CAMBIA LINGUA

Terremoto di magnitudo 8.8 in Kamchatka: allerta tsunami in Giappone, USA, Russia e Pacifico

Il sisma più forte dal disastro di Fukushima colpisce il Mare di Bering: evacuazioni in corso, onde di tsunami previste fino a 3 metri. Paura in Giappone, Hawaii, Alaska, Cina, Perù e Sud-est asiatico.

Terremoto di Magnitudo 8.8 in Kamchatka: Scatta l’Allerta Tsunami in Giappone, Russia, USA e Altri Paesi del Pacifico.

Evacuazioni, onde alte fino a 3 metri e paura globale: il sisma più potente dal disastro di Fukushima riaccende l’incubo dello tsunami in tutto il Pacifico.

30 luglio 2025 – Kamchatka, Russia. Un violentissimo terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito oggi l’area al largo della penisola russa della Kamchatka, nel Mare di Bering, innescando una vasta allerta tsunami in diversi Paesi affacciati sul Pacifico. Il sisma, registrato a circa 136 chilometri a sud-est della costa e a una profondità di circa 20 chilometri secondo i dati ufficiali del Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS), è considerato il più potente a livello globale dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011.

L’onda sismica ha avuto ripercussioni immediate sia in Russia che in altri Paesi del Pacifico, con numerose evacuazioni e interruzioni di servizi essenziali. Le autorità parlano di feriti e invitano alla massima prudenza, mentre le onde dello tsunami iniziano a colpire alcune coste settentrionali.

Il sisma: il più forte in oltre un decennio

Il terremoto in Kamchatka è stato talmente potente da essere classificato come uno dei sei più forti mai registrati dal 1900 a oggi. Secondo l’USGS, la scossa ha liberato un’energia paragonabile a centinaia di bombe atomiche e ha avuto un impatto immediato sulla popolazione e sulle infrastrutture locali.

A Petropavlovsk-Kamchatsky, principale città della regione, la popolazione si è riversata in strada nel panico. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa TASS, sono stati segnalati blackout elettrici, interruzioni delle comunicazioni telefoniche e lievi danni agli edifici. Anche nell’isola russa di Sakhalin è scattata l’evacuazione delle zone costiere, con migliaia di residenti allontanati preventivamente in attesa di eventuali onde anomale.

Oleg Melnikov, responsabile della Sanità per la regione di Kamchatka, ha confermato che diverse persone sono rimaste ferite, anche se nessuna in modo grave. Il bilancio è in aggiornamento.

Allarme tsunami in Giappone: onde fino a 3 metri

Le autorità giapponesi hanno immediatamente attivato l’allerta tsunami per l’intero litorale nordorientale del Paese. Secondo l’Agenzia Meteorologica Giapponese, onde alte fino a 3 metri potrebbero colpire aree densamente popolate delle prefetture di Hokkaido, Aomori e altre zone costiere.

La televisione nazionale NHK ha confermato l’arrivo di onde iniziali alte circa 40 centimetri, specificando che al momento non risultano danni né anomalie presso le centrali nucleari, un punto critico per un Paese ancora profondamente segnato dal disastro del 2011.

I residenti sono stati invitati a rifugiarsi in edifici sopraelevati o a evacuare verso le zone interne. Le autorità continuano a monitorare l’evoluzione del fenomeno minuto per minuto.

Allerta anche negli Stati Uniti: evacuazioni alle Hawaii

L’US Tsunami Warning Center ha diramato un’allerta per lo stato delle Hawaii e per la costa occidentale dell’Alaska, con onde potenzialmente devastanti previste nelle prossime ore.

Nelle isole Hawaii, le autorità hanno raccomandato ai cittadini di lasciare immediatamente le zone costiere e di rifugiarsi in edifici alti almeno 10 piani, qualora non sia possibile un’evacuazione rapida verso l’entroterra. Le onde attese potrebbero raggiungere i 3 metri di altezza.

Allerta e stato di preparazione anche per la costa occidentale degli Stati Uniti continentali, in particolare California, Oregon e Washington, dove le autorità monitorano la situazione in tempo reale.

Tsunami nel Pacifico: coinvolti anche Cina, Filippine, Indonesia e Perù

La portata dell’allerta tsunami è globale. In Cina, il Centro per la Prevenzione degli Tsunami del Ministero delle Risorse Naturali ha confermato che l’evento sismico ha generato uno tsunami, potenzialmente pericoloso per le zone costiere orientali. Le autorità cinesi sono già al lavoro per predisporre evacuazioni e misure di contenimento.

Anche le Filippine e l’Indonesia – spesso colpite da terremoti e maremoti – si sono messe in stato d’allerta. In Perù, la Marina ha diramato un’allerta lungo la costa attraverso un comunicato ufficiale, evidenziando il rischio di onde anomale e invitando la popolazione a seguire le istruzioni delle autorità locali.

Un segnale d’allarme per il Pacifico

Il sisma in Kamchatka ha riacceso l’attenzione globale sulla fragilità della cintura di fuoco del Pacifico, una delle aree sismicamente più attive del pianeta. L’intensità e l’estensione dell’allarme tsunami evidenziano la vulnerabilità di decine di milioni di persone che vivono lungo le coste del Pacifico.

Esperti di geofisica e climatologia stanno già analizzando i dati per valutare eventuali correlazioni con l’attività sismica recente nella regione e per aggiornare i modelli di previsione.

Attenzione alta e bilancio in evoluzione

In attesa di ulteriori aggiornamenti, il bilancio provvisorio è di diversi feriti e migliaia di sfollati, con danni ancora in fase di valutazione. Le autorità internazionali continuano a monitorare la situazione in tempo reale.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×