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Macron riconferma Lecornu premier. Aubury: Macron? “Un piromane che sta dando alle fiamme il Paese”

La decisione del presidente francese divide il Parlamento. La sinistra radicale e il Rassemblement National annunciano sfiducia, mentre Les Républicains si mostrano tiepidamente favorevoli.

Macron riconferma Lecornu premier. Aubury: Macron? “Un piromane che sta dando alle fiamme il Paese”

Ieri sera Emmanuel Macron ha riconfermato Sébastien Lecornu alla guida del governo francese, decisione che ha riacceso le tensioni politiche a Parigi. La nomina assegna al premier “carta bianca” per completare il bilancio nazionale entro la fine dell’anno.

“Accetto – per dovere – la missione affidatami dal presidente della Repubblica di fare tutto il possibile per garantire alla Francia un bilancio entro la fine dell’anno e rispondere ai problemi della vita quotidiana dei nostri compatrioti”, ha dichiarato Lecornu. Il primo ministro ha sottolineato che “questo governo deve essere libero da partiti”.

Reazioni dei partiti

La decisione di Macron ha suscitato dure critiche. Olivier Faure, segretario del Partito socialista, ha dichiarato che il presidente non ha fornito “alcuna risposta chiara, né sul potere d’acquisto né sulle pensioni, né su nessun tema”. Ha avvertito: “Se tutti i temi non sono sul tavolo, a cominciare dalla sospensione della riforma delle pensioni, sfiduceremo immediatamente”.

La sinistra radicale, France Insoumise (LFI), ha annunciato che non voterà la fiducia a Lecornu. Manon Aubry ha definito Macron “una sorta di piromane che sta dando alle fiamme il Paese” e ha parlato di una nuova mozione di sfiducia contro il Presidente.

Anche il Rassemblement National (RN) si è detto pronto a censurare immediatamente il governo, con Marine Le Pen che ha parlato di “un dramma per arrivare all’approvazione del bilancio per decreto” e ha sottolineato la necessità dello scioglimento dell’Assemblée Nationale in caso di blocco parlamentare.

Les Républicains si mostrano divisi. La maggioranza dei deputati voterà la fiducia al nuovo governo, ma restano perplessità sull’eventuale partecipazione all’esecutivo. “Siamo favorevoli al sostegno testo per testo”, ha dichiarato il senatore Mathieu Darnaud, precisando che non tutte le condizioni per l’ingresso di LR nell’esecutivo sono state soddisfatte.

Prima della riconferma di Lecornu, Macron ha incontrato i leader dei partiti politici, escludendo però France Insoumise e Rassemblement National. La decisione, spiegano dall’Eliseo, è stata presa perché entrambi avevano chiesto lo scioglimento dell’Assemblée Nationale. Marine Le Pen ha definito l’incontro “un commercio di tappeti” per evitare elezioni anticipate, definendo la situazione “deplorevole”.

Il governo Lecornu II dovrà ora affrontare la sfida di approvare il bilancio entro la fine dell’anno, mantenendo la stabilità politica nonostante le profonde divisioni tra i partiti.

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