Missione UNIFIL: il contingente italiano individua e disinnesca esplosivi incendiari in Libano
Il contingente italiano di UNIFIL disinnesca ordigni incendiari nel sud del Libano, continuando il suo impegno per la sicurezza e la stabilità nella regione.
Missione UNIFIL: il contingente italiano individua e disinnesca esplosivi incendiari in Libano.
Il contingente italiano della missione UNIFIL (United Nations Interim Force In Lebanon), impegnato nella delicata operazione di mantenimento della pace nel sud del Libano, ha recentemente individuato e neutralizzato una serie di ordigni esplosivi incendiari. Durante un pattugliamento di routine vicino alla base operativa UNP 1-32A, gli artificieri italiani hanno prontamente messo in sicurezza l’area, prevenendo danni a persone o mezzi. Tuttavia, uno degli ordigni si è accidentalmente attivato, innescando un incendio nell’area circostante. Fortunatamente, il tempestivo intervento ha evitato conseguenze più gravi.
L’operazione si colloca in un contesto di forte instabilità, con la missione UNIFIL impegnata a garantire la sicurezza della regione e a supportare le popolazioni locali. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, insieme ai colleghi di Francia, Germania e Gran Bretagna, ha rilasciato una dichiarazione congiunta, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza del personale UNIFIL, ribadendo il ruolo cruciale della missione nel mantenere la stabilità del Libano meridionale. La dichiarazione evidenzia anche il contributo fondamentale delle Nazioni Unite nella risoluzione dei conflitti armati e nella gestione delle crisi umanitarie.
La missione UNIFIL: un impegno lungo oltre 40 anni
La missione UNIFIL è stata istituita nel 1978 in risposta all’invasione del Libano meridionale da parte di Israele, successiva ad un attacco da parte di un commando palestinese. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, attraverso le risoluzioni 425 e 426, ha chiesto l’immediato ritiro delle truppe israeliane e ha autorizzato la creazione di una forza internazionale per ristabilire la pace e sostenere il governo libanese nel ripristino della sua autorità nella regione.
L’Italia ha partecipato alla missione dal luglio 1979, inizialmente con un contingente di elicotteri destinato a missioni di ricognizione, ricerca e soccorso. Nel corso degli anni, la presenza italiana si è ampliata, contribuendo in maniera significativa al pattugliamento del territorio e alle operazioni di sminamento nella cosiddetta “linea blu”, il confine tra Libano e Israele. Il contingente italiano attualmente ha il suo quartier generale nella base di Tibnin, a circa 30 chilometri dalla città di Tiro, dove coordina le attività del Settore Ovest di UNIFIL.
Le sfide attuali di UNIFIL
Nonostante il ritiro delle truppe israeliane nel 2000 e una relativa stabilizzazione dell’area, le tensioni tra Israele e le milizie sciite di Hezbollah continuano a rappresentare una minaccia per la pace nella regione. In questo scenario, UNIFIL svolge un ruolo cruciale nel monitorare il cessate il fuoco, nel disarmare i gruppi armati e nel garantire assistenza umanitaria alle popolazioni colpite dal conflitto.
Tra i compiti del contingente italiano vi sono anche l’osservazione di postazioni fisse, la realizzazione di pattugliamenti diurni e notturni e il collegamento con le forze armate libanesi. Inoltre, la Maritime Task Force 448 di UNIFIL, composta da una componente navale, è incaricata del pattugliamento marittimo per prevenire traffici illeciti lungo le coste libanesi.
Il recente episodio che ha visto l’intervento degli artificieri italiani per disinnescare ordigni incendiari è un ulteriore esempio del pericolo quotidiano che il contingente UNIFIL affronta nella sua missione.
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