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Le prospettive dei Paesi dell’Unione Europea sulla guerra in Medio Oriente

Proseguono le azioni diplomatiche a favore di una pace in Medio Oriente. Il conflitto in Medio Oriente centrale al Consiglio dei ministri degli Esteri, ospitato a Lussemburgo il 26 e 27 ottobre.

Le prospettive dei Paesi dell’Unione Europea sulla guerra in Medio Oriente

Proseguono le azioni diplomatiche a favore di una pace in Medio Oriente. Il conflitto in Medio Oriente centrale al Consiglio dei ministri degli Esteri, ospitato a Lussemburgo il 26 e 27 ottobre.
La crisi in Medio Oriente è al centro del Consiglio dei ministri degli Esteri, svoltesi oggi e domani a Lussemburgo. I leader dell’Unione europea discuteranno la richiesta di “pause” umanitarie nella guerra tra Israele e Hamas e del sostegno militare all’Ucraina.

La Spagna attualmente detiene la presidenza presso l’Ue e chiede, in merito alla crisi in Medioriente, una conferenza internazionale di pace. “L’Ue deve parlare con una sola voce e condannare sia la violenza di Hamas che gli attacchi alla popolazione civile di Gaza”, ha dichiarato il ministro degli Affari esteri spagnolo, José Manuel Albares. Il punto d’accordo tra i partecipanti dell’unione europea è, come afferma il ministro degli esteri Antonio Tajani, che “Due popoli due Stati, dare una prospettiva al popolo palestinese per fare cessare questa guerra”.

Anche Josep Borrell, rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, si è espresso in merito “Le guerre in Israele e in Ucraina hanno diverse radici ma causano allo stesso modo scosse telluriche in tutto il mondo. La Russia si sta certamente avvantaggiando di questa situazione. Le accuse di doppi standard c’erano prima della guerra e ora ritornano: dobbiamo essere molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso”, ha detto.
Il presidente americano Joe Biden prosegue con i contatti con i paesi alleati: Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia.

Le prospettive dei Paesi dell’Unione Europea sulla guerra in Medio Oriente Proseguono le azioni diplomatiche a favore di una pace in Medio Oriente. Il conflitto in Medio Oriente centrale al Consiglio dei ministri degli Esteri, ospitato a Lussemburgo il 26 e 27 ottobre. La crisi in Medio Oriente è al centro del Consiglio dei ministri degli Esteri, svoltesi oggi e domani a Lussemburgo. I leader dell’Unione europea discuteranno la richiesta di “pause” umanitarie nella guerra tra Israele e Hamas e del sostegno militare all’Ucraina. La Spagna attualmente detiene la presidenza presso l’Ue e chiede, in merito alla crisi in Medioriente, una conferenza internazionale di pace. "L'Ue deve parlare con una sola voce e condannare sia la violenza di Hamas che gli attacchi alla popolazione civile di Gaza", ha dichiarato il ministro degli Affari esteri spagnolo, José Manuel Albares. Il punto d’accordo tra i partecipanti dell’unione europea è, come afferma il ministro degli esteri Antonio Tajani, che “Due popoli due Stati, dare una prospettiva al popolo palestinese per fare cessare questa guerra". Anche Josep Borrell, rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, si è espresso in merito “Le guerre in Israele e in Ucraina hanno diverse radici ma causano allo stesso modo scosse telluriche in tutto il mondo. La Russia si sta certamente avvantaggiando di questa situazione. Le accuse di doppi standard c'erano prima della guerra e ora ritornano: dobbiamo essere molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso”, ha detto. Il presidente americano Joe Biden prosegue con i contatti con i paesi alleati: Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia.

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