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Scossa di magnitudo 7.7 in Myanmar: paura e distruzione nel Sud-Est asiatico

Violento terremoto di magnitudo 7.7 colpisce il Myanmar: migliaia di vittime, edifici distrutti e crollo di un grattacielo a Bangkok. Stato di emergenza e aiuti internazionali in arrivo.

Scossa di magnitudo 7.7 in Myanmar: paura e distruzione nel Sud-Est asiatico

Un violento terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito oggi il Myanmar, causando distruzione e migliaia di vittime. La scossa principale, registrata alle 14:20 ora locale (07:50 italiane), è stata seguita da una seconda di magnitudo 6.4, aggravando ulteriormente la situazione. L’epicentro è stato individuato a 16 km a nord-ovest di Sagaing, un’area attraversata da una faglia sismica attiva che ha scatenato il disastro.

Bilancio provvisorio: migliaia di vittime e ospedali al collasso

L’istituto geosismico statunitense USGS ha dichiarato che il bilancio delle vittime potrebbe essere devastante, con il rischio di migliaia di morti. Fonti locali riferiscono di almeno 25 decessi confermati, inclusi bambini, nel crollo di una moschea a Mandalay. L’ospedale generale di Naypyidaw, con 1.000 posti letto, è stato dichiarato “zona di vittime di massa”, con pazienti curati anche all’esterno per la mancanza di spazi e risorse. Le immagini condivise sui social media mostrano edifici ridotti in macerie, strade distrutte e il caos tra i residenti in cerca di soccorsi.

A Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, si registrano ingenti danni al patrimonio storico e culturale. Numerosi templi buddisti e pagode sono stati colpiti, con crolli che hanno reso inaccessibili molte aree turistiche. Il ponte in ferro sull’Irrawaddy, vitale per i collegamenti della regione, è crollato, isolando intere comunità.

Le scosse sono state avvertite anche nella capitale Naypyidaw, dove numerosi edifici pubblici hanno subito danni strutturali. Le autorità stanno organizzando centri di emergenza per accogliere gli sfollati, mentre si registrano difficoltà nei collegamenti elettrici e nelle comunicazioni telefoniche.

terremoto Myanmar

Bangkok colpita: crolla un grattacielo, decine di dispersi

Il terremoto ha avuto effetti devastanti anche in Thailandia, dove a Bangkok un grattacielo di 30 piani in costruzione è crollato, intrappolando almeno 80 lavoratori sotto le macerie. Il primo ministro thailandese, Paetongtarn Shinawatra, ha dichiarato lo stato di emergenza per la capitale e ha disposto l’apertura dei parchi pubblici per accogliere i cittadini in cerca di sicurezza. Molte linee ferroviarie e della metropolitana sono state sospese, mentre la Borsa di Bangkok ha interrotto le contrattazioni.

Squadre di soccorso stanno lavorando senza sosta per estrarre i superstiti dalle macerie del grattacielo crollato. Il vicepremier Phumtham Wechayachai ha confermato che almeno tre operai sono morti e che il bilancio potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Intanto, centinaia di residenti hanno passato la notte all’aperto, temendo nuove scosse di assestamento.

Il sisma avvertito anche in Cina, Laos e Vietnam

La potenza del sisma ha scosso vaste aree del Sud-Est asiatico. In Cina, la provincia dello Yunnan ha registrato danni alle abitazioni e numerosi feriti, mentre in Laos e Vietnam, gli edifici hanno tremato fino a Vientiane e Hanoi. Le autorità cinesi hanno mobilitato squadre di soccorso per assistere la popolazione colpita.

Le scosse sono state avvertite anche nelle province di Dehong, Xishuangbanna, Kunming e Dali, con danni segnalati agli edifici più antichi. La Cina ha inviato esperti geologici per monitorare la situazione ed evitare il rischio di frane e smottamenti nelle aree montuose colpite.

Dichiarato lo stato di emergenza in Myanmar

La giunta militare birmana ha dichiarato lo stato di emergenza in sei regioni del Paese e ha lanciato un appello internazionale per gli aiuti umanitari. Amnesty International e Human Rights Watch hanno chiesto alla giunta di garantire “accesso umanitario senza ostacoli” alle organizzazioni di soccorso, denunciando il rischio che l’esercito possa bloccare gli aiuti, come accaduto in passate calamità.

Le autorità locali stanno cercando di coordinare le operazioni di soccorso, ma le difficoltà logistiche stanno rallentando gli interventi. Le strade sono gravemente danneggiate, con ponti crollati e vie di comunicazione interrotte. Gli aeroporti di Mandalay e Naypyidaw sono stati chiusi per consentire le operazioni di soccorso aereo.

Reazioni internazionali e messaggi di cordoglio

Papa Francesco ha espresso il suo dolore per le vittime del terremoto, inviando un messaggio di vicinanza alle popolazioni colpite. Anche diversi leader mondiali hanno offerto sostegno, mentre le organizzazioni umanitarie si preparano a inviare aiuti.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato di essere pronte a fornire assistenza immediata, mentre l‘Unione Europea e gli Stati Uniti hanno promesso aiuti economici e logistici per la gestione dell’emergenza. Intanto, squadre di volontari si stanno mobilitando per supportare le comunità colpite, fornendo cibo, acqua potabile e cure mediche.

Il terremoto in Myanmar rappresenta una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni nella regione, con un bilancio di vittime che potrebbe salire ulteriormente nelle prossime ore. Le operazioni di soccorso sono in corso, ma la situazione rimane critica, con migliaia di persone senza casa e infrastrutture gravemente danneggiate.

Le scosse di assestamento continuano a far tremare la regione, alimentando il timore di nuovi crolli e rendendo ancora più difficili le operazioni di soccorso. Nei prossimi giorni, l’attenzione della comunità internazionale rimarrà alta, con l’obiettivo di portare aiuti e ristabilire le condizioni di sicurezza per le popolazioni colpite.

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