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Moldavia, Metsola a Chișinău: “Il futuro della Moldavia è europeo e quel futuro inizia ora”

Roberta Metsola a Chișinău rilancia il percorso europeo della Moldavia: riforme, sicurezza, investimenti e l’apertura di un Ufficio permanente del Parlamento europeo segnano una nuova fase verso l’adesione UE entro il 2030.

Moldavia, Metsola a Chișinău: “Il futuro della Moldavia è europeo e quel futuro inizia ora”.

La Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola si è recata a Chișinău per aprire ufficialmente la nuova legislatura del Parlamento moldavo e rilanciare il percorso di adesione del Paese all’Unione Europea. Un discorso storico che segna una nuova fase nelle relazioni tra Bruxelles e la Repubblica di Moldavia.

Chișinău ospita una delle dichiarazioni più forti mai pronunciate da un leader europeo sul futuro della Moldavia dentro l’Unione Europea. Davanti ai deputati moldavi riuniti, Roberta Metsola ha ribadito senza esitazioni: “La Moldavia appartiene all’Europa. La sua adesione non è più un’ipotesi lontana, ma un progetto concreto che sta accadendo ora.”

Un messaggio che arriva in un momento cruciale per il Paese, reduce da consultazioni parlamentari che per la terza volta consecutiva hanno premiato le forze europeiste, guidate dalla Presidente Maia Sandu.

Una finestra di opportunità che non va sprecata

Metsola ha ricordato come, in appena tre anni, Chișinău sia passato dallo status di candidato all’avvio imminente dei negoziati di adesione. Bruxelles riconosce al Paese progressi “remarkable”:

  • screening completato;

  • riforme sullo stato di diritto in avanzamento;

  • condizioni soddisfatte per l’apertura dei cluster negoziali più sensibili;

  • roadmap approvate per rafforzare istituzioni democratiche e anticorruzione.

A sorprendere l’Unione è la capacità della Moldavia di resistere alla pressione russa, alle campagne di disinformazione e ai tentativi di destabilizzazione.

Metsola lo ha detto senza mezzi termini:
“Avete scelto la libertà rispetto alla paura, la resilienza rispetto alla dipendenza, l’Europa rispetto alla coercizione.”

Energia, sicurezza, economia: l’Europa investe nel futuro moldavo

L’UE ha già messo sul tavolo strumenti concreti:

  • 18,9 milioni di euro appena erogati nell’ambito del Reform and Growth Facility;

  • 270 milioni di euro in prefinanziamento;

  • revisione dell’area di libero scambio UE-Moldavia per integrare il Paese nel mercato unico;

  • accesso al sistema di pagamenti SEPA;

  • accesso al regime “Roam like at home”.

Investimenti che non sono “aiuti”, ma che secondo Metsola rappresentano un vantaggio reciproco, un tassello strategico nel nuovo equilibrio geopolitico europeo.

Un ufficio permanente del Parlamento europeo a Chișinău

Il passaggio più simbolico del discorso arriva quando Metsola annuncia l’apertura imminente di un Ufficio di Rappresentanza Permanente del Parlamento europeo nella capitale moldava.

Una decisione storica, mai concessa prima a un Paese del Partenariato Orientale, che colloca la Moldavia dentro l’orbita istituzionale europea con un livello di cooperazione diretto e quotidiano.

“Promessa fatta, promessa mantenuta.”
Con queste parole Metsola ha consegnato ufficialmente il documento che sancisce l’apertura dell’ufficio.

Il peso geopolitico dell’allargamento: “L’Europa ha bisogno della Moldavia quanto la Moldavia ha bisogno dell’Europa”

Nel suo intervento, Metsola ha poi affrontato un tema spesso sottovalutato nel dibattito europeo: l’allargamento non è solo un processo amministrativo, ma il più forte strumento geopolitico dell’UE.

In un contesto segnato dall’aggressione russa in Ucraina, dalla minaccia ibrida e dalla competizione globale, l’ingresso di Paesi come Moldavia e Ucraina diventa un investimento strategico in stabilità.

Un’affermazione forte:
“Ciò che funziona per un’Unione a 27 non funzionerà più per un’Unione a 29 o 30. Anche noi dobbiamo prepararci.”

Un sostegno popolare senza precedenti

Un recente sondaggio europeo citato da Metsola mostra una crescita sensibile del sostegno all’allargamento tra i cittadini dell’UE, in particolare tra i giovani.
Il messaggio è chiaro: l’Europa non si limita ad accogliere la Moldavia; l’Europa vuole la Moldavia.

Lo hanno dimostrato anche i leader europei Merz, Macron e Tusk, riuniti a Chișinău pochi mesi fa in quella che Metsola ha definito “la più potente dimostrazione di unità dell’Europa moderna”.

Il richiamo della storia e la necessità di un traguardo

Il 7 novembre non è un giorno qualunque. Esattamente 36 anni fa, giovani moldavi si opposero pacificamente ai carri armati sovietici, reclamando il diritto di scegliere il proprio futuro.

Oggi, quella stessa determinazione torna nel percorso europeo.

La Presidente Maia Sandu ha definito il cammino verso l’UE “una maratona che deve avere un traguardo, non obiettivi che si spostano”.

Metsola le ha dato ragione.
Ora è il momento dell’Europa. Ora è il momento dei negoziati di adesione.


Un sogno condiviso, una porta che si apre

Metsola ha chiuso con un ricordo personale: la grande assemblea europea di Chișinău, quando migliaia di cittadini gridarono insieme:

“Europa este Moldova! Moldova este Europa!”

Una frase che è già storia.
Una frase che oggi torna come promessa.
Una frase che Bruxelles non vuole ignorare.

La porta è aperta.
La Moldavia ora deve attraversarla.

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