Medio Oriente sull’orlo del baratro. Trump: “Abbiamo il controllo totale dei cieli sull’Iran, sappiamo dove si trova Khamenei. L’Iran si arrenda senza condizioni”.
Trump minaccia l’attacco a Fordow e chiede la resa dell’Iran. Oltre 450 morti nei raid israeliani, esplosioni a Teheran e blackout in tutto il Paese. L’Iran risponde con nuovi missili.
Trump chiede la resa incondizionata dell’Iran, minaccia attacco a Fordow. Oltre 450 morti nei raid israeliani.
Gli Stati Uniti rafforzano la presenza militare nella regione. Colpiti obiettivi strategici in Iran, ucciso il generale Shadmani. Teheran promette una nuova ondata di attacchi. Trump: “Controlliamo i cieli iraniani”. La Cina accusa: “Sta gettando benzina sul fuoco”
TEHERAN / TEL AVIV / WASHINGTON – Il conflitto tra Iran e Israele si intensifica drammaticamente, con il rischio concreto di una guerra su scala regionale. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha annunciato che gli USA hanno il “controllo totale dei cieli sull’Iran” e ha chiesto a Teheran la resa incondizionata, minacciando apertamente un attacco agli impianti nucleari, in particolare alla centrale sotterranea di Fordow.
Mentre gli Stati Uniti schierano altri caccia e assetti militari in Medio Oriente, l’Iran accusa Israele di aver ucciso oltre 450 persone, almeno la metà civili, in cinque giorni di bombardamenti. Il Paese mediorientale ha già risposto con una nuova ondata di attacchi missilistici e promette un’escalation “più intensa e diffusa”.
Trump alza la tensione: “Controlliamo i cieli, l’Iran si arrenda”
Su Truth Social, Trump ha scritto:
“Ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran. […] Nessuno può competere con ciò che l’America ha costruito. L’Iran deve arrendersi senza condizioni”.
Il presidente ha anche affermato che sta valutando di inviare l’inviato speciale Steve Witkoff o il vicepresidente Vance per eventuali colloqui, ma solo se le condizioni lo permetteranno. Intanto, non esclude un attacco diretto alle strutture nucleari iraniane.
Fordow nel mirino e nuove incursioni aeree
Secondo fonti militari statunitensi, la centrale nucleare sotterranea di Fordow, uno degli impianti più sensibili dell’Iran, sarebbe tra gli obiettivi primari in caso di attacco americano. L’escalation è sostenuta anche da Israele, che continua i bombardamenti contro infrastrutture nucleari, basi militari e centri di comando iraniani.
Ali Shadmani, comandante dell’esercito iraniano, è stato ucciso durante un raid israeliano, il secondo alto ufficiale eliminato nel giro di pochi giorni.
Iran sotto attacco: 450 morti, blackout e disagi
La situazione in Iran è drammatica: l’Ong Human Rights Activists in Iran (Hrana) ha contato almeno 452 morti, tra cui 224 civili, e oltre 650 feriti. Il Ministero della Salute iraniano parla di 1.800 feriti, in gran parte tra la popolazione. Gli attacchi hanno colpito anche la sede della TV di Stato a Teheran, provocando un incendio e tre morti.
Si registrano forti esplosioni a Teheran, Isfahan e Tabriz, mentre l’Iran denuncia interruzioni della rete internet e cyberattacchi alle banche pubbliche. Il gruppo hacker “Predatory Sparrow” ha rivendicato il blocco di Bank Sepah, considerata vicina ai Guardiani della Rivoluzione.
Israele: “Non ci fermeremo finché l’Iran sarà disarmato”
Il portavoce dell’IDF (esercito israeliano), Oded Basiuk, ha dichiarato che l’operazione militare non si fermerà finché non sarà eliminata la minaccia nucleare iraniana.
“Stiamo colpendo il regime terroristico, non il popolo iraniano. L’obiettivo è distruggere missili, basi e scienziati nucleari”.
Israele afferma anche di aver neutralizzato il quartier generale di emergenza del regime iraniano e che “nuove operazioni saranno lanciate in altre regioni dell’Iran”.
L’appello del regista Panahi: “Via il regime, fermi la guerra”
Dalla stessa Teheran, il regista dissidente Jafar Panahi – fresco vincitore della Palma d’Oro a Cannes – ha lanciato un appello su Instagram:
“Chiedo la fine immediata della guerra Iran-Israele. Bisogna sciogliere questo regime e avviare una vera democrazia”.
Panahi ha chiesto anche l’intervento dell’ONU per fermare il massacro.
Reazioni internazionali: tensione al G7, Cina contro Trump
Il G7 ha definito l’Iran la principale fonte di instabilità della regione, chiedendo una de-escalation immediata. Ma le fratture sono emerse: la Cina ha accusato Trump di “gettare benzina sul fuoco”, mentre Xi Jinping ha condannato l’azione militare israeliana, parlando di violazione della sovranità nazionale.
Medio Oriente sull’orlo della guerra totale
La guerra tra Iran e Israele non è più una guerra per procura: sta diventando un confronto diretto tra Stati nucleari. Con gli Stati Uniti ormai quasi ufficialmente in campo, la possibilità di una guerra regionale – o peggio, globale – non è mai stata così concreta.
In attesa di un intervento diplomatico decisivo, la conta dei morti continua a salire, mentre le bombe scuotono Tel Aviv, Teheran e il fragile equilibrio del mondo.
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