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Raid di Israele sul Qatar, colpita la leadership di Hamas a Doha: al centro delle polemiche l’operazione “Giorno del Giudizio”

Israele colpisce la leadership di Hamas a Doha con l’operazione “Giorno del Giudizio”. Fonti palestinesi parlano della morte di Khalil al-Hayya, ma Hamas smentisce. Condanna unanime della comunità internazionale.

Raid di Israele sul Qatar, colpita la leadership di Hamas a Doha: al centro delle polemiche l’operazione “Giorno del Giudizio”.

Un raid senza precedenti ha preso di mira i vertici di Hamas in Qatar. Secondo alcune fonti, sarebbe stato ucciso Khalil al-Hayya, ma la notizia non trova conferme ufficiali. L’operazione scatena la condanna della comunità internazionale.

Il raid a Doha e la leadership di Hamas sotto attacco

Nel pomeriggio del 9 settembre, la capitale del Qatar, Doha, è stata scossa da una serie di potenti esplosioni attribuite a un raid israeliano mirato contro i vertici di Hamas. L’operazione, denominata ufficialmente “Atzeret HaDin” (“Giorno del Giudizio”), rappresenta la prima azione militare diretta di Israele sul territorio qatarino, segnando un precedente di grande portata geopolitica.

Secondo fonti saudite di Al Arabiya, sarebbe stato ucciso Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas e figura di spicco dell’organizzazione, insieme al figlio Himam al-Hayya e al suo segretario Jihad Labad. Altri media, invece, riferiscono che la leadership sarebbe sopravvissuta, pur con alcuni membri feriti. La situazione rimane incerta e contraddittoria.

La posizione di Israele

Il premier Benjamin Netanyahu, in una conferenza stampa, ha definito il raid una “operazione chirurgica e di precisione” volta a infliggere “duri colpi all’asse del male”. “Siamo nel mezzo di una campagna per sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi – ha dichiarato – e i nostri nemici devono sapere che il sangue ebraico non verrà versato impunemente”.

Il ministro della Difesa Yoav Katz ha sottolineato che la decisione è stata presa dopo l’attentato a Gerusalemme e l’attacco a Gaza del giorno precedente. L’ufficio del premier ha ribadito che l’operazione è stata interamente pianificata e condotta da Israele.

Anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, esponente dell’ala più radicale del governo, ha esaltato il raid: “I terroristi non avranno mai immunità dalla mano pesante di Israele, in nessuna parte del mondo”.

Le reazioni internazionali

La comunità internazionale ha reagito duramente.

  • Qatar: ha definito l’attacco una “flagrante violazione del diritto internazionale” e ha sospeso i negoziati in corso su Gaza.
  • Stati Uniti: la Casa Bianca, tramite la portavoce Karoline Leavitt, ha preso le distanze: “Bombardare unilateralmente il Qatar, nostro alleato, non favorisce gli obiettivi né di Israele né dell’America”. Fonti americane hanno confermato che l’amministrazione Trump era stata avvertita poco prima del raid.
  • ONU: il segretario generale Antonio Guterres ha parlato di “violazione flagrante della sovranità qatarina”.
  • Papa Francesco ha definito la situazione “molto grave”, invitando alla preghiera.
  • Egitto, Iran, Spagna, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno condannato l’attacco, definendolo una pericolosa escalation che rischia di destabilizzare ulteriormente la regione.
  • Francia: il presidente Emmanuel Macron ha ribadito che “la Russia non vuole la pace” riferendosi al contesto della guerra in Ucraina, ma ha condannato contestualmente anche l’escalation mediorientale.

Conseguenze a Gaza e nella regione

Mentre a Doha si consumava il raid, a Gaza continuavano i bombardamenti israeliani. L’organizzazione Medici del Mondo ha denunciato la distruzione di una clinica a Gaza City, lasciando senza assistenza circa 600 pazienti al giorno.

Aumenta intanto l’esodo di civili da Gaza City verso sud, in cerca di aree relativamente più sicure. Nelle stesse ore, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno intercettato un missile lanciato dallo Yemen verso Israele, alimentando il timore di un conflitto regionale più ampio.

L’incognita politica e diplomatica

Il raid di Doha arriva mentre erano in corso delicate trattative tra Hamas e mediatori internazionali per un cessate il fuoco. Fonti di Hamas ad Al Jazeera hanno riferito che i leader si trovavano riuniti proprio per discutere della proposta di tregua avanzata dal presidente americano Donald Trump.

Secondo alcuni media israeliani, proprio Trump avrebbe dato il via libera all’attacco, sebbene la Casa Bianca si sia limitata a confermare di essere stata informata.

L’attacco israeliano in Qatar rappresenta un punto di svolta nel conflitto israelo-palestinese. Per la prima volta Israele colpisce direttamente in un Paese arabo stretto alleato degli Stati Uniti, aprendo scenari di instabilità imprevedibili.

La morte (ancora non confermata) di Khalil al-Hayya, insieme ad altri dirigenti di Hamas, potrebbe indebolire l’organizzazione, ma rischia di inasprire ulteriormente lo scontro, minando gli sforzi diplomatici e allargando il conflitto ben oltre Gaza.

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