Migrazione e sicurezza, Italia e Danimarca guidano l’iniziativa al Consiglio d’Europa: 27 Paesi firmano la dichiarazione
A Strasburgo il sostegno della maggioranza degli Stati membri per aggiornare l’applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alle sfide attuali.
Migrazione e sicurezza, Italia e Danimarca guidano l’iniziativa al Consiglio d’Europa: 27 Paesi firmano la dichiarazione.
Il 10 dicembre, nel corso della Conferenza dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa svoltasi a Strasburgo, 27 Stati membri hanno approvato una dichiarazione congiunta sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
Il documento ha sottolineato la necessità di rendere il quadro convenzionale più adeguato alle sfide contemporanee in materia di migrazione e sicurezza.
L’iniziativa è stata promossa da Italia e Danimarca, che hanno ribadito la volontà di assumere un ruolo guida nel rafforzamento delle politiche europee su questi temi.
Frederiksen: necessario riequilibrare sicurezza e diritti
Nel corso dei lavori, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha evidenziato le difficoltà riscontrate da diversi Stati nell’espulsione di stranieri condannati per reati gravi, a causa di alcune interpretazioni della Convenzione.
«Dobbiamo garantire che gli stranieri responsabili di gravi crimini possano essere espulsi – ha affermato –. In alcuni casi ciò non è stato possibile, rendendo necessario un riequilibrio tra la tutela della sicurezza pubblica e i diritti individuali dei criminali stranieri».
Frederiksen ha definito il sostegno ottenuto come un passo importante per rafforzare il senso di sicurezza delle popolazioni europee.
Meloni: Italia protagonista nel dibattito europeo
Anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato il valore politico della dichiarazione, collegandola all’azione portata avanti dall’Italia negli ultimi mesi sul fronte migratorio.
«L’Italia ha assunto un ruolo centrale e proattivo in materia di migrazione e sicurezza anche in seno al Consiglio d’Europa – ha dichiarato –. L’adesione di 27 Paesi alla dichiarazione congiunta promossa con la Danimarca ha confermato la necessità di aggiornare l’applicazione della CEDU al contesto attuale».
Secondo Meloni, l’obiettivo è garantire che la sicurezza dei cittadini, considerata una priorità assoluta, non venga compromessa da interpretazioni normative che possano favorire soggetti responsabili di gravi violazioni.
Il percorso verso il 2026
La dichiarazione approvata il 10 dicembre ha fatto seguito alla lettera aperta del 22 maggio 2025, inizialmente sottoscritta da nove Stati membri del Consiglio d’Europa.
Il confronto è destinato a proseguire in collaborazione con l’organizzazione di Strasburgo, con l’obiettivo di giungere all’adozione di una nuova dichiarazione politica durante la Riunione dei Ministri degli Esteri prevista per il 15 maggio 2026 a Chișinău, in Moldova.
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