CAMBIA LINGUA

Operazione “Midnight Hammer”: i dettagli del devastante attacco Usa ai siti nucleari iraniani

Operazione “Midnight Hammer”: 125 velivoli, sottomarini e missili Tomahawk devastano i siti nucleari iraniani. La crisi travolge il Medio Oriente e scuote l’Europa.

Operazione “Midnight Hammer”: i dettagli del devastante attacco Usa ai siti nucleari iraniani

Washington/Teheran – Con il nome in codice “Midnight Hammer”, gli Stati Uniti hanno condotto la più massiccia operazione aerea contro il programma nucleare iraniano della storia recente. Un’azione notturna pianificata con la massima segretezza, rivelata solo una volta che tutti i velivoli erano fuori dallo spazio aereo iraniano. Il Pentagono, in conferenza stampa, ha parlato di “successo schiacciante” e di un’azione “chirurgica, ma determinante”. La crisi, però, è appena cominciata.

Operazione “Midnight Hammer”: i dettagli del devastante attacco Usa ai siti nucleari iraniani

Un attacco senza precedenti

Secondo il capo di stato maggiore statunitense, generale Dan Caine, solo “pochissime persone a Washington” erano a conoscenza del piano. Sette bombardieri stealth B-2 sono stati impiegati per colpire con bombe anti-bunker i siti nucleari di Fordow, Natanz ed Esfahan, mentre un sottomarino della Marina Usa nel Golfo Persico ha lanciato oltre 20 missili Tomahawk. In totale, oltre 125 velivoli militari hanno partecipato all’operazione, descritta come la seconda più lunga della storia militare americana dopo l’11 settembre.

Caine ha confermato che i movimenti dei B-2 sul Pacifico, avvistati nei giorni scorsi, erano una manovra diversiva per confondere i radar iraniani. Nessuna truppa statunitense presente nella regione è stata preallertata, e attualmente le forze Usa sono in massima allerta per possibili ritorsioni.

La “Situation Room” e il cappellino rosso di Trump

Durante il raid, Donald Trump ha seguito le operazioni dalla Situation Room della Casa Bianca indossando il suo iconico cappellino rosso “Make America Great Again”. Una scelta tutt’altro che casuale. Fonti vicine al presidente spiegano che il gesto è stato un messaggio chiaro alla sua base: nonostante l’azione militare, l’America resta la priorità, e la guerra non è un tradimento dei principi isolazionisti cari al movimento MAGA.

Colpisce però l’assenza nelle immagini ufficiali di Tulsi Gabbard, direttrice della National Intelligence. Secondo gli analisti, sarebbe stata esclusa dopo la sua testimonianza in Congresso a marzo, in cui aveva sostenuto che l’Iran non era impegnato nella costruzione di un’arma nucleare — un’affermazione smentita da Trump e considerata una rottura grave all’interno dell’entourage presidenziale.

Hegseth: “L’Iran ascolti Trump o sarà la fine”

Il nuovo capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha parlato con toni durissimi. “Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano”, ha dichiarato, sottolineando che l’azione “non ha preso di mira civili o truppe iraniane” e “non mira a un cambio di regime”. Hegseth ha ribadito che Trump vuole la pace, ma che “l’Iran dovrebbe essere abbastanza intelligente da capirlo”.

Il presidente, ha aggiunto il capo del Pentagono, ha informato il Congresso dopo il decollo degli aerei, rispettando formalmente il War Powers Act, ma senza aprire un dibattito politico preventivo.

Reazioni in Italia: massima allerta e diplomazia

Il governo italiano ha reagito con una combinazione di preoccupazione e cautela operativa. La premier Giorgia Meloni ha tenuto una riunione d’urgenza con i ministri chiave e i vertici dei servizi di intelligence. È in costante contatto con i principali leader occidentali e arabi, tra cui Macron, Merz, Starmer, bin Salman, al-Thani e bin Zayed. L’obiettivo è evitare l’allargamento del conflitto e riportare tutti al tavolo negoziale.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto al Tg1, ha spiegato che “il bombardamento cambia completamente lo scenario” e che la risposta iraniana potrebbe coinvolgere tutti gli obiettivi americani nella regione. “Stiamo mettendo in sicurezza i nostri contingenti”, ha affermato, sottolineando che l’Italia non è direttamente coinvolta, ma resta esposta per la vicinanza a forze Usa e israeliane.

Tajani: “Serve diplomazia, il rischio escalation è altissimo”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che l’attacco “era nell’aria”, ma che non ci sono attualmente segnali di minacce dirette all’Italia. Le ambasciate israeliane a Roma sono chiuse, e le forze dell’ordine sono in stato di massima allerta nei luoghi sensibili. Tajani ha inoltre confermato che sono in corso operazioni per evacuare connazionali da Teheran e da aree ad alto rischio.

“Serve diplomazia”, ha ribadito, rivelando contatti con Rafael Grossi dell’AIEA per monitorare rischi di contaminazione nucleare, al momento esclusi ma sotto stretta osservazione. Anche le conseguenze sul mercato energetico sono sotto studio da parte del governo.

Schlein: “L’Italia non partecipi, Trump infiamma il mondo”

In un colloquio telefonico con la premier Meloni, la leader del Partito Democratico Elly Schlein ha chiesto una posizione chiara dell’Italia contro la guerra. “Il governo dica che non parteciperà ad azioni militari, né permetterà l’uso del nostro territorio”, ha dichiarato.

Schlein ha attaccato Trump, definendo la sua decisione una “violazione del diritto internazionale” e un atto compiuto “senza il Congresso e sotto la pressione di Netanyahu”. Ha ribadito la necessità di salvaguardare il Trattato di non proliferazione nucleare e di evitare una guerra che, a suo avviso, “può ancora essere fermata con la diplomazia”.

Una crisi senza precedenti: quale futuro per il Medio Oriente?

L’attacco Usa ha mutato drasticamente gli equilibri geopolitici nel Medio Oriente. Non si è trattato solo di una risposta militare, ma di un messaggio globale. Un segnale a Teheran, a Mosca, a Pechino. Ma anche un azzardo calcolato da un presidente, che rischia ora di trasformare una crisi regionale in un conflitto globale.

Con il mondo sull’orlo del baratro, la domanda resta aperta: Trump ha fermato una bomba o acceso la miccia?

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×