CAMBIA LINGUA

L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica approva il piano egiziano su Gaza: l’Europa si schiera a favore

I ministri di Italia, Francia, Germania e UK sostengono il piano arabo per Gaza, mentre l’OIC approva il piano egiziano. Ex ostaggi chiedono a Netanyahu di liberare i prigionieri.

L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica approva il piano egiziano su Gaza: l’Europa si schiera a favore

L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) ha adottato il piano egiziano promosso dalla Lega Araba come risposta alle tensioni in corso e in aperta opposizione alla proposta del presidente USA Donald Trump, che prevederebbe il controllo della Striscia da parte di Israele e il trasferimento dei palestinesi.

La decisione è stata presa durante una riunione ministeriale straordinaria dell’OIC a Gedda, in Arabia Saudita, alla quale hanno partecipato i ministri degli Esteri dei 57 Paesi membri.

Badr Abdelatty, ministro degli Esteri egiziano, ha dichiarato: “Il piano egiziano ora può essere considerato un piano arabo-islamico”.

Lo stesso è stato confermato dal ministro degli Esteri sudanese, che ha ribadito il sostegno unanime dei membri dell’OIC.

Il sostegno dell’Europa

I ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito hanno espresso il loro sostegno all’iniziativa araba per la ripresa e ricostruzione della Striscia di Gaza, sottolineando il valore di un piano che potrebbe garantire un miglioramento concreto della situazione umanitaria nella regione.

Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuato – un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza” è quanto riportato nella dichiarazione congiunta, firmata per l’Italia dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Lettera degli ex ostaggi a Netanyahu: “Liberate chi è rimasto”

Nel frattempo, la questione degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas è tornata al centro del dibattito. Oltre 50 ex ostaggi israeliani hanno inviato una lettera al primo ministro Benyamin Netanyahu, esortandolo a proseguire nei negoziati per il cessate il fuoco e garantire il rilascio dei prigionieri ancora detenuti a Gaza.

Nel documento pubblicato dai media nazionali israeliani gli ex prigionieri hanno espresso il loro dramma personale: “Noi, che siamo stati rapiti il 7 ottobre, abbiamo vissuto l’inferno da cui i nostri cari devono ancora tornare. Sappiamo cosa stanno attraversando: torture, fame, malattie e isolamento”.

Gli ex ostaggi hanno chiesto al governo israeliano di dare priorità alla liberazione degli ostaggi piuttosto che alla ripresa dei combattimenti, sottolineando che nel periodo successivo all’accordo di tregua del novembre 2023, più ostaggi sono stati uccisi che salvati dalle operazioni militari israeliane. “Israele è stata fondata per proteggere il popolo ebraico, ma il 7 ottobre ha fallito. L’unico modo per rimediare è riportare a casa tutti gli ostaggi, vivi o morti”, conclude la lettera.

Il rifiuto degli Stati Uniti al piano arabo

Nonostante il sostegno europeo e islamico al piano egiziano, gli Stati Uniti continuano a esprimere la loro perplessità. Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che la proposta araba avanzata dall’Egitto “non soddisfa le aspettative” del presidente Trump e dell’amministrazione statunitense.

L'Organizzazione per la Cooperazione Islamica approva il piano egiziano su Gaza: l’Europa si schiera a favore

L’attuale situazione a Gaza rimane tesa e complessa. Da un lato, l’Europa e il mondo arabo sostengono la proposta egiziana per una ricostruzione sostenibile della Striscia, dall’altro gli Stati Uniti continuano a mantenere una posizione più rigida. Nel frattempo, la crisi umanitaria si aggrava e la questione degli ostaggi continua a rappresentare una ferita aperta nel conflitto israelo-palestinese.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×