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Taipei nel panico: attacchi con coltello e fumogeni in metro, diversi morti e feriti.

Un 27enne semina il terrore tra la Stazione Centrale e Zhongshan, poi si suicida lanciandosi da un edificio. Morti e feriti, alcuni gravi. Rafforzata la sicurezza in tutta Taiwan.

Taipei nel panico: attacchi con coltello e fumogeni in metro, diversi morti e feriti.

Una serie di attacchi improvvisi e coordinati ha scosso Taipei nella serata del 19 dicembre, trasformando alcuni dei luoghi più affollati della capitale taiwanese in scenari di panico e morte. Un uomo ha prima lanciato ordigni fumogeni all’interno della Stazione Centrale della metropolitana di Taipei, per poi colpire con un coltello numerosi passanti nei pressi della stazione di Zhongshan e nel complesso commerciale Eslite Spectrum Nanxi. Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno tre vittime e diversi feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Anche l’autore degli attacchi è morto, dopo essersi gettato da un edificio nel tentativo di sfuggire all’arresto.

Il caos alla stazione centrale e la prima vittima

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa taiwanese Cna, l’aggressore avrebbe lanciato cinque o sei molotov o granate fumogene all’interno della principale stazione della metropolitana della città, intorno alle 17:00 ora locale. Le immagini diffuse mostrano una fitta nube di fumo avvolgere i binari e le aree di transito, mentre i passeggeri cercavano di mettersi in salvo in preda al panico. Durante l’episodio, un uomo sulla cinquantina ha accusato un arresto cardiaco ed è deceduto nonostante i tentativi di rianimazione. Altre due persone sono rimaste ferite a causa dell’inalazione dei fumi.

L’attacco con coltello tra Zhongshan ed Eslite Spectrum Nanxi

Dopo l’azione alla stazione centrale, il sospetto si sarebbe spostato verso nord, raggiungendo l’area commerciale nei pressi della stazione di Zhongshan, una delle zone più frequentate della capitale. Qui ha accoltellato almeno sette persone, colpendole in modo indiscriminato, prevalentemente al collo, secondo quanto riferito dalla polizia. Tre dei feriti versano in condizioni gravi. Una delle vittime avrebbe perso la vita nel tentativo di fermare l’aggressore, come confermato dal sindaco di Taipei, Chiang Wan-an, che ha espresso profondo cordoglio per l’accaduto.

L’aggressore, un cittadino taiwanese nato nel 1998, indossava una maschera e, secondo alcune testimonianze, anche una sorta di protezione corporea. Braccato dalle forze dell’ordine, si sarebbe infine gettato dal sesto piano di un edificio, morendo sul colpo. Le autorità stanno ora lavorando per chiarire ogni dettaglio della dinamica e verificare se vi siano stati eventuali complici.

Indagini in corso e ipotesi sul profilo dell’attentatore

Al momento il movente degli attacchi resta sconosciuto. Il primo ministro Cho Jung-tai ha parlato di “atti deliberati”, escludendo l’ipotesi di un incidente o di un gesto casuale. Secondo quanto emerso successivamente, l’uomo era ricercato per violazioni legate al servizio militare: non avrebbe comunicato un cambio di residenza, sfuggendo così alla convocazione come riservista, e su di lui pendeva un mandato di arresto. Durante una perquisizione in un immobile da lui affittato nel distretto di Zhongzheng, gli inquirenti avrebbero rinvenuto materiale per la fabbricazione di molotov.

Sicurezza rafforzata in tutta l’isola

In risposta agli attacchi, il governo taiwanese ha annunciato un immediato rafforzamento delle misure di sicurezza su tutto il territorio nazionale. “Tutti i siti strategici, in particolare stazioni ferroviarie e della metropolitana, autostrade e aeroporti, sono in stato di massima allerta”, ha dichiarato Cho Jung-tai. Il presidente Lai Ching-te ha assicurato che le autorità faranno piena luce sull’accaduto e ha invitato la popolazione a non diffondere informazioni non verificate, per evitare ulteriore allarme sociale.

Un episodio raro, ma dal forte impatto simbolico

Atti di violenza di questa portata sono estremamente rari a Taiwan, considerata una delle società più sicure dell’Asia. L’ultimo episodio paragonabile risale al 2014, quando un uomo armato di coltello uccise quattro persone nella metropolitana di Taipei; l’autore fu giustiziato due anni dopo. Proprio per questo, quanto accaduto il 19 dicembre ha avuto un impatto profondo sull’opinione pubblica, riaprendo il dibattito sulla sicurezza nei luoghi pubblici e sulla prevenzione di gesti estremi in una realtà finora percepita come altamente protetta.

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