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Madre e figlia scomparse da 16 mesi trovate morte in un congelatore a Innsbruck: arrestati due fratelli, accusati di duplice omicidio.

I corpi della 34enne siriana e della figlia di 10 anni, scomparse dal luglio 2024, sono stati rinvenuti in due congelatori nascosti dietro una parete di cartongesso in un appartamento di Innsbruck. Arrestati due fratelli.

Madre e figlia scomparse da 16 mesi trovate morte in un congelatore a Innsbruck: arrestati due fratelli, accusati di duplice omicidio.

Un ritrovamento agghiacciante ha messo fine a un mistero durato oltre un anno e mezzo a Innsbruck, nel Tirolo austriaco. I corpi di una donna di 34 anni, di origine siriana, e della figlia di 10 anni, scomparse dal luglio 2024, sono stati rinvenuti all’interno di grandi congelatori nascosti dietro una parete in cartongesso in un appartamento della città. Per la loro scomparsa erano già detenuti da mesi due fratelli austriaci di 55 e 53 anni, ora accusati di duplice omicidio.

La scoperta dopo 16 mesi di indagini

La svolta è arrivata a novembre 2025, dopo lunghe e approfondite attività investigative condotte dalla polizia criminale del Tirolo e coordinate dalla Procura di Innsbruck. Durante una conferenza stampa, le autorità hanno confermato che i corpi erano stati nascosti dentro grandi congelatori collocati nella parte più remota di un ripostiglio, celato da un tramezzo di cartongesso appositamente costruito.

Il ritrovamento è stato reso possibile grazie a nuovi accertamenti tecnici e alla ricostruzione dei movimenti sospetti dei due fratelli, che avevano attirato l’attenzione degli inquirenti sin dall’estate del 2024.

La scomparsa e i primi sospetti

La donna e la bambina erano state dichiarate scomparse dopo che un cugino, non riuscendo più a mettersi in contatto con loro, aveva sporto denuncia. Le due sarebbero dovute rientrare da un viaggio in Germania, ma da quel momento in poi si erano perse le tracce.

Nei mesi successivi erano emerse anomalie significative: utilizzi sospetti della carta bancomat della donna, anche all’estero; dichiarazioni ritenute contraddittorie da parte di un collega 55enne con cui la donna avrebbe intrattenuto una relazione e movimenti sul conto corrente giudicati anomali.

Il sospetto principale era ricaduto proprio sull’uomo, collega della vittima, che sosteneva che la donna e la figlia fossero partite per un lungo viaggio, le verifiche bancarie, però, avevano rivelato che la carta era stata usata dal fratello 53enne, proprietario dell’appartamento dove poi è avvenuto il ritrovamento.

I fratelli arrestati: ammettono l’occultamento, negano l’omicidio

I due uomini erano stati arrestati a giugno 2025 e posti in custodia cautelare a Innsbruck e Salisburgo. Dopo il ritrovamento dei corpi, la loro posizione si è aggravata. Durante gli interrogatori, i fratelli hanno ammesso di aver nascosto i cadaveri, ma negano con forza di aver ucciso madre e figlia.

La loro versione sostiene che le due sarebbero morte in seguito a un “incidente”, senza fornire elementi chiari su quanto accaduto. Gli investigatori, però, non escludono nessuna ipotesi.

Gli inquirenti stanno ora lavorando a una ricostruzione completa della cronologia tra il viaggio a Düsseldorf, la scomparsa e il momento in cui i corpi sono stati collocati nei congelatori, mentre i fratelli restano in carcere accusati di duplice omicidio e occultamento di cadavere. La Procura mantiene il massimo riserbo sul movente, che appare ancora poco chiaro.

Le difficoltà nell’individuare la causa del decesso

Il lungo periodo trascorso nella cella frigorifera ha compromesso lo stato di conservazione dei corpi, rendendo complicato stabilire la causa precisa della morte. I medici legali sono al lavoro per rilevare eventuali segni di violenza, presenza di sostanze tossiche o altri elementi utili a ricostruire gli ultimi momenti di vita delle vittime.

L’autopsia sarà determinante per delineare le responsabilità dei due fratelli e chiarire se la loro versione dell’incidente possa avere un fondamento.

Un nascondiglio costruito per durare

Secondo gli investigatori, la struttura in cui sono stati rinvenuti i congelatori era stata progettata per rendere estremamente difficile l’individuazione delle salme. Le pareti in cartongesso e la collocazione in un punto remoto del ripostiglio indicano chiaramente — secondo la polizia — un tentativo deliberato di nascondere le prove il più a lungo possibile.

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