La possibilità dei dazi USA in Europa: von der Leyen “Bruxelles è pronta a negoziare, ma non accetterà ricatti”. L’Ue prepara ritorsioni contro le Big Tech
L'Ue si prepara a colpire le Big Tech americane se Trump imporrà nuovi dazi. Bruxelles valuta misure di ritorsione nel settore digitale e dei servizi finanziari.
La possibilità dei dazi USA in Europa: von der Leyen “Bruxelles è pronta a negoziare, ma non accetterà ricatti”. L’Ue prepara ritorsioni contro le Big Tech
L’Unione Europea si prepara a reagire con fermezza contro le politiche protezionistiche del presidente americano Donald Trump. Dopo l’annuncio della possibile introduzione di nuovi dazi sui prodotti europei, Bruxelles valuta l’adozione di uno strumento straordinario: il Regolamento anti-coercizione (ACI). Già definito il “bazooka” europeo questo regolamento permette all’esecutivo Ue di imporre restrizioni al commercio nei servizi. Questo strumento consentirebbe dunque di colpire le grandi aziende digitali della Silicon Valley sospendendo la protezione dei diritti di proprietà intellettuale o limitando l’accesso ai mercati finanziari europei.
Secondo quanto riportato da fonti come il Financial Times, l’Ue starebbe pensando all’elaborazione di misure di ritorsione che includono la possibilità di bloccare la commercializzazione di software e servizi di streaming, oltre a limitare gli investimenti diretti esteri delle Big Tech americane.
L’intenzione europea di agire con fermezza
Donald Trump ha più volte dichiarato di voler imporre nuove tariffe sui prodotti europei, accusando Bruxelles di ostacolare le aziende tecnologiche americane e di mantenere un ampio surplus commerciale nel settore dei beni. Tuttavia, mentre gli Usa registrano un deficit commerciale di 155,8 miliardi di euro con l’Ue per quanto riguarda i beni, vantano un attivo di 104 miliardi di euro nei servizi, un settore che potrebbe diventare il prossimo campo di battaglia.
Il commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefovic, ha dichiarato: «Se verremo colpiti, reagiremo con fermezza. Stiamo valutando tutte le opzioni disponibili». Tra i sostenitori di una linea più dura c’è anche la Francia, con il ministro del commercio estero Laurent Saint-Martin, che ha sottolineato l’importanza di agire rapidamente: «La velocità è cruciale. Dobbiamo essere più uniti e pronti rispetto al passato».
Il ruolo della Cina
La Cina osserva con attenzione le mosse di Washington e Bruxelles, proponendosi come partner strategico per l’Europa. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che Pechino è pronta a lavorare «per intensificare la comunicazione strategica e rafforzare la cooperazione».
Questa apertura potrebbe rappresentare un punto di svolta per le relazioni Ue-Cina, soprattutto se Trump dovesse intensificare la sua guerra commerciale. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito l’importanza di un dialogo multilaterale, sottolineando che «Bruxelles è pronta a negoziare, ma non accetterà ricatti».
La protezione dei servizi e della proprietà intellettuale
Tra le misure allo studio, una delle più significative è la sospensione della protezione dei diritti di proprietà intellettuale per le Big Tech americane. Ciò potrebbe avere un impatto immediato su piattaforme di streaming, software e servizi digitali, bloccandone l’accesso al mercato europeo.
Un’altra possibilità è l’applicazione di nuove tariffe sui servizi finanziari e assicurativi delle aziende statunitensi che operano in Europa, un settore in cui gli Usa hanno una forte presenza.
Tajani: “Serve dialogo, ma l’Ue si farà trovare pronta”
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si è detto fiducioso sulla possibilità di trovare un’intesa con Washington: «L’economia europea e quella americana sono profondamente legate. Le guerre commerciali non convengono a nessuno. Occorre dialogare e negoziare una soluzione che tuteli i nostri interessi comuni».
L’Ue, tuttavia, non esclude l’adozione di misure restrittive nel caso in cui le minacce di Trump si concretizzassero. La decisione finale potrebbe arrivare nelle prossime settimane, quando Bruxelles avrà un quadro più chiaro delle reali intenzioni della Casa Bianca.
L’Unione Europea si trova dunque davanti a un bivio cruciale: negoziare una tregua commerciale con Washington o rispondere con forza alle politiche protezionistiche di Trump. Mentre l’opzione diplomatica rimane sul tavolo, Bruxelles prepara il suo arsenale legislativo per difendere gli interessi europei.
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