Russi lanciano droni su Sumy: tre morti, tra cui un bambino
L’attacco della scorsa notte colpisce aree residenziali, incluso un bambino di 8 anni: la difesa ucraina respinge sino a 97 droni
Russi lanciano droni su Sumy: tre morti, tra cui un bambino
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco con droni nella regione di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale. I bombardamenti hanno colpito aree civili, causando la morte di un bambino di 8 anni, una donna e un uomo, e lasciando almeno sei persone ferite, tra cui tre minori.
Le autorità locali, tra cui Oleh Hryhorov, capo dell’amministrazione militare di Sumy, hanno descritto una scena tragica: le vittime dormivano nelle loro case quando è esplosa la tragedia.
Le difese ucraine hanno reagito prontamente: secondo fonti ufficiali, durante l’assalto notturno le truppe hanno intercettato 97 droni Shahed e altri velivoli senza pilota, respingendo la minaccia per la maggior parte . Un successivo attacco con lo stesso tipo di drone ha inoltre preso di mira infrastrutture industriali, causando un incendio in un impianto di Sumy, senza provocare morti.
L’aggressione si inserisce in un quadro regionale già teso per gli scontri lungo il confine russo-ucraino e gli scambi intensificati di droni e missili. Le difese ucraine hanno segnalato la distruzione di cinque missili e 252 droni, indicativi di una strategia offensiva su vasta scala. Parallelamente, le autorità russe riferiscono di aver abbattuto 97 droni ucraini e quattro bombe JDAM, a loro volta mirate a bersagli in territorio russo .
Il bilancio civile dell’ennesimo attacco rafforza le preoccupazioni internazionali. L’uso di droni Shahed contro aree abitate segnala una scelta operativa che fa leva su armi di basso costo e facilità di impiego, ma con effetti devastanti. Collegati a questo scenario, le tensioni geopolitiche tornano a montare: il presidente Zelensky si trova ora a The Hague per il summit NATO, in cerca di consolidare il sostegno occidentale mentre la comunità internazionale spinge per riserve difensive più ampie .
L’ennesima tragica conferma che la guerra sull’orlo tra Federazione russa e Ucraina continua a colpire indistintamente militari e civili, rafforzando la richiesta ucraina di armi, difese aeree e solidarietà politica.
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