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Putin minaccia l’Occidente: “Conflitto da regionale a mondiale”. Lanciato missile ipersonico

Putin minaccia l'Occidente con dichiarazioni bellicose e nuovi test missilistici ipersonici, mentre il conflitto in Ucraina si trasforma in una crisi globale che coinvolge direttamente i Paesi fornitori di armi a Kiev.

Putin minaccia l’Occidente: “Conflitto da regionale a mondiale”. Lanciato missile ipersonico.

Il conflitto in Ucraina continua a intensificarsi, con la recente escalation da parte della Russia che ha gettato ombre su un futuro già incerto. Vladimir Putin ha pronunciato parole dure in un discorso televisivo, delineando una linea d’azione che minaccia direttamente i Paesi occidentali che supportano l’Ucraina con armi a lungo raggio. La situazione evidenzia il crescente rischio di un conflitto su scala globale, alimentato da azioni militari e retorica bellicosa.

Putin: “Colpiremo chi aiuta l’Ucraina”

Durante il suo intervento, Putin ha ribadito che la Russia si riserva il diritto di colpire infrastrutture militari in quei Paesi che forniscono armi a Kiev. Queste dichiarazioni arrivano dopo l’utilizzo, da parte dell’Ucraina, di missili britannici Storm Shadow e statunitensi ATACMS per colpire obiettivi all’interno del territorio russo. Secondo il presidente russo, questi attacchi rappresentano una “linea rossa” che, se varcata, giustifica una risposta diretta e speculare.

La minaccia è accompagnata dalla conferma dell’utilizzo di missili ipersonici russi come l’Orechnik, un’arma capace di raggiungere velocità di Mach 10 (oltre 3.500 km/h), contro obiettivi strategici ucraini. Mosca afferma che tali missili, al momento, sono praticamente impossibili da intercettare dai sistemi di difesa occidentali.

Il Ruolo dell’Occidente: Un punto di non ritorno?

Il coinvolgimento diretto dei Paesi occidentali nel conflitto è sempre più evidente. L’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrei Kelin, ha dichiarato che l’utilizzo dei missili britannici Storm Shadow sul territorio russo rappresenta una partecipazione attiva della Gran Bretagna alla guerra. Una dichiarazione che pone ulteriori interrogativi sul possibile ruolo della NATO nella crisi.

Dall’altro lato, gli Stati Uniti hanno risposto con fermezza alle accuse di Mosca. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha attribuito alla Russia la responsabilità dell’escalation, definendola una “provocazione costante”. Tuttavia, la comunicazione tra Washington e Mosca sul tema delle armi nucleari sembra rimanere aperta: il Cremlino ha dichiarato di aver notificato agli USA, con 30 minuti di anticipo, il lancio di un missile ipersonico.

Zelensky: “Il Mondo deve reagire”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto duramente alle azioni e alle parole di Putin. Nel suo discorso serale, ha accusato la Russia di utilizzare l’Ucraina come “terreno di prova” per testare nuove armi e tecnologie di guerra, una violazione della Carta delle Nazioni Unite. Zelensky ha chiesto una reazione più forte da parte della comunità internazionale, sottolineando che solo una risposta decisa può fermare la Russia. “Se il mondo non reagisce, Putin continuerà a testare i suoi limiti”, ha avvertito.

Secondo Zelensky, l’attacco missilistico a Dnipro, una delle città più grandi dell’Ucraina, rappresenta un ulteriore passo verso l’escalation del conflitto. La sua richiesta di aiuto alla comunità internazionale ribadisce l’urgenza di misure concrete per costringere la Russia a una vera pace.

La Guerra assume un “Carattere Globale”

Putin ha descritto il conflitto in Ucraina come un evento che ha ormai assunto un “carattere globale”. L’utilizzo di armi avanzate da entrambe le parti sottolinea una nuova fase della guerra, più pericolosa e meno prevedibile. La possibilità di colpire obiettivi occidentali solleva timori su un potenziale allargamento delle ostilità, in cui il rischio di una guerra mondiale diventa una minaccia tangibile.

La complessità della Diplomazia: Il ruolo dell’ONU e delle Trattative

In questo scenario di escalation, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso preoccupazione per l’assenza di un’effettiva mediazione da parte delle Nazioni Unite. “L’ONU è l’unico ente in grado di risolvere queste controversie”, ha dichiarato, sottolineando che l’ostacolo principale a ogni trattativa è rappresentato dalla stessa posizione di Putin.

Nonostante le rassicurazioni del presidente russo sulla volontà di risolvere i conflitti con mezzi pacifici, le sue azioni indicano il contrario. Crosetto ha affermato che solo un cessate il fuoco temporaneo potrebbe aprire la strada a una possibile soluzione diplomatica, ma al momento Mosca sembra determinata a intensificare gli attacchi.

Con la guerra in Ucraina che raggiunge il giorno 1.003, le possibilità di una soluzione pacifica sembrano più lontane che mai. L’utilizzo di missili avanzati, le dichiarazioni minacciose di Putin e l’apparente coinvolgimento diretto di Paesi occidentali rendono il conflitto sempre più complesso e pericoloso.

Putin

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