Meloni negli USA da Trump: dazi, gas e NATO al centro dell’agenda.
La premier italiana vola a Washington per incontrare Donald Trump: sul tavolo l'azzeramento dei dazi, la cooperazione energetica e la difesa euro-atlantica. L’Italia punta a fare da ponte tra UE e Stati Uniti.
Meloni negli USA da Trump: dazi, gas e NATO al centro dell’agenda.
La premier italiana vola a Washington per incontrare Donald Trump: sul tavolo l’azzeramento dei dazi, la cooperazione energetica e la difesa euro-atlantica. L’Italia punta a fare da ponte tra UE e Stati Uniti.
Cresce l’attesa per il viaggio istituzionale della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti, dove il 17 aprile è previsto un incontro con il presidente Donald Trump nello Studio Ovale della Casa Bianca. Un faccia a faccia che si annuncia cruciale per gli equilibri euro-atlantici, sullo sfondo delle tensioni commerciali e strategiche tra le due sponde dell’oceano. Al centro della missione: i dazi, l’energia e i rapporti con la NATO.
Secondo quanto anticipato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, il viaggio punta a molto più di un semplice consolidamento bilaterale. L’obiettivo ambizioso, spiega, è spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero, aprendo la strada a quello che potrebbe diventare “un grande mercato euro-americano di libero scambio”. Un’ipotesi che, sebbene ancora lontana, accende l’interesse delle imprese e dell’industria, in particolare del Made in Italy, di cui Tajani sottolinea la forza: “Non conosce rivali al mondo, può abbattere ogni barriera grazie alla qualità”.
Un ruolo da facilitatore tra UE e USA
Meloni si presenta al tavolo con un ruolo chiave: quello di mediatore tra Washington e Bruxelles, in un momento in cui l’Unione europea – rappresentata formalmente nel negoziato commerciale dal commissario Maroš Šefčovič – si muove con cautela per evitare il rischio di una nuova guerra commerciale. Non a caso, dalla Commissione europea è arrivato un messaggio di sostegno: la portavoce di Ursula von der Leyen ha confermato contatti “regolari e coordinati” con Meloni in vista dell’incontro, riconoscendo il valore dell’“outreach” (far conoscere le proprie posizioni alle controparti) diplomatico della premier italiana.
Il negoziato, però, si preannuncia tutt’altro che semplice. A sottolinearlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di “situazione complessa”, confermando che sarà anch’egli negli Stati Uniti la settimana successiva per incontrare il segretario del Tesoro americano. “Ogni paese tende a difendere i propri interessi”, ha dichiarato, “serve una sintesi condivisa”.
Gas, energia e investimenti industriali
Un altro tema centrale sarà quello energetico, inserito in un contesto di cooperazione storica e consolidata tra Roma e Washington. I legami tra Italia e Stati Uniti in questo settore affondano le radici in una lunga tradizione di collaborazione industriale e strategica, che ha visto negli anni una crescente integrazione tra aziende italiane e mercato americano. La presenza attiva di grandi realtà come Eni, Enel, Leonardo e Pirelli testimonia non solo la solidità dei rapporti bilaterali, ma anche la fiducia reciproca nella costruzione di un futuro energetico condiviso e sostenibile.
Non è un caso che nei giorni scorsi Meloni abbia incontrato il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre a Palazzo Chigi, per rafforzare i legami su energia, difesa, spazio e risorse strategiche. Un’intesa che mira a costruire una rete di alleanze europee per sostenere un’agenda energetica comune e più resiliente.
Difesa e NATO: Italia pronta ad aumentare le spese militari
Il dossier difesa sarà anch’esso sul tavolo, in un momento in cui l’Alleanza Atlantica richiede maggiore impegno agli alleati europei. A tal proposito, il vicepremier Matteo Salvini si è detto favorevole ad andare “oltre il 2% del PIL” in spesa militare, superando così il tetto minimo richiesto dalla NATO. Una posizione rafforzata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha evidenziato la necessità di una rinnovata alleanza occidentale basata sui due pilastri storici: “La forza militare degli Stati Uniti e le conquiste sociali dell’Europa”.
Meloni e Trump: affinità personali e sguardo strategico
Il legame personale tra Giorgia Meloni e Donald Trump potrebbe rivelarsi un asso nella manica per l’Italia. Lo sottolineano diversi membri del governo, convinti che la premier italiana sia in una posizione unica per interloquire efficacemente con il leader repubblicano. “Più di ogni altro leader europeo”, ha dichiarato Crosetto, “Meloni può spiegare le ragioni dell’alleanza occidentale e l’importanza di rafforzarla”.
Tommaso Foti, sottosegretario agli Affari europei, ha aggiunto che l’incontro bilaterale sarà “l’occasione per affrontare non solo i dazi, ma anche la cooperazione in materia di difesa e strategia internazionale”.
Un’occasione decisiva per l’Italia e per l’Europa
Il viaggio a Washington si configura dunque come una tappa cruciale per l’Italia, ma anche per l’Unione Europea, in un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, sfide economiche e nuove alleanze da costruire. Meloni punta a portare a casa risultati tangibili su più fronti: commercio, energia, difesa e diplomazia. E, nel farlo, intende riaffermare la centralità dell’Italia nel dialogo transatlantico, con uno sguardo rivolto sia all’interesse nazionale che alla stabilità occidentale.
In gioco non c’è solo il futuro delle relazioni bilaterali tra Roma e Washington, ma la possibilità di rilanciare un progetto più ampio di cooperazione tra Europa e Stati Uniti, all’insegna del libero scambio, della sicurezza condivisa e della competitività globale.
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