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Golpe in Niger: compromessa la situazione in Africa occidentale

I ministri degli Esteri dell’Unione Europea chiedono prudenza

Golpe in Niger: compromessa la situazione in Africa occidentale

I ministri degli Esteri dell’Unione Europea chiedono prudenza

È passato più di un mese dal Golpe che ha ribaltato la situazione in Niger, avviando una crisi politico-istituzionale dell’intera nazione africana.
Il 26 luglio 2023, una guardia presidenziale ha arrestato il presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, in carico dalle elezioni del 2021. In concomitanza all’arresto è stata insediata una giunta militare, il CNSP, che tradotto in italiano prende il nome di “Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria”.

Le manifestazioni che si sono svolte in strada, contemporaneamente al colpo di stato, esprimevano volontà antifrancesi e propense all’ingresso della Russia.
Dalla data del golpe ad oggi si sono susseguite molteplici proposte diplomatiche europee per evitare un intervento militare, che comprometterebbe la stabilità nazionale dell’Africa Occidentale.

L’Algeria ha offerto alla giunta militare un programma di transizione monitorato da un’autorità civile. Proposta non andata a buon fine. Il regime militare è concentrato a porre pressione sull’ambasciata francese, intende espellere l’ambasciatore. Le sue intenzioni sono state confermate da un ultimatum che Parigi ha rifiutato, nonostante la minaccia di un’espulsione coatta del rappresentante francese. In Niger si contano 1500 militari francesi, più il supporto militare americano e italiano, presenti per contrastare il jihadismo e i crimini contro l’umanità, come la tratta di esseri umani, presenti nel territorio.

L’Unione Europea invita ad evitare un intervento militare, supportando le azioni diplomatiche.
Il capo dei Golpisti Niger ha dichiarato “Un’aggressione contro di noi non sarebbe una passeggiata”.
Le intenzioni del regime militare sono state formalizzate da delle dichiarazioni da parte di Abdourahamane Tiani, generale che detiene attualmente il potere dei golpisti.
Quest’ultimo, nel corso di un discorso televisivo ha affermato “La nostra ambizione non è quella di prendere il potere”, la proposta di transizione “non può superare i tre anni”.

L’ ECOWAS, la comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, aveva dichiarato di essere pronta ad un’azione militare il giorno prima delle sue dichiarazioni.
Giunta in Niger anche l’ambasciatrice americana, pronta a proporre una soluzione che garantisca l’ordine costituzionale e che rilasci il presidente Bazoum.
Si resta in attesa di aggiornamenti sull’evoluzione delle azioni diplomatiche messe in atto dagli attori internazionali coinvolti.

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