Meloni: telefonata con Trump e i leader UE-NATO in vista del vertice con Putin in Alaska il 15 agosto
Coordinamento tra Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito e NATO in vista dell’incontro in Alaska. Meloni: “Lavoriamo per fermare il conflitto e una pace giusta che garantisca sovranità e sicurezza all’Ucraina”.
Meloni: telefonata con i leader euroatlantici in vista del vertice in Alaska.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso parte a una telefonata di coordinamento con il Presidente Trump e i leader di Ucraina, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, oltre ai vertici dell’Unione Europea e della NATO, in vista dell’incontro di Trump con il Presidente Putin programmato in Alaska il 15 agosto.
La call è stata preceduta da un confronto tra leader europei e seguita da una nuova riunione della Coalizione dei volenterosi, con la partecipazione statunitense attraverso il Vicepresidente Vance.
Le posizioni espresse da Palazzo Chigi
Nel corso della discussione, Meloni ha:
- Apprezzato gli sforzi diplomatici del Presidente Trump,
- Ribadito la necessità di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e perseguire una pace giusta e duratura che garantisca sovranità e sicurezza all’Ucraina,
- Ringraziato il Presidente Volodymyr Zelensky per la serietà dimostrata nella ricerca di una soluzione diplomatica,
- Accolto con favore la presenza americana, con il Vicepresidente Vance, alla riunione della Coalizione dei volenterosi, in continuità con quanto già avvenuto a Roma a margine della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina.
I punti fermi emersi dal confronto
Dalla call è emersa una forte unità di vedute tra i partner euroatlantici su alcuni capisaldi:
- Cessate il fuoco come condizione imprescindibile verso un negoziato credibile.
- Sostegno continuativo all’Ucraina, sul piano politico, economico e della sicurezza.
- Pressione collettiva sulla Russia, anche tramite lo strumento delle sanzioni.
- Garanzie di sicurezza solide e verificabili, ancorate al contesto euroatlantico, per evitare nuovi rischi di escalation e per assicurare la stabilità regionale.
Meloni ha espresso soddisfazione per l’“unità d’intenti” e per la capacità di dialogo dell’Occidente di fronte a una sfida considerata fondamentale per la sicurezza e la difesa del diritto internazionale.
La Coalizione dei volenterosi: continuità del coordinamento
Secondo quanto riferito, la riunione della Coalizione dei volenterosi ha permesso di allineare le agende e i messaggi verso l’appuntamento in Alaska. La partecipazione statunitense, con il Vicepresidente Vance, viene letta come un segnale politico di continuità del coordinamento transatlantico nel percorso di accompagnamento verso un cessate il fuoco e un successivo assetto di sicurezza per Kyiv.
Prossime tappe: il vertice in Alaska del 15 agosto
L’attenzione ora si concentra sul faccia a faccia in Alaska tra Trump e Putin previsto per venerdì 15 agosto. “È il momento di vedere quale sarà l’atteggiamento della Russia”, ha osservato Meloni, sottolineando che finora non sono arrivati passi significativi da Mosca.
L’esito dell’incontro sarà valutato alla luce dei quattro pilastri indicati dai partner: cessate il fuoco, sostegno a Kyiv, pressione sanzionatoria e garanzie di sicurezza stabili.
Cosa guardare nei prossimi giorni
- Segnali di distensione o disponibilità da parte russa a misure concrete sul fronte militare.
- Eventuali impegni scritti o roadmap su cessate il fuoco e garanzie di sicurezza.
- Il ruolo della UE e della NATO nell’eventuale attuazione di meccanismi di monitoraggio e verifica.
- La posizione dell’Ucraina rispetto a proposte e tempistiche, soprattutto sul ripristino della sovranità e sulla sicurezza delle frontiere.
La telefonata tra leader e il successivo lavoro della Coalizione confermano la volontà di mantenere compatto il fronte euroatlantico e di spingere verso una soluzione negoziata che non comprometta i principi essenziali del diritto internazionale. L’appuntamento di Alaska 15 agosto rappresenta, in questo quadro, un passaggio cruciale per verificare la reale disponibilità russa a compiere passi concreti verso una pace giusta e duratura.
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