Sparatoria vicino alla Casa Bianca: due militari gravemente feriti. Arrestato un sospettato afghano. FBI indaga come terrorismo. Trump: “È un animale, pagherà un prezzo altissimo”
Due militari della Guardia Nazionale sono in condizioni critiche dopo una sparatoria a pochi isolati dalla Casa Bianca. Arrestato un sospettato afghano. FBI indaga per terrorismo mentre Trump invia altri 500 soldati nella capitale.
Sparatoria vicino alla Casa Bianca: due militari gravemente feriti. Arrestato un sospettato afghano. FBI indaga come terrorismo. Trump: “È un animale, pagherà un prezzo altissimo”.
Washington – Nel cuore della capitale americana, a due isolati dalla Casa Bianca, la vigilia del Thanksgiving è stata sconvolta da una sparatoria che ha gravemente ferito due membri della Guardia Nazionale, schierata dall’amministrazione Trump per contrastare il crimine nella città. L’aggressore, identificato come Rahmanullah Lakanwal, 29 anni, cittadino afghano arrivato negli Stati Uniti con un programma speciale dell’amministrazione Biden nel 2021, è stato arrestato dopo un breve inseguimento. Le autorità federali hanno già avviato un’indagine con l’ipotesi di atto terroristico.
L’attacco è avvenuto intorno alle 15 ora locale (le 21 in Italia), in una zona generalmente affollata da turisti, resa ancora più viva in vista della festività del Ringraziamento, una delle più importanti per gli americani. Secondo la polizia, l’uomo avrebbe teso una vera e propria imboscata: sarebbe sbucato da un angolo, avrebbe alzato l’arma e aperto il fuoco, colpendo alla testa i due militari. Entrambi sono in condizioni critiche.
Smentita la notizia della morte dei soldati
La drammatica evoluzione dei fatti è stata aggravata dalla diffusione iniziale della notizia della morte dei due membri della Guardia Nazionale. A confermarla era stato il governatore del West Virginia, salvo poi essere rapidamente smentito dal direttore dell’FBI, Kash Patel, che in conferenza stampa ha assicurato: “I due soldati sono vivi, sebbene in condizioni critiche”.
Il direttore del Bureau ha garantito il massimo impegno investigativo, mentre la procuratrice generale Pam Bondi ha invitato sui social a pregare per i militari feriti.
Trump: “L’animale pagherà un prezzo altissimo”
Il presidente Donald Trump, che al momento dell’attacco non si trovava alla Casa Bianca ma nella sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, ha reagito con toni durissimi. Su Truth Social ha definito l’aggressore “un animale” e ha promesso che “pagherà un prezzo molto alto”. Ha poi lodato la Guardia Nazionale e tutte le forze armate americane: “Sono persone straordinarie. Io e tutta la Presidenza siamo con voi”.
Secondo quanto riferito da CNN e altre testate, Lakanwal – che aveva ottenuto l’asilo politico quest’anno – viveva nello Stato di Washington e avrebbe agito da solo. L’uomo non sta collaborando con gli investigatori.
Un attacco mirato contro i militari
La sindaca di Washington, Muriel Bowser, ha dichiarato che si è trattato di un “attacco mirato” contro i membri della Guardia Nazionale, spiegando che le prime ricostruzioni farebbero pensare a una precisa volontà di colpire le forze schierate a protezione della città.
Il vicecapo della polizia di Washington, Jeff Carroll, ha confermato che l’assalitore avrebbe teso un’imboscata ai due soldati. “Dopo gli spari, gli altri membri della Guardia Nazionale presenti nell’area sono intervenuti rapidamente, immobilizzando il sospetto e consentendone l’arresto”, ha dichiarato.
La CNN riporta inoltre che i due militari potrebbero aver aperto il fuoco per primi, forse per prevenire un attacco più ampio o per difendere i presenti.
Una città militarizzata e in tensione costante
La sparatoria arriva in un clima già pesante. Da agosto, il presidente Trump ha dispiegato oltre 2.000 soldati della Guardia Nazionale nelle strade della capitale nell’ambito di una vasta operazione anticrimine, rinnovata fino a febbraio. Sebbene non si fossero registrati incidenti fino a oggi, la presenza costante di militari armati, giubbotti antiproiettile e mezzi tattici è diventata parte della quotidianità dei residenti.
Alcuni cittadini esprimono gratitudine, altri criticano la “militarizzazione” della città, vista da molti come un simbolo delle politiche migratorie e di sicurezza fortemente volute da Trump.
Il Pentagono invia altri 500 soldati
Dopo l’attacco, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha annunciato l’invio di altri 500 militari a Washington, dichiarando: “Rafforzeremo la nostra determinazione per rendere Washington sicura e bella”.
Il dispiegamento rappresenta uno dei più massicci interventi militari interni degli ultimi anni.
FBI e Dipartimento della Sicurezza Nazionale sul campo
La segretaria per la Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha confermato la piena collaborazione con l’FBI e il coinvolgimento immediato degli agenti federali nella scena del crimine. La natura dell’attacco – mirato contro personale in uniforme – ha portato le autorità ad aprire un fascicolo preliminare per terrorismo interno o internazionale.
Sarà compito dell’FBI stabilire se l’aggressore fosse motivato da ideologia estremista, risentimenti personali o se avesse eventuali contatti con gruppi radicalizzati.
Farnesina: verifiche sulla presenza di italiani
La Farnesina ha comunicato che l’ambasciata italiana negli Stati Uniti sta verificando l’eventuale coinvolgimento di cittadini italiani nella sparatoria, pur non essendoci al momento indicazioni dirette di vittime o feriti connazionali.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

