Marine Le Pen: il ricorso contro la condanna e la corsa all’Eliseo nel 2027
Marine Le Pen presenta ricorso contro la condanna che la rende ineleggibile per 5 anni. La decisione della Corte d'Appello attesa nel 2026 potrebbe permetterle di candidarsi alle presidenziali del 2027.
Marine Le Pen: il ricorso contro la condanna e la corsa all’Eliseo nel 2027
La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha ufficialmente presentato ricorso contro la condanna che le impone un’ineleggibilità di cinque anni. La decisione della Corte d’Appello di Parigi potrebbe arrivare nell’estate del 2026, permettendole di candidarsi per la quarta volta alle elezioni presidenziali francesi che si terranno nel 2027.
La condanna e il ricorso
Il tribunale di Parigi ha condannato Marine Le Pen a cinque anni di ineleggibilità per il caso legato alla frode da 2,9 milioni di euro degli assistenti del Front National al Parlamento europeo. La giudice Bénédicte de Perthuis, che ha emesso la sentenza, ha ricevuto minacce e ora vive sotto scorta. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei magistrati e sul clima politico sempre più teso in Francia.
Le Pen ha annunciato ricorso sia al Consiglio Costituzionale francese che alla Corte Europea dei Diritti Umani, contestando l’immediata applicazione dell’ineleggibilità. “Non mi lascerò calpestare“, ha dichiarato la leader del Rn in un’intervista a Le Parisien, ribadendo la sua intenzione di lottare per la sua candidatura. Secondo i suoi avvocati, la sentenza violerebbe alcuni principi fondamentali del diritto europeo e francese, aprendo la strada a un lungo iter legale che potrebbe protrarsi fino alle soglie della campagna elettorale.
Le accuse al sistema giudiziario
Marine Le Pen ha definito la sentenza un attacco politico orchestrato per ostacolare la sua corsa all’Eliseo, affermando che “il sistema ha tirato fuori la bomba nucleare” contro di lei. Ha inoltre incitato i suoi sostenitori a non lasciarsi intimidire: “Ci saremo fino alla vittoria, il sistema non riuscirà a rubarci l’Eliseo“.
Dall’altra parte, il procuratore generale della Corte di Cassazione, Rémy Heitz, ha smentito qualsiasi motivazione politica dietro la sentenza, sottolineando che il verdetto è stato emesso da tre magistrati indipendenti. Anche il premier francese, François Bayrou, ha ribadito il sostegno incondizionato ai giudici, pur aprendo a una riflessione sulla normativa che prevede l’applicazione immediata delle condanne. Il dibattito sulla separazione dei poteri si fa quindi sempre più acceso, con una parte dell’opinione pubblica che teme un’ingerenza della politica nella giustizia e viceversa.
La mobilitazione del Rassemblement National
In risposta alla sentenza, il Rassemblement National ha organizzato una manifestazione di protesta per domenica prossima a Parigi, con ritrovo a Place Vauban, dietro agli Invalides, il complesso storico e artistico che ospita la tomba di Napoleone.
Jordan Bardella, indicato come il “Piano B” nel caso in cui Le Pen fosse esclusa dalla corsa del 2027, ha dichiarato che “faranno di tutto per impedirci di arrivare al potere“. Bardella, attuale presidente del Rn, sta cercando di rafforzare la sua leadership in previsione di una possibile sostituzione di Le Pen nella corsa all’Eliseo. Tuttavia, i sondaggi mostrano che la base elettorale del partito rimane fortemente legata alla figura della storica leader, rendendo difficile una transizione senza scossoni.
Le Pen ha ribadito la determinazione del partito nel proseguire la battaglia politica: “Ci hanno rubato le elezioni politiche, non lasceremo che i francesi si facciano rubare le presidenziali. Useremo tutti i mezzi a disposizione per garantire che il popolo possa scegliere i propri leader“.
Uno scenario incerto per il 2027
La battaglia giudiziaria e politica di Marine Le Pen segna un punto di svolta per il partito francese. La decisione della Corte d’Appello nel 2026 sarà cruciale per determinare se potrà partecipare alle presidenziali del 2027 o se il Rn dovrà puntare su un altro candidato. Nel frattempo, la tensione tra politica e magistratura in Francia continua a crescere, delineando uno scenario incerto per il futuro del paese.
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