Lagarde: “Un’Europa unita è più forte”. Le sfide economiche secondo la BCE
La presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha affrontato temi cruciali nel suo intervento davanti alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Le sue dichiarazioni hanno riguardato l’impatto delle politiche commerciali statunitensi sull’economia dell’Eurozona, la strategia della BCE nella gestione della politica monetaria e la necessità di rafforzare l’integrazione europea.
L’impatto dei dazi USA sull’economia europea
Lagarde ha sottolineato che un’eventuale tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa potrebbe ridurre la crescita dell’Eurozona di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Se l’UE dovesse rispondere con un aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi, l’impatto negativo sulla crescita potrebbe arrivare fino a mezzo punto percentuale.
L’analisi della BCE suggerisce che gli effetti negativi si concentrerebbero principalmente nel primo anno, ma con un impatto persistente sul livello complessivo della produzione. Per questo motivo, Lagarde ha ribadito l’importanza di una maggiore integrazione commerciale sia con partner globali sia all’interno dell’Unione Europea. Secondo la presidente della BCE, politiche economiche isolazioniste rappresentano un rischio per la crescita, mentre un mercato europeo unito potrebbe compensare le perdite derivanti dai dazi.
L’importanza di un’Europa unita
Nel contesto attuale di incertezza globale, Lagarde ha ribadito la necessità di rafforzare l’integrazione europea per rendere l’UE più resiliente agli shock economici esterni. Ha citato Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, sottolineando come l’interesse comune degli Stati membri sia la prosperità economica dei cittadini europei.
Ha inoltre evidenziato il ruolo chiave del Mercato Unico, che nei suoi primi 30 anni ha aumentato il PIL dell’UE tra il 12% e il 22% e ha raddoppiato il volume degli scambi tra gli Stati membri. Secondo Lagarde, un Mercato Unico più profondo può mitigare l’impatto della frammentazione globale e creare un ambiente favorevole alla crescita delle imprese europee.
Le previsioni di crescita e l’incertezza economica
Lagarde ha riconosciuto che le previsioni di crescita dell’Eurozona sono soggette a notevole incertezza, soprattutto a causa del contesto di politica commerciale. Le stime della BCE indicano una crescita dello 0,9% nel 2025, dell’1,2% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027.
Ha poi evidenziato come il settore manifatturiero sia ancora in contrazione, nonostante segnali di miglioramento nei sondaggi economici. La persistente incertezza politica globale e le sfide della competitività stanno frenando gli investimenti e le esportazioni, sebbene il settore dei servizi rimanga resiliente. Lagarde ha affermato che la crescita economica sarà sostenuta da redditi più elevati e minori costi di indebitamento.
Inflazione e politica monetaria
Sul fronte dell’inflazione, Lagarde ha dichiarato che il processo di disinflazione è in corso. L’inflazione è scesa dal 2,5% di gennaio al 2,3% di febbraio, principalmente grazie alla riduzione dei costi energetici. Anche l’inflazione core, che esclude energia e alimentari, è diminuita leggermente.
Nonostante ciò, i salari nominali continuano a crescere e rimangono un fattore chiave per l’andamento dell’inflazione. La BCE adotterà quindi un approccio basato sui dati, decidendo riunione per riunione la posizione più appropriata in materia di tassi d’interesse.
Le sfide per il sistema bancario europeo
Lagarde ha anche toccato il tema della resilienza del settore bancario europeo, sottolineando l’importanza di mantenere un quadro regolamentare solido. Ha ricordato che la BCE non si è opposta al piano di UniCredit di acquisire una partecipazione significativa in Commerzbank, ma ha avvertito che è fondamentale evitare che le banche diventino troppo grandi per fallire.
Geopolitica e stabilità finanziaria
Infine, Lagarde ha parlato della stabilità finanziaria e delle possibili conseguenze di un eventuale sequestro degli asset russi immobilizzati. Ha avvertito che qualsiasi decisione in tal senso deve considerare gli effetti sull’ordine monetario e sui principi del diritto internazionale. Ha ribadito che la BCE manterrà il suo mandato “whatever it takes”, indipendentemente dai profitti generati dalle sue operazioni.
L’intervento di Christine Lagarde ha evidenziato le principali sfide economiche che l’Eurozona dovrà affrontare nei prossimi anni, dall’impatto dei dazi statunitensi alla necessità di una maggiore integrazione economica. La BCE continuerà a monitorare la situazione economica e a prendere decisioni basate sui dati per garantire la stabilità dei prezzi e sostenere la crescita dell’area euro.
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