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Tensioni in Libano: carri armati israeliani attaccano base ONU, feriti 15 peacekeeper

Israele accusa Hezbollah di usare le postazioni ONU come "scudi umani", mentre l'ONU condanna la violazione del diritto internazionale. Netanyahu chiede il ritiro di UNIFIL dal sud del Libano.

Tensioni in Libano: carri armati israeliani attaccano base ONU, feriti 15 peacekeeper.

Nelle ultime ore, la situazione nel sud del Libano è diventata sempre più critica a seguito di un’incursione delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) in una base di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon). Due carri armati Merkava dell’IDF hanno distrutto l’ingresso principale della postazione di Ramyah, danneggiando gravemente la base, che ospita il contingente ghanese della missione di pace. Durante l’operazione, 15 peacekeeper sono rimasti feriti, riportando sintomi dovuti all’esposizione a fumo tossico e irritazioni cutanee. Le IDF hanno richiesto lo spegnimento delle luci all’interno della base, richiesta respinta dal personale Unifil. I mezzi israeliani si sono ritirati dopo circa 45 minuti di permanenza.

L’incidente si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Israele e le milizie di Hezbollah, con accuse reciproche di violazioni territoriali e sfruttamento delle postazioni ONU. L’IDF sostiene che Hezbollah utilizzi le basi di UNIFIL come “scudi umani” per nascondere le proprie attività militari, rendendo sempre più difficoltosa la distinzione tra civili e combattenti sul campo. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto l’immediato ritiro della missione ONU dal Libano, denunciando che la presenza dei peacekeeper favorisce le operazioni dei militanti di Hezbollah.

Le violazioni israeliane contro le postazioni ONU non si limitano a Ramyah.

Nelle ultime 24 ore, sono stati segnalati raid israeliani contro 200 obiettivi di Hezbollah, distruggendo lanciarazzi, depositi di armi e postazioni anticarro. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in una conversazione con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, ha ribadito che Hezbollah spara intenzionalmente dalle vicinanze delle basi di UNIFIL, complicando le operazioni militari israeliane.

Ministro Guido Crosettp

L’episodio ha suscitato una dura reazione internazionale.

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha condannato l’accaduto definendolo “un atto inaccettabile” contro una forza di pace impegnata nel mantenimento della stabilità. Crosetto ha richiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, Generale Luciano Portolano, di avviare un dialogo con le controparti israeliane per evitare ulteriori azioni ostili. “L’incidente costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato è orientato esclusivamente al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell’area. A seguito di questa grave violazione” – continua il ministro alla Difesa – “ho chiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, Generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo. Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il Capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane, Generale Herzi Halevi, ribadendo la necessità di evitare ulteriori azioni ostili. Stessa cosa mi ha assicurato il mio omologo, Gallant”.

Nel frattempo, l’ONU ha nuovamente esortato tutte le parti in conflitto a rispettare l’inviolabilità delle proprie postazioni e a garantire la sicurezza del personale di UNIFIL, sottolineando che qualsiasi attacco contro i peacekeeper costituisce una grave violazione del diritto internazionale. La risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza del 2006, che prevede il mantenimento della pace tra Israele e Libano, è stata richiamata come base giuridica per garantire la libertà di movimento delle truppe ONU nell’area.

La situazione rimane estremamente tesa, e le violazioni delle postazioni ONU minacciano di inasprire ulteriormente il conflitto.

Tensioni in Libano: carri armati israeliani attaccano base ONU, feriti 15 peacekeeper.

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