Oggi il Vertice Europeo di Parigi: guerra in Ucraina e risposta a Trump
I leader europei si incontrano nella capitale francese per elaborare una strategia comune, riaffermando il ruolo del Vecchio Continente nel processo di pace e rispondendo all'iniziativa unilaterale di Donald Trump.
Oggi il Vertice Europeo di Parigi: guerra in Ucraina e risposta a Trump.
Vertice di Parigi: l’Europa cerca una voce unita per la pace in Ucraina
Oggi, la capitale francese ospita un importante vertice straordinario, convocato dal presidente Emmanuel Macron, per discutere il futuro della pace in Ucraina. Questo incontro rappresenta un passo decisivo per riaffermare il ruolo dell’Europa nel processo di risoluzione del conflitto e per rispondere all’iniziativa unilaterale dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di negoziare direttamente con il presidente russo Vladimir Putin.
Un Summit per la coesione europea
Alla riunione partecipano i principali leader europei: la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro britannico Keir Starmer, il premier polacco Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte, sarà presente, sottolineando la necessità di un maggiore impegno europeo nella difesa collettiva. “Non possiamo più affidarci esclusivamente agli Stati Uniti per la nostra sicurezza. Questo summit deve essere il punto di partenza per una strategia europea più forte e autonoma”, ha dichiarato Rutte.
La sfida Geopolitica
La decisione di Trump di voler negoziare da solo con Putin ha creato un’ondata di preoccupazione nel Vecchio Continente. Il rischio di essere esclusi dai negoziati cruciali per il futuro dell’Ucraina e della sicurezza europea ha spinto Macron a convocare con urgenza questo vertice. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, aveva anticipato l’incontro dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, sottolineando la necessità di un’azione coordinata per evitare che l’Europa diventi solo uno spettatore.
La posizione di Zelensky: un esercito europeo
A dare ulteriore peso alla necessità di una risposta europea unitaria è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha parlato con forza durante la Conferenza sulla sicurezza, esortando i leader europei a creare un esercito comune. “Non possiamo escludere che l’America possa dire no all’Europa su questioni che la minacciano. Molti leader hanno parlato di un’Europa che ha bisogno di un proprio esercito, e io credo fermamente che il momento sia arrivato”, ha affermato Zelensky. Ha sottolineato che senza l’esercito ucraino, le forze europee non sarebbero sufficienti a fermare la Russia, ma che l’Ucraina ha bisogno di armi, addestramento, finanziamenti e unità politica dall’Europa.
Il ruolo degli Stati Uniti: tra mediazione e esclusione
Nel frattempo, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha cercato di attenuare le tensioni, assicurando che “qualsiasi accordo sarà duraturo e vedrà il coinvolgimento degli ucraini e degli europei”. Tuttavia, Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l’Ucraina, ha chiarito che i colloqui principali saranno condotti dagli Stati Uniti e dalla Russia, senza la partecipazione diretta dell’Europa, garantendo solo consultazioni separate.
Uno scenario di equilibri fragili
Il vertice di Parigi non è solo un momento di confronto, ma un tentativo concreto di rispondere a un contesto geopolitico estremamente delicato. L’Europa, per troppo tempo dipendente dalla leadership americana, sembra ora determinata a costruire una propria strategia di sicurezza e difesa. La dichiarazione di Macron, che ha definito il summit come il primo di una serie di incontri informali per agire rapidamente senza farsi sopraffare dagli eventi, indica un cambio di passo importante.
La guerra in Ucraina non è solo una tragedia locale, ma una sfida cruciale per la sicurezza e l’unità del continente europeo. Il summit di Parigi potrebbe rappresentare un punto di svolta: un’opportunità per l’Europa di dimostrare che non è solo un attore economico, ma anche un protagonista politico e militare capace di difendere i propri interessi e valori. Solo il tempo dirà se questa nuova unità sarà sufficiente a garantire la pace e la stabilità del continente.
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