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Tajani al Vertice MED9: “Missione italiana in Palestina e Giordania per l’emergenza Gaza. L’obiettivo è consolidare la tregua e costruire la pace”

Durante il vertice dei Paesi mediterranei in Slovenia, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato una missione tecnica italiana nei Territori palestinesi e in Giordania, riaffermando l’impegno dell’Italia per la stabilità del Medio Oriente e la soluzione “Due Popoli, Due Stati”.

Tajani al Vertice MED9: “Missione italiana in Palestina e Giordania per l’emergenza Gaza. L’obiettivo è consolidare la tregua e costruire la pace”.

Si è tenuto in Slovenia il Vertice MED9, che riunisce i nove Paesi del Mediterraneo appartenenti all’Unione Europea.

Una delle sessioni di lavoro è stata dedicata alla crisi in Medio Oriente, alla presenza di Sua Maestà Abdullah II di Giordania, accolto con profonda stima dal Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, che ha voluto ringraziarlo per il ruolo fondamentale svolto a favore della pace nella regione.

Nel corso dell’incontro, Tajani ha annunciato l’avvio di una missione tecnica italiana in Palestina e in Giordania, con l’obiettivo di affrontare l’emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza e porre le basi per un processo di pace duraturo.

“Da oggi – ha dichiarato il Ministro – una missione italiana con tutte le articolazioni dello Stato è operativa tra Gerusalemme, Ramallah e Amman per verificare le aree prioritarie d’intervento. Vogliamo trasformare il cessate il fuoco e la prima fase del Piano Trump in una vera pace duratura”.

Italia protagonista nella stabilizzazione e nella ricostruzione

Nel suo intervento, Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia lungo tre direttrici fondamentali: ricostruzione, stabilizzazione e formazione della futura classe dirigente palestinese.

Sul fronte della ricostruzione, la missione italiana si concentrerà su una mappatura delle aree più critiche, in collaborazione con le autorità locali e gli organismi internazionali.

Per quanto riguarda la stabilizzazione della Striscia di Gaza, il Ministro ha confermato la disponibilità dell’Italia a rafforzare la presenza dei Carabinieri al valico di Rafah e a Gerico, sottolineando il ruolo del nostro Paese come attore di primo piano nelle future cornici internazionali e ONU che saranno definite.

Un’attenzione particolare è stata dedicata anche alla formazione, considerata un pilastro essenziale per la crescita e l’autonomia della società palestinese.

In questo contesto, Tajani ha ricordato la ripresa dei corridoi universitari e ha annunciato l’arrivo in Italia di nuovi studenti palestinesi, accompagnati dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, previsto per giovedì.

Il titolare della Farnesina ha voluto ringraziare Giordania ed Egitto per la loro collaborazione attiva e costante nell’ambito della gestione dell’emergenza umanitaria e della ricerca di una soluzione politica condivisa.

“L’Italia – ha sottolineato – lavora a stretto contatto con i Paesi della regione per garantire assistenza e stabilità”.

Tajani ha inoltre annunciato la partecipazione dell’Italia alla prossima Conferenza per la Ricostruzione del Cairo, un’iniziativa che vedrà il coinvolgimento anche del settore privato italiano, sulla scia del successo della Conferenza di Roma sulla Ricostruzione dell’Ucraina svoltasi nel luglio scorso.

Impegno umanitario e cooperazione internazionale

L’Italia resta in prima linea anche sul piano umanitario, intensificando gli aiuti destinati alla popolazione di Gaza, in particolare nei settori alimentare e sanitario.

Il Ministro ha confermato il sostegno italiano al corridoio marittimo umanitario attivato da Cipro, considerato uno strumento strategico per garantire l’accesso sicuro e continuo degli aiuti alla popolazione civile.

Con questa missione e con le iniziative diplomatiche in corso, l’Italia riafferma la propria vocazione di ponte tra Europa e Mediterraneo, impegnandosi a favorire il dialogo, la cooperazione e la costruzione di una pace duratura nel Medio Oriente.

Un percorso che passa attraverso la solidarietà concreta, la formazione delle nuove generazioni e la partecipazione attiva alla ricostruzione dei territori colpiti dal conflitto.

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