Macron: “la Russia è una minaccia per l’Europa” e propone la Dissuasion Nucleare europea
Emmanuel Macron propone di estendere la deterrenza nucleare francese all’Unione Europea e valuta il dispiegamento di truppe europee in Ucraina. La Russia risponde duramente: il Cremlino accusa il presidente francese di retorica aggressiva.
Macron: “la Russia è una minaccia per l’Europa” e propone la Dissuasion Nucleare europea
Nel corso del suo recente discorso alla nazione, il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un messaggio chiaro e deciso ai cittadini francesi e all’intera Unione Europea: “la Russia rappresenta una minaccia per il continente e la Francia è pronta a estendere il proprio scudo nucleare agli alleati europei. Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?” ha dichiarato, sottolineando la necessità di rafforzare la sicurezza del blocco europeo in un contesto di crescente instabilità internazionale.
Un discorso per una nuova era geopolitica
Nel suo intervento, Macron ha delineato una visione strategica per l’Europa, riconoscendo che la cosiddetta “era della pace” è ormai alle spalle e che il continente deve prepararsi a una realtà più ostile. Il presidente francese ha annunciato la convocazione di una riunione dei capi di stato maggiore dei Paesi europei intenzionati a collaborare per rafforzare la difesa comune. “Voglio credere che gli Stati Uniti resteranno al nostro fianco“, ha detto, ma ha avvertito che l’Europa deve essere pronta ad agire autonomamente nel caso in cui l’appoggio di Washington venisse meno.
Tra le ipotesi avanzate dal capo dell’Eliseo vi è anche un possibile dispiegamento di truppe europee in Ucraina. Pur mantenendo un certo grado di ambiguità strategica, Macron ha lasciato intendere che l’opzione potrebbe essere presa in considerazione qualora la situazione bellica lo rendesse necessario.
L’estensione della dissuasion nucleare
Uno dei punti più rilevanti del discorso è stata la proposta di mettere a disposizione degli alleati europei la forza di deterrenza nucleare francese. “Qualunque cosa accada, la decisione finale resterà nelle mani del Presidente della Repubblica, Capo delle Forze Armate“, ha precisato, cercando di rassicurare anche la destra radicale francese, storicamente scettica sull’internazionalizzazione della difesa nazionale.
L’obiettivo che Macron ha proposto durante il suo discorso è quello di rendere l’Europa meno dipendente dagli Stati Uniti e più autonoma in termini di difesa e sicurezza. Per raggiungere questo traguardo, ha evidenziato la necessità di aumentare gli investimenti in ambito militare, senza però ricorrere a un aumento delle imposte, ma incentivando investimenti pubblici e privati.
La risposta di Mosca: accuse e minacce
Le dichiarazioni di Macron hanno suscitato una dura reazione da parte della Russia. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha paragonato il presidente francese a Napoleone e Hitler, accusandolo di voler “sconfiggere la Russia”. I
Il Cremlino ha inoltre definito la sua retorica come “aggressiva e pericolosa”, mentre il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che il discorso di Macron dimostra la volontà della Francia di prolungare il conflitto in Ucraina.
Lavrov ha inoltre sottolineato che l’eventuale estensione dello scudo nucleare francese rappresenterebbe “una minaccia diretta per la Russia“, alimentando ulteriormente le tensioni tra Parigi e Mosca. Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, è intervenuta, sostenendo che Macron fa “dichiarazioni ogni giorno in contraddizione con se stesse” e che il presidente francese sarebbe “disconnesso dalla realtà”.
Le possibili implicazioni per l’Europa
L’intervento di Emmanuel Macron rappresenta un ulteriore tassello nella politica di sicurezza europea. La sua volontà di estendere lo scudo nucleare francese agli alleati e la possibilità di inviare truppe europee in Ucraina delineano una strategia più assertiva, che potrebbe rafforzare il peso dell’Europa sulla scena internazionale ma anche accentuare le tensioni con la Russia.
Resta da vedere come reagiranno gli altri Paesi europei a questa nuova dottrina strategica e se l’UE sarà in grado di trovare un equilibrio tra sicurezza e diplomazia in un contesto geopolitico sempre più instabile.

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