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L’UE ribadisce: nessun territorio ucraino occupato sarà riconosciuto come russo. Il Parlamento europeo chiede più leadership per una pace giusta

L’Europarlamento riafferma la leadership dell’UE nel processo di pace in Ucraina: nessun territorio occupato sarà riconosciuto come russo e ogni negoziato dovrà rispettare la sovranità di Kyiv e il ruolo centrale dell’Europa.

L’UE ribadisce: nessun territorio ucraino occupato sarà riconosciuto come russo. Il Parlamento europeo chiede più leadership per una pace giusta.

Bruxelles. In una fase geopolitica critica, mentre gli Stati Uniti tentano di riaprire la via del negoziato per porre fine alla guerra in Ucraina, il Parlamento europeo interviene con fermezza: nessun territorio ucraino temporaneamente occupato potrà essere riconosciuto dall’Unione Europea come parte della Federazione Russa. Una posizione chiara, votata a larga maggioranza con 401 voti favorevoli, 70 contrari e 90 astensioni, che riafferma i principi del diritto internazionale e sottolinea il ruolo imprescindibile dell’Europa nel processo di pace.

L’UE deve assumere la guida nel processo di pace

La risoluzione approvata giovedì invita l’Unione Europea e i suoi Stati membri a mostrare leadership e responsabilità diretta nella gestione del conflitto, smettendo di delegare a Washington il baricentro delle iniziative diplomatiche. Secondo gli eurodeputati, l’Europa deve essere protagonista nei negoziati, perché l’esito della guerra avrà conseguenze decisive sulla sicurezza del continente.

Il principio è chiaro: “Nulla sull’Ucraina deve essere deciso senza l’Ucraina, e nulla sull’Europa senza l’Europa”.
Un richiamo diretto ai rischi di accordi maturati fuori da Bruxelles, potenzialmente privi della piena tutela degli interessi europei e ucraini.

Cessate il fuoco e garanzie di sicurezza equivalenti all’Articolo 5 NATO

Per il Parlamento, qualsiasi pace duratura deve essere preceduta da un cessate il fuoco efficace e verificabile, accompagnato da un sistema di garanzie di sicurezza per Kyiv comparabile all’Articolo 5 della NATO.
L’UE e gli Stati Uniti dovrebbero impegnarsi a prevenire e neutralizzare eventuali nuove aggressioni russe, affinché la tregua non diventi un semplice congelamento del conflitto.

Washington “ambivalente”: l’Europa teme uno scenario di incertezza

Pur riconoscendo gli sforzi dell’amministrazione statunitense, la risoluzione mette in guardia da quella che definisce una “ambivalenza politica” negli Stati Uniti verso Kyiv. Tale incertezza, secondo i parlamentari, rischia di indebolire la ricerca di una pace solida e sostenibile.

Il Parlamento europeo avverte inoltre che qualsiasi accordo non dovrà limitare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria sovranità e di scegliere liberamente le proprie alleanze, senza veti da parte di Mosca.

Risarcimenti alla Russia tramite i beni congelati

Un altro punto cardine riguarda la ricostruzione del Paese: gli eurodeputati chiedono la creazione di un “prestito di risarcimento” destinato all’Ucraina e garantito dai beni russi congelati in Europa.
Questo meccanismo finanziario, secondo il Parlamento, deve essere implementato senza ulteriori ritardi e non potrà essere oggetto di negoziati senza la diretta partecipazione dell’UE.

Sanzioni: nessuna revoca prima della pace

La risoluzione stabilisce che nessuna sanzione europea contro la Russia debba essere revocata fino alla firma e all’attuazione di un accordo di pace basato su negoziati reali.
E se Mosca dovesse rifiutare ulteriormente qualsiasi dialogo, l’UE dovrà procedere con un nuovo pacchetto di sanzioni rafforzate.

L’Europa detta la linea: fermezza e diplomazia attiva

La posizione del Parlamento europeo definisce una linea politica chiara: l’UE non può essere spettatrice del processo di pace, né può accettare soluzioni che legittimino l’aggressione russa o che compromettano la sicurezza del continente.
Il messaggio è uno dei più netti dall’inizio della guerra:

  • nessuna cessione territoriale come merce di scambio,
  • nessuna pace imposta dall’esterno,
  • nessuna rinuncia alla difesa della democrazia e del diritto internazionale.

L’Europa, secondo gli eurodeputati, deve essere garante e protagonista del cammino verso la pace, una pace che sia giusta, duratura e pienamente rispettosa della sovranità ucraina.

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