Luhansk. Il Protocollo di Minsk del 2015 aveva cercato di risolvere la situazione con un accordo di cessate il fuoco e l’autonomia delle regioni separatiste, ma la violazione dei termini da parte di entrambe le fazioni ha impedito la sua piena attuazione.

L’invasione russa del 2022 ha dunque rappresentato il culmine di anni di tensioni politiche e militari, con la Russia che ha fatto valere la sua richiesta di impedire che l’Ucraina entrasse nella NATO, minacciando la propria sfera di influenza. Mosca ha giustificato l’invasione come un’operazione di “peacekeeping” finalizzata a ristabilire l’ordine nelle regioni separatiste e a proteggere la popolazione russofona, ma per l’Ucraina e l’Occidente si è trattato di un’invasione senza giustificazione.

Le parole di Zelensky: “Tre anni di eroismo”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha celebrato il terzo anniversario dell’invasione russa con un messaggio di orgoglio e gratitudine nei confronti del popolo ucraino. In un post sul suo canale sociale di X, ha sottolineato il coraggio e la determinazione degli ucraini, ringraziando coloro che hanno difeso il paese e dando un tributo a chi ha perso la vita nella guerra. “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini. Sono orgoglioso dell’Ucraina“, ha scritto Zelensky.

Le perdite umane e le difficoltà umanitarie

Il conflitto ha causato un enorme bilancio di vittime, con oltre 46.000 soldati ucraini morti e decine di migliaia di feriti. Anche la popolazione civile ha subito gravissime perdite, con oltre 2.500 bambini uccisi e milioni di sfollati. Le Nazioni Unite stimano che oltre 12 milioni di persone abbiano bisogno di aiuti umanitari urgenti, mentre oltre sei milioni di ucraini sono diventati rifugiati. La situazione resta critica, soprattutto nelle regioni orientali e meridionali del paese, dove il conflitto continua a rimanere acceso.

Il sostegno internazionale: Europa e Occidente al fianco dell’Ucraina

Nel terzo anno dall’inizio del conflitto, la comunità internazionale continua a sostenere l’Ucraina nella sua lotta per la sopravvivenza e la sovranità. In occasione dell’anniversario dell’invasione, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, insieme al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha fatto visita a Kiev per ribadire l’impegno dell’Unione Europea nel sostenere l’Ucraina. Von der Leyen ha annunciato una nuova tranche di aiuti da 3,5 miliardi di euro per l’Ucraina, accompagnata da un piano europeo per aumentare la produzione di armi e le capacità di difesa.

L’Unione Europea ha anche adottato il suo 16esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, mirando a danneggiare settori vitali dell’economia russa e indebolire la capacità del regime di Putin di proseguire con la guerra. Le sanzioni sono una risposta alle continue violazioni dei diritti umani e ai crimini di guerra commessi dalle forze russe, che hanno colpito duramente la popolazione ucraina, causando milioni di rifugiati e sfollati. “Questa nuova tornata di sanzioni non prende di mira solo la flotta ombra russa, ma anche coloro che sostengono l’operazione di petroliere non sicure, controller di videogiochi usati per pilotare droni, banche usate per aggirare le nostre sanzioni e organi di propaganda usati per spargere bugie – ha dichiarato l’Alta rappresentante per gli affari esteri Kaja Kallas Con i colloqui in corso per porre fine all’aggressione della Russia, dobbiamo mettere l’Ucraina nella posizione più forte possibile. Le sanzioni forniscono una leva”.

La posizione della Russia

In contrasto con gli sforzi di pace promossi dall’Occidente, la Russia ha continuato a perseguire la sua agenda, rifiutando un cessate il fuoco immediato lungo la linea del fronte. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato che Mosca non è interessata a negoziare la pace se non saranno raggiunti accordi che soddisfino i suoi interessi. Lavrov ha anche espressamente dichiarato che la Russia non vuole negoziati in cambio di un cessate il fuoco, ma solo quando saranno definiti accordi che siano accettabili per entrambe le parti.

Il supporto degli Stati Uniti: tentativi di dissuadere Trump

Nel contesto della geopolitica internazionale, i leader europei, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer, stanno cercando di esercitare una pressione diplomatica su Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, per dissuaderlo dal continuare i negoziati di pace bilaterali con Putin. L’obiettivo di Macron e Starmer è quello di evitare che Trump promuova una politica che potrebbe favorire la Russia e minare il sostegno europeo all’Ucraina.Tre anni dall'invasione dell'Ucraina: oggi i leader Ue a Kiev per il sostegno internazionale, Zelensky "tre anni di eroismo assoluto degli ucraini"

Le prospettive per il futuro

La comunità internazionale, pur mantenendo il sostegno all’Ucraina, cerca soluzioni diplomatiche per porre fine alla guerra. La possibilità di un cessate il fuoco, seppur difficile, rimane un obiettivo, ma il cammino verso una pace duratura sembra ancora lontano, soprattutto considerando la posizione irremovibile di Mosca.

L’Europa e l’Occidente dovranno continuare a navigare un percorso complesso, cercando di garantire la sicurezza dell’Ucraina, supportando la sua ricostruzione e lavorando per una soluzione che possa portare a una pace giusta, che non sacrifichi la sovranità ucraina.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×