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Terremoto in Myanmar: oltre 2.000 vittime, crisi umanitaria e scosse di assestamento

Terremoto in Myanmar: oltre 2.000 morti, ospedali distrutti e milioni di bambini a rischio. L'OMS chiede 8 milioni di dollari per aiuti.

Terremoto in Myanmar: oltre 2.000 vittime, crisi umanitaria e scosse di assestamento

Il Myanmar è stato colpito da un devastante terremoto di magnitudo 7.7 il 28 marzo, con epicentro nella regione centrale del paese. Il sisma ha provocato un bilancio drammatico, con almeno 2.056 morti e oltre 3.900 feriti, secondo i dati ufficiali forniti dalla giunta militare. Le continue scosse di assestamento e la crisi politica interna stanno ostacolando i soccorsi, aggravando ulteriormente la situazione umanitaria.

Settimana di lutto nazionale e allarme sanitario

Il primo ministro del Myanmar, Min Aung Hlaing, ha dichiarato una settimana di lutto nazionale dal 31 marzo al 6 aprile per commemorare le vittime del disastro. Durante questo periodo, le bandiere nazionali saranno esposte a mezz’asta in segno di cordoglio.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un appello urgente per 8 milioni di dollari in aiuti, sottolineando l’emergenza sanitaria in corso. Secondo l’OMS, tre ospedali sono stati completamente distrutti e altri 22 gravemente danneggiati nella regione colpita dal sisma. L’accesso ai servizi medici è gravemente compromesso e la necessità di cure chirurgiche, forniture per trasfusioni di sangue e medicinali essenziali è critica.

UNICEF: milioni di bambini in pericolo

L’UNICEF ha evidenziato la condizione drammatica dei bambini colpiti dal terremoto. Milioni di minori sono a rischio a causa della distruzione di case e infrastrutture. Secondo la Direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell, il sisma ha colpito duramente famiglie già provate da conflitti e sfollamenti. “I bambini hanno perso i loro cari, le loro case e l’accesso ai servizi essenziali. Questo terremoto è un altro brutale colpo per i bambini del Myanmar, molti dei quali stavano già vivendo affrontando conflitti, sfollamenti e privazioni“, ha dichiarato.

L’organizzazione ha chiesto fondi urgenti per garantire assistenza immediata, fornire acqua potabile, servizi sanitari e protezione ai minori rimasti soli o separati dalle loro famiglie.

Ricerche e soccorsi: miracoli tra le macerie

Nonostante le difficoltà logistiche e la devastazione diffusa, i soccorritori hanno ottenuto alcuni successi significativi. Dopo quasi 60 ore dal terremoto, tre persone sono state estratte vive dalle macerie: un bambino di cinque anni, una donna incinta e una giovane di 29 anni. Il salvataggio è avvenuto a Mandalay, grazie all’intervento dei soccorritori cinesi.

Il bilancio ufficiale delle vittime è destinato ad aumentare, con 270 dispersi segnalati e un numero crescente di feriti. Le prime stime dell’US Geological Survey suggeriscono che il numero delle vittime potrebbe superare le 10.000 unità e che le perdite economiche potrebbero eccedere il PIL del Myanmar.

Indagini sul crollo del palazzo a Bangkok

Il terremoto ha avuto ripercussioni anche nei paesi vicini, tra cui la Thailandia. A Bangkok, diversi edifici hanno subito danni, con crepe e vibrazioni segnalate in numerosi uffici governativi. Il palazzo della Corte dei Conti è crollato completamente, e quattro cittadini cinesi sono stati arrestati mentre tentavano di sottrarre documenti dalle macerie.

Le indagini hanno rivelato che l’acciaio utilizzato per la costruzione dell’edificio proveniva da un’azienda già indagata per materiale scadente. Tonnellate di acciaio erano già state sequestrate in un’inchiesta precedente, sollevando interrogativi sulla qualità delle infrastrutture della capitale thailandese.

Analisi geologica: una faglia più estesa del previsto

Gli esperti dell’US Geological Survey hanno aggiornato le loro analisi sul sisma in Myanmar, scoprendo che la rottura della faglia è più che doppia rispetto alle stime iniziali. Invece di 200 km, la frattura sismica si estende per almeno 450 km, il che spiegherebbe la vasta distruzione e l’elevata magnitudo del sisma.

Concetta Nostro, sismologa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha sottolineato che la mancanza di una rete sismologica nel Myanmar ha reso difficile la raccolta dei dati. Le informazioni provengono principalmente da stazioni di rilevamento distanti, il che potrebbe comportare ulteriori revisioni nelle prossime settimane.

La comunità internazionale risponde

Numerose organizzazioni e paesi stanno mobilitandosi per inviare aiuti umanitari. L’ONU ha chiesto un aumento degli sforzi per sostenere la popolazione colpita, mentre governi e ONG stanno inviando squadre di soccorso, generi di prima necessità e assistenza sanitaria.

Il Myanmar, già segnato da una grave crisi politica e da conflitti interni, si trova ora ad affrontare una delle peggiori catastrofi naturali della sua storia recente. La ripresa sarà lunga e difficile, e la comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per salvare vite umane e ricostruire le infrastrutture vitali del paese.

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